Apre a Napoli un museo dedicato al grandissimo tenore Enrico Caruso
Apre finalmente il percorso multimediale all'interno di Palazzo Reale, in occasione dei 150 anni dalla nascita del tenore
Uno dei più grandi tenori di tutti i tempi è al centro di un nuovo percorso museale posto nella città che gli diede i natali, Napoli. Parliamo del grande Enrico Caruso, in onore del quale apre il 19 luglio il nuovo Museo Caruso all’interno del partenopeo Palazzo Reale. La scelta del momento è tutt’altro che casuale: nel 2023 cadono infatti i 150 anni dalla nascita del leggendario cantante, anniversario celebrato lo scorso 25 febbraio. La nuova struttura offrirà un racconto fatto di immagini, musica e voce – così si legge nella presentazione multimediale del nascente museo -, con contenuti visivi e sonori, installazioni immersive e podcast di approfondimento in un unico grande spazio suddiviso per temi.
Il commento del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano
“Non posso che esprimere la mia felicità per il compimento di questa impresa: essendo un napoletano del centro storico, non lontano da dove era residente Caruso, ne ho sempre conosciuto il valore“, ha commentato lo scorso febbraio il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “Prima di Caruso la canzone napoletana era un fatto eminentemente localistico, con qualche rappresentazione sporadica in Europa, ma trova il suo compimento proprio grazie a lui, che non fu accolto come meritava al Teatro San Carlo ma resta uno dei personaggi più emblematici e rappresentativi della città. Questo autore è certamente una parte del sedimento di quello che Giambattista Vico chiamava l’Idem Sentire Comune: noi siamo figli della nostra storia e della nostra tradizione, che si compone di tanti piccoli tasselli, suoni, testimoni e interpreti. Caruso è certamente un personaggio che rappresenta tutto ciò: con lui la canzone napoletana fu nota al mondo anche perché fu un imprenditore eccellente di sé stesso e comprese il valore dell’industria discografica che in quegli anni stava nascendo. Faccio un appello al mio amico e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: potrebbe essere una bella idea intitolare l’aeroporto di Napoli a Enrico Caruso“.
Un museo moderno nel Palazzo Reale di Napoli
“Era un dovere, per noi, dare una casa a Caruso a Napoli: da subito ci siamo impegnati con Laura Valente, curatrice del progetto, per trovare un luogo adatto, e l’abbiamo individuato nella Sala Dorica di Palazzo Reale, cosa che significava riportare molto vicino al Teatro San Carlo un personaggio enorme della storia della musica“, ha detto il direttore generale dei Musei Massimo Osanna. “Lo spazio non sarà una banale sequenza di vetrine, ma un luogo d’incontro e di avvenimenti, dove la sua figura sarà celebrata attraverso riferimenti al mondo contemporaneo, cimeli e oggetti – anche grazie a collaborazioni con privati e fondazioni – ma anche grazie alla multimedialità, che ci permetterà di raggiungere il valore immateriale di questa figura. Un museo vivo e dinamico, insomma, come spero saranno tutti i musei del sistema nazionale”.
Il Museo Caruso al centro di una grande rete nazionale e internazionale
“Palazzo Reale è un luogo simbolico per la città e un riferimento internazionale, perfetto per dare visibilità a una celebrità come Caruso, e per farlo abbiamo recuperato uno spazio di oltre 500 metri quadri un tempo adibito a rimessa delle carrozze“, ha ricordato Mario Epifani, direttore del Palazzo Reale di Napoli, che ha beneficiato di un grosso finanziamento per il rilancio dell’istituzione museale. Partner principali in questa impresa sono stati il Comune di Napoli, il Teatro San Carlo e l’Associazione Museo Caruso di Milano presieduta da Luciano Pituello, da cui vengono in donazione molti dei cimeli esposti (per un valore di un milione di euro), oltre al Comune di Lastra a Signa nel fiorentino: infatti, se pure quello che aprirà a Palazzo Reale è il primo museo nazionale dedicato a Caruso, esiste un altro museo a Villa Bellosguardo Caruso, appunto nella provincia fiorentina, che ospita gli altri cimeli donati da Milano. “Questo museo vuole essere parte di una rete che è nazionale e internazionale, cui hanno contribuito l’Archivio Ricordi, l’Archivio Guccini, l’Archivio del Teatro alla Scala di Milano, ma anche la Metropolitan Opera House di New York“, ha precisato Epifani.
La grandezza di Enrico Caruso in un nuovo museo multimediale
“La voce di Caruso era in 4D prima ancora che fosse inventato: non c’è stato nessuno come lui, dopo di lui. Caruso è stato non solo uno dei più grandi cantanti della storia della musica ma anche un grandissimo personaggio: è ciò cercheremo di raccontare in questo percorso a cui lavoriamo da anni e che chiamiamo ‘archivio in cammino’“, ha commentato la musicologa Laura Valente, curatrice del Museo Caruso, progettato da NEO Narrative Environments Operas. “È la storia di un ragazzino nato in un quartiere povero e andato a lavorare come operaio in fonderia a 13 anni. Un ragazzino che a Napoli non ha ricevuto la grandissima risposta che voleva, ma che a Milano è stato riconosciuto nella sua grandezza da Arturo Toscanini e poi, andando a New York, ha fatto diventare la canzone napoletana sinonimo di quella italiana fino agli anni Settanta del secolo scorso. Vendendo un milione di dischi d’aria d’opera, un’impresa impensabile, è diventato la prima, vera star mediatica conosciuta, musicale e poi cinematografica. Tutto questo ‘Caruso Mondo‘, noi lo racconteremo tra lettere, rulli originali, cartoline, costumi, film d’archivio e le famose caricature, ma anche le partiture autografe e, in esclusiva, i suoi acquerelli colorati”.
Giulia Giaume
Articolo aggiornato il 18 luglio 2023.
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