Futuro Antico. Intervista al compositore Giorgio Battistelli

Costruisce ponti tra passato e futuro e tra arte e musica. Questo è il senso del tempo per il compositore Giorgio Battistelli, invitato a riflettere sul domani

Nato ad Albano Laziale nel 1953, Giorgio Battistelli ha studiato composizione al Conservatorio dell’Aquila dove si è diplomato nel 1978. Nel 1981 ha inizio un’intensa attività di scrittura di opere per il teatro musicale. È stato compositore in residenza all’Opera di Anversa, alla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf e al Teatro San Carlo di Napoli. Ha un’ampia esperienza di direzione artistica maturata presso l’Orchestra della Toscana (dove è tornato dal 2011), la Biennale di Venezia, la Società Aquilana dei Concerti, l’Accademia Filarmonica Romana, la Fondazione Arena di Verona, il Cantiere d’Arte di Montepulciano.
In questa intervista riflette sul presente e guarda al domani, affermando che “saper leggere il passato significa potervi rintracciare gli strumenti per costruire il futuro”.

INTERVISTA A GIORGIO BATTISTELLI

Quali sono i tuoi riferimenti nell’arte? Hai delle fonti di ispirazione?
Credo sia necessario, nella vastità, complessità e stratificazione dei linguaggi artistici, individuare un punctum che permetta di orientarsi nella dimensione orizzontale e verticale dell’arte. Ciò mi conduce oltre il perimetro del mio linguaggio strettamente musicale. Nel mio presente creativo questi riferimenti trasversali alle specificità delle diverse arti si intrecciano e si rifrangono nella costruzione di ponti che uniscono, per esplicitare dei nomi, Monteverdi e Jünger; Bach e Bacon; Borges e Mahler; Duchamp, Stockhausen e Cage.

Quale tra i tuoi progetti ti rappresenta di più? Ci racconteresti la sua genesi?
Quello che più mi rappresenta è quello che sto scrivendo in questo momento. Più in generale, penso che tutte le mie opere, sinfoniche e teatrali, siano in fondo un’unica opera che continua a modificarsi, a svilupparsi ed evolversi dentro l’opera successiva. È materia in continua trasformazione che diviene concetto costruttivo all’interno di una narrazione di spazi: un principio che è alla base della mia opera del 1980 Experimentum mundi, nella quale ho esplorato il rapporto tra simmetria e asimmetria nel ritmo e nel tempo.

Che importanza ha il genius loci all’interno del tuo lavoro?
Le radici sono per me fondamentali, anche se naturalmente le radici non sono immobili, ma si muovono verso nuove direzioni, diverse e a volte lontane ‒ se non opposte ‒ dalla loro origine. Ma le stratificazioni culturali del mio spazio di provenienza sono una fonte continua di rinnovamento e rigenerazione. Mi proiettano in una dimensione altra. Ho sempre pensato che l’essere nato nell’antica Albalonga, residenza della seconda legione partica, si riflettesse nella mia scrittura. In questo senso, mi sento come un legionario che parte alla conquista di nuovi territori, ma che poi torna nel luogo da cui è partito per rigenerarsi, prima di affrontare nuove spedizioni.

PASSATO E FUTURO SECONDO BATTISTELLI

Quanto è importante il passato per costruire il futuro? Credi che il futuro possa avere un cuore antico?
Non credo nell’amputazione del nostro passato. Ogni gesto della mia scrittura costruisce una relazione con il passato. Anche qui torno al concetto della costruzione di ponti come nucleo fondante del mio linguaggio musicale, dal passato al presente e viceversa. Il presente mi aiuta a comprendere il passato, suggerendomi prospettive in cui proiettare l’utopia di un possibile orizzonte futuro. Vedere l’invisibile e ascoltare l’inudibile: una drammaturgia di relazioni inafferrabili. In questa opera di costruzione di relazioni tra mondi, anche diacronici, credo possa risiedere, oggi, una delle funzioni dell’artista.

Quali consigli daresti a un giovane che voglia intraprendere la tua strada?
Gli consiglierei di scegliere e di non farsi scegliere. Di cercare di ascoltare la propria voce e la propria dubitanza. Occorre avere la consapevolezza che la scrittura e il pensiero che soggiace a essa consumano il corpo e l’anima. Consiglierei di non considerare la scrittura come una tecnica di intrattenimento della propria esistenza. Infine, consiglierei di non cedere alle lusinghe del potere e alla cultura del narcisismo.

In un’epoca definita della post verità, ha ancora importanza e forza il concetto di sacro?
La percezione e l’apparizione del sacro si manifestano quando si esperisce l’attimo dell’incanto, nel frangente in cui avviene il rapimento estatico. In quella dimensione liminale, di sospensione temporale, risiede una magia. Il sacro si manifesta in uno spazio non visibile e non udibile e in quell’attimo fuori dal tempo e fuori dallo spazio emerge la spiritualità.

Come immagini il futuro? Sapresti indicarci tre idee che secondo te guideranno i prossimi tre anni?
Penso che il futuro avrà sempre più bisogno del passato. Saper leggere il passato significa potervi rintracciare gli strumenti per costruire il futuro. Il passato è un paradigma che può essere cambiato attraverso la consapevolezza del presente. Dice Borges che “il futuro è inevitabile, esatto, ma può non avere luogo”. L’esattezza del futuro può non accadere. È un concetto straniante, paradossale, ma intensamente vero. Dall’interpretazione dell’eredità del passato passerà la costruzione del futuro. Le idee sono già quasi tutte state pensate: anche Einstein sosteneva di aver avuto soltanto due idee genuine nella sua vita. Per dirla con Alexander Pope, è la forma verbale a dare una impressione di novità, non il contenuto. Ne consegue che è il patrimonio di pensiero del passato a colmare il bacino di pensiero da cui si nutrirà il futuro. Il futuro, così inteso, è quasi sempre soltanto una possibile interpretazione del passato.

Ludovico Pratesi

http://www.giorgiobattistelli.it

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Ludovico Pratesi

Ludovico Pratesi

Curatore e critico d'arte. Dal 2001 al 2017 è stato Direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro Direttore della Fondazione Guastalla per l'arte contemporanea. Direttore artistico dell’associazione Giovani Collezionisti. Professore di Didattica dell’arte all’Università IULM di Milano Direttore…

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