Antonio Pappano all’Accademia Nazionale Santa Cecilia. Storia di un grande direttore d’orchestra

Dopo 17 anni di sodalizio con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sta per concludersi l’incarico di Direttore Musicale di Antonio Pappano. Ma Sir Tony, tra pochi giorni impegnato con l’Elektra di Strauss, resterà in qualità di Direttore Emerito. Ne ripercorriamo carriera e successi

Antonio Pappano si protende nello spazio, con la gestualità di un artista che resta direttore d’orchestra anche quando scende dal podio, mentre “mima” i temi musicali portanti dell’Elektra di Strauss, che il prossimo 18 ottobre inaugura la Stagione Sinfonica 2022-2023 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, di cui Sir Tony è Direttore Musicale da ormai 17 anni. Un sodalizio che si avvia a conclusione – dall’autunno 2023 il maestro anglo-italiano rientrerà a Londra in qualità di Chief Conductor della London Symphony Orchestra – non senza dimostrazioni di stima reciproche. E infatti, proprio per la qualità e l’intensità del percorso condiviso con l’istituzione romana, anche una volta terminato l’incarico, Pappano ha accettato di restare in veste di Direttore Emerito dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ruolo che si affaccia per la prima volta nella storia della cinquecentenaria Accademia.

Accademia Nazionale Santa Cecilia

Accademia Nazionale Santa Cecilia

ELEKTRA DI STRAUSS: IL SALUTO DI ANTONIO PAPPANO A SANTA CECILIA

Prima, però, è tempo di condividere con la platea riunita al Museo degli Strumenti Musicali dell’Auditorium per la presentazione del programma musicale dei prossimi mesi l’entusiasmo per la messa in scena della tragedia in un atto op.58 che Richard Strauss compose rileggendo uno dei più celebri e controversi miti antichi. Una prima volta per Pappano, come pure per l’Accademia di Santa Cecilia: “Sogno di dirigere l’Elektra da molto tempo. La partitura è molto speciale, lo stesso Strauss ne parlava come di una follia di gioventù. La grandiosità dell’orchestra è straordinaria, ma al tempo stesso si riescono a dipingere i dettagli. Certo, l’esuberanza della scrittura orchestrale potrebbe uccidere il cantato, ma è compito nostro lavorare sull’equilibrio. E questo sprigiona l’energia di un gruppo che oggi può contare anche su molti giovani talentuosi, che saranno il futuro dell’Accademia”. Mentre racconta di come il libretto sia un capolavoro di studio della psicologia umana, e introduce tre delle voci femminili protagoniste (Ausrine Stundyte nel ruolo di Elettra, Elisabet Strid come Crisotemide, Petra Lang nelle vesti di Clitennestra; “questa è un’opera femminista” spiega il Maestro), insomma, Pappano non fa fatica a calarsi nelle vesti di mentore e tutore dell’istituzione che continuerà a fare affidamento sulla sua dedizione professionale e sulla sua qualità umana anche in futuro.

GLI INIZI DI ANTONIO PAPPANO NELLA MUSICA

Del resto, la storia del Direttore Antonio Pappano è lastricata di successi (condivisi con Santa Cecilia a partire dal 2005). Nato a Londra nel 1959 da genitori italiani (emigrati da Castelfranco in Miscano, nel Sannio), da suo padre – un tenore che nella capitale inglese insegnava musica, ma per sbarcare il lunario lavorava nei ristoranti – eredita la passione per la musica: studia pianoforte, mentre alla composizione e alla direzione d’orchestra si avvicinerà – per canali non ufficiali e ufficiosi – solo negli Stati Uniti, dove nel ’73 la sua famiglia si trasferisce, per ricominciare ancora una volta una nuova vita in Connecticut. Prima, però, avrà modo di respirare la rivoluzione musicale della Londra degli Anni Sessanta. Molti anni più tardi, ormai avviato alla carriera internazionale, viene notato da Daniel Barenboim, che lo ingaggia per il suo talento al piano. È il 1986. E quasi per caso, l’anno successivo si ritrova a dirigere il primo concerto, accompagnando Inga Nielsen. Non tornerà più indietro.

PAPPANO DIRETTORE D’ORCHESTRA

Il suo cursus honorum è scandito dalla nomina a Direttore Musicale della Norske Opera di Oslo nel 1990; dal ’91 al 2002 ricoprirà lo stesso ruolo al Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles. Nel 2002 torna nella sua città in qualità di Music Director del Covent Garden, dal 2005 inizia la lunga sintonia con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, di cui dal 2007 è Accademico Effettivo. Con lui l’Orchestra romana è tornata dopo quasi sessant’anni di assenza alla Carnegie Hall di New York (2017) e ha intrapreso tournée di successo in tutto il mondo, dalla Philharmonie di Berlino al Musikverein di Vienna, alla Suntory Hall di Tokyo, a Festival come Salisburgo, Lucerna e i Proms di Londra.

DAL TITOLO DI SIR ALLA LAUREA HONORIS CAUSA, AL GRAMMY

Ricco e nutrito è anche il novero dei riconoscimenti conquistati. Proprio nel 2005 fu nominato “Direttore dell’anno” dalla Royal Philharmonic Society. Nel 2012, invece, diventa Sir, quando la regina Elisabetta gli riconosce il titolo di Cavaliere per i servizi resi alla musica; nello stesso anno sarà nominato anche Cavaliere di Gran Croce dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana. Del 2015 sono la Laurea honoris causa in Musica e Spettacolo assegnata dall’Università Tor Vergata di Roma e la RPS Gold Medal, la più alta onorificenza della Royal Philharmonic Society. E non si contano i premi ricevuti per singole esecuzioni, dai Requiem di Brahms, Britten e Verdi a West Side Story. Completa il “medagliere” un Grammy Award, conseguito nel 2016 nella categoria “Best Classical Solo Vocal Recording” insieme al mezzosoprano Joyce DiDonato per il cd Joyce&Tony (da quando Pappano è Direttore musicale dell’Accademia di Santa Cecilia è stata implementata moltissimo la produzione di cd, registrati per Warner Classics con l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia).

ANTONIO PAPPANO E IL LEGAME CON ROMA

In sede di commiati, si unisce al coro degli attestati di stima anche il Sindaco di Roma Gualtieri, porgendo “il ringraziamento della città ad Antonio Pappano per 17 anni straordinari, che hanno contribuito a fare dell’Accademia di Santa Cecilia un polo apprezzato in tutto il mondo”. Con Sir Tony, d’altronde, l’Accademia ha intrapreso anche passi importanti per aprirsi a un pubblico eterogeneo, a cominciare dai giovani. L’inizio della nuova stagione sinfonica, infatti, coincide con l’esordio della Formula Y, abbonamento riservato agli Under 35 per assistere ai 28 concerti del turno del venerdì al costo di 280 euro (anziché 1.100 euro). E Pappano ha voluto metterci lo zampino, condividendo su Spotify la sua playlist segreta, sempre con l’auspicio di avvicinare i giovani alla grande musica. Cosa piacerà ascoltare al maestro?

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Redazione

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