Uniti per Giuseppe Verdi. Il mondo della lirica si mobilita per la casa del compositore
Lunedì 21 novembre, a Milano, l'evento dedicato al salvataggio della storica Villa Sant’Agata. Ne parla il tenore Francesco Meli, fra gli organizzatori dell’evento
Uniti per Verdi è un’autentica task force di voci importanti, quelle di un gruppo di cantanti lirici italiani che, lunedì 21 novembre, si riuniscono al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano per sensibilizzare l’opinione pubblica, e soprattutto il governo, sulle sorti di Villa Verdi di Sant’Agata, la casa dove Giuseppe Verdi visse per più di 50 anni non lontano da Busseto, dove nacque. Dopo la recente chiusura al pubblico, la bellissima tenuta con giardino a Villanova sull’Arda, nel piacentino, è destinata purtroppo alla vendita all’asta.
Il gala lirico è a ingresso gratuito e sarà trasmesso anche in streaming sulla pagina web del Corriere della Sera. Ne parliamo con il tenore Francesco Meli (genovese, classe 1980), una delle migliori voci liriche italiane che solcano oggi i palcoscenici di tutto il mondo, anima della mobilitazione e interprete verdiano.
IL SALVATAGGIO DELLA CASA DI GIUSEPPE VERDI SECONDO FRANCESCO MELI
Come nasce l’idea di un concerto per salvare Sant’Agata?
La famiglia Carrara – Verdi, eredi del maestro, non è più in grado di mantenere la tenuta, con lo splendido giardino dove Verdi fece piantare alberi esotici, come un ginkgo biloba e il celebre caco sotto il quale era solito riposare. Il primo a lanciare un appello pubblico è stato l’amico Luca Salsi, baritono, sul suo profilo Instagram. Tutti noi allora abbiamo pensato di unire le forze per impedire che un bene così importante per la nostra storia della musica, e non solo, andasse perduto.
Chi partecipa al gala lirico di Milano?
Tanti amici musicisti che erano disponibili, e che ovviamente si trovavano in zona, hanno accettato di partecipare senza cachet né rimborso spese, perché hanno a cuore le sorti della villa. Le voci liriche sono Eleonora Buratto, Massimo Cavalletti, Roberto De Candia, Chiara Isotton, Roberta Mantegna, Caterina Piva, Piero Pretti, Annalisa Stroppa, Riccardo Zanellato e il sottoscritto; l’orchestra è formata da molte prime parti delle principali fondazioni lirico-sinfoniche italiane; i direttori sono tre: Riccardo Frizza, Michele Gamba e Sesto Quattrini. Chi non potrà esserci a Milano lunedì, invece, ci sostiene con il cuore e attraverso le reti sociali.
Chi finanzia le spese organizzative del concerto?
La parte organizzativa (incluso l’affitto della sala al Comune) è tutta offerta dalla Società del Quartetto, storica istituzione musicale milanese presieduta oggi dalla signora Borletti Buitoni, che ha aderito con grande entusiasmo all’iniziativa e messo a disposizione il suo ufficio stampa per la comunicazione dell’evento. I biglietti sono andati a ruba in un solo giorno e tra il pubblico c’è gente importante, sia del mondo della musica sia personalità legate alla storia del nostro Risorgimento.
Che cosa rappresenta Villa Sant’Agata oggi?
È una delle sedi fondamentali della Storia d’Italia, il cuore del Risorgimento, dove sono nate pagine di musica immortale. A Villa Sant’Agata, che Verdi acquistò per i suoi genitori nel 1848, il grande compositore visse dal 1851 fino a poco prima di morire, nel 1901. Da allora le stanze, gli arredi, il giardino sono rimasti intatti, mantenendo vivo il ricordo dell’illustre proprietario; sono bellissime le immagini che lo ritraggono nel giardino, circondato da famigliari e amici. Si tratta di un luogo storico, mitico, non solo per gli appassionati d’opera, che non merita di essere alienato, ma che dovrebbe diventare un museo.
Pochi giorni fa Gennaro Sangiuliano, neoministro della Cultura, ha dichiarato: “Prima ancora che la residenza di Verdi, Villa Sant’Agata è un luogo della memoria collettiva nazionale. Lo Stato non si può permettere di lasciare che vada in degrado”. Cosa ne pensa?
Se si tratta di un’operazione pubblica di riscatto, sono d’accordo. Spero, però, che non diventi un’eterna attesa, con promessa di acquisto. Se si fosse trattato della Casa di Mozart a Salisburgo, o della casa di Chopin vicino a Varsavia, i rispettivi governi non avrebbero dubitato un minuto nel salvare il luogo natale di una figura fondamentale della loro storia! Verdi, come Leonardo, Dante e pochi altri, è un simbolo della cultura italiana, e ancora oggi, tra l’altro, attraverso le sue opere porta la nostra lingua in tutto il mondo.
Il concerto di lunedì è a ingresso libero, ma non è una raccolta fondi
La nostra iniziativa vuole solo smuovere le acque, accendere una luce, sensibilizzare la gente e attirare l’attenzione di politici e governanti. Mi fa rabbia, invece, la recente notizia che alcuni fra i grandi teatri italiani si stiano muovendo per organizzare concerti per raccogliere fondi, a scapito sempre di noi artisti che dovremmo partecipare a costo zero. Villa Sant’Agata merita di essere riscattata con un’operazione pubblica, con l’intervento economico dello Stato che ha il dovere di preservare i monumenti materiali e immateriali della nostra storia. Altrimenti non ci resta che sperare in un mecenate privato, sensibile ai valori della cultura occidentale.
Federica Lonati
Uniti per Verdi – Gala lirico
Lunedì 21 novembre, Milano, Teatro Lirico Giorgio Gaber, ore 20.30
Ingresso libero
Diretta streaming su www.corriere.it
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