L’album musicale che è anche un eserciziario di yoga
Si intitola “Pele e Alma” il primo disco di Alessandro De Rosa e Fantine Tho, ed è un viaggio musicale e interiore. A renderlo speciale è infatti il legame con lo yoga, di cui è una specie di versione illustrata
“La natura è l’ispirazione. L’armonia è l’obiettivo”. Con queste parole il compositore, già biografo di Morricone, Alessandro De Rosa e Fantine Tho introducono il loro primo disco insieme, Pele e Alma (versione portoghese dell’album internazionale di prossima uscita Flesh and Soul), che rappresenta una svolta nella carriera della cantautrice, performer e attivista brasiliana: vincitrice di un talent show musicale, abbandona qui il pop in direzione di un universo sonoro più contaminato, elettronico e acustico, vicino alla world music. Il tutto con il fine di contribuire ad amplificare la riflessione sulle grandi problematiche ambientali attraverso l’arte.
“Sono fondatrice del gruppo di lavoro a scopo benefico e ambientale Green Atlantic e ambasciatrice della missione di riforestazione globale della IAHV – International Association of Human Values”, ci racconta Fantine Tho. “Attraverso questa organizzazione tengo seminari di scrittura di canzoni nei centri yoga in Europa e agli studenti dell’Università di Coimbra con l’obiettivo di sviluppare una leadership creativa che colleghi l’arte alle missioni. Mettiamo i sentimenti nelle parole, le parole nelle canzoni e in questo modo costruiamo foreste in Brasile. Dove ogni seme ha un’anima e ogni albero ha un nome”.
YOGA E ILLUSTRAZIONE NELL’ALBUM PELE E ALMA
Da qui l’idea del concept album che è anche un eserciziario di yoga, illustrato dall’artista italo-lussemburghese Greta Desirée Facchinato: “Arte e musica ricoprono nel libro il ruolo di risvegliare il loro rapporto ancestrale – che nella routine quotidiana tendiamo a dimenticare – risvegliando i sensi e riconnettendoci a noi stessi”. Si tratta, infatti, di un viaggio musicale e interiore, dove un’ipnotica voce femminile che rappresenta la coscienza (Alma) chiama a sé la sua controparte maschile (Pele), sfuggente e sempre all’inseguimento di qualcosa di indefinito.
A unirli sono la comune ricerca di un equilibrio e le musiche epiche e cinematografiche di Alessandro De Rosa: “Le illustrazioni di Greta, insieme alle storie di Fantine, sono state una grande ispirazione visiva e concettuale, ma musicalmente non ho cercato di scrivere una musica che le ‘mimasse’. Ho scavato, invece, dentro me stesso e in ciò che negli anni ho appreso da libri, incontri, e ricerche di crescita personale. Così, in modo piuttosto libero e rapido, è emersa questa musica. L’ho accettata. Credo che in un progetto che raccoglie varie forme di espressione e varie identità, la buona riuscita del loro incontro dipenda dalla capacità di sintonizzarsi sulla stessa frequenza, la stessa intenzione”.
‒ Claudia Giraud
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #67
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