Morto Ryuichi Sakamoto, compositore Premio Oscar per L’Ultimo Imperatore di Bertolucci

È morto all’età di 71 anni, il compositore e musicista giapponese che ha attraversato molti generi. Autore di colonne sonore, è stato anche attore, oltre ad averne scritto la musica, in film come Furyo con David Bowie

Dopo lunga malattia, è morto a Tokyo all’età di 71 anni Ryuichi Sakamoto, il compositore e musicista giapponese che ha attraversato il pop, lo sperimentalismo e la scrittura di colonne sonore di film da Oscar come L’Ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci. Scomparso il 28 marzo, il suo management ha dato l’annuncio ufficiale solo oggi per rispetto della famiglia. “Mentre si sottoponeva alle cure per il cancro diagnosticato nel 2020, Sakamoto ha continuato a creare nel suo studio finché la salute gliel’ha permesso”, si legge nel comunicato stampa. “Ha vissuto per la musica fino alla fine”. Come amava dire sempre lui: “Ars longa vita brevis”.

Ryuichi Sakamoto. Courtesy thefader

Ryuichi Sakamoto. Courtesy thefader

CHI ERA RYUICHI SAKAMOTO

Nato a Nakano (Tokyo) il 17 gennaio 1952 (lo stesso anno in cui John Cage ha composto 4′33″), Ryuichi Sakamoto ha vissuto molte vite musicali. Quando era bambino, è stato introdotto al pianoforte che ha sempre esplorato in stile Cage. Con il passare degli anni, dai ’70 agli ’80, è passato da una laurea in etnomusicologia e composizione al ruolo di tastierista e cantautore per la Yellow Magic Orchestra, il gruppo proto-synthpop guidato da Haruomi Hosono, contribuendo a preparare il terreno per il synthpop. I suoi esperimenti da solista nella fusione di generi musicali con la world music lo hanno portato a collaborare con musicisti come David Bowie, David Byrne, David Sylvian, Iggy Pop, Youssou N’dour, Robbie Robertson e Caetano Veloso, o con gli scrittori William Burroughs e William Gibson, e a comporre colonne sonore per oltre 30 film in altrettanti anni. Solo negli ultimi 20 anni ha scritto un’opera multimediale, ha trasformato un edificio di vetro in uno strumento musicale e si è recato nell’Artico per registrare il suono della neve che si scioglie. Quello stesso spirito esplorativo ha attraversato anche l’album del 2017, async, nato in compagnia di collaboratori fidati come Fennesz e Sylvian, sulla scia della guarigione dal primo cancro. “La musica, il lavoro e la vita hanno tutti un principio e una fine“, dichiarava Sakamoto all’inizio del 2019 “Quello che voglio fare ora è musica liberata dai vincoli del tempo“.

RYUICHI SAKAMOTO: ARTISTA VISIVO

Per Sakamoto l’improvvisazione era fondamentale. “Devi tenere le orecchie aperte tutto il tempo perché qualcosa potrebbe succedere inaspettatamente“, disse una volta per spiegare il suo metodo di lavoro. “Tutto può essere musica”. Come l’edificio che ha ispirato il suo album del 2018, Glass realizzato insieme ad Alva Noto: la modernista Glass House di Philip Johnson, che l’architetto americano ha costruito nel Connecticut alla fine degli anni ’40 per viverci. Come parte della loro performance del 2016, Sakamoto e Noto hanno suonato la casa di vetro e acciaio di Johnson come uno strumento, facendo scorrere mazze di gomma a contatto delle superfici microfonate. Oltre alle collaborazioni con artisti come Nam June Paik, Sakamoto era lui stesso artista visivo. Nel 1999, ha presentato in anteprima la sua opera multimediale LIFE, un’installazione creata insieme a Shiro Takatani, un raffinato videomaker nipponico. Il lavoro materializza la non-linearità della vita, il suo scorrere continuo e ininterrotto, costituito da eventi casuali, non collegati da un rapporto causa-effetto. Nel 2018, le varie collaborazioni di progetti artistici di Sakamoto sono state riunite per la prima volta a Seoul, come parte di una mostra retrospettiva intitolata LIFE, LIFE.

AUTORE DI COLONNE SONORE DA OSCAR E ATTORE: DA FURYO ALL’ULTIMO IMPERATORE

Ma sono stati i suoi contributi per il cinema ad averlo reso famoso. Ha recitato al fianco di David Bowie nel film del 1983 Merry Christmas, Mr Lawrence (in Italia uscito come Furyo) di Nagisa Oshima e ne ha composto il celebre tema strumentale che gli ha fatto vincere un Anthony Asquith Award for Film Music dalla British Academy of Film and Television Arts (BAFTA): David Sylvian ha contribuito alla costruzione di Forbidden Colours, la versione vocale della canzone di questo film sul dramma di un campo di concentramento giapponese durante la seconda guerra mondiale. Il brano per Merry Christmas, Mr Lawrence è stato il primo di una serie di colonne sonore, tra cui il lavoro vincitore dell’Oscar nel 1987 con David Byrne e Cong Su per L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci (anche qui ha recitato, oltre che nel video Rain di Madonna e nel film di Abel Ferrara New Rose Hotel accanto a Christopher Walken e Willem Dafoe).

Da allora ha lavorato ancora due volte con Bertolucci (Piccolo Buddha e Il Tè nel deserto), con Oliver Stone (Wild Palms), con Pedro Almodovar (Tacchi a Spillo) e due volte con Brian de Palma (Snake Eyes, Femme Fatale). La sua colonna sonora del 2015 per il film di Alejandro González Iñárritu The Revenant è stata candidata ai premi Golden Globe, Bafta e Grammy, mentre nel 2019 ha composto la musica per un episodio della serie televisiva distopica Black Mirror. “Le sue musiche, composte come accompagnamento per eventi visivi, vivono di vita propria come musica pura ed evocativa”, ha scritto Billboard. “’L’Ultimo Imperatore’, ‘Piccolo Buddha’, ‘Wuthering Heights’ e ‘Forbidden Colours’ (per ‘Merry Christmas, Mr. Lawrence’) sono alcuni dei temi più noti di Sakamoto e ognuno comprova che lui è uno dei migliori creatori di melodie dei nostri tempi. E queste composizioni, assieme all’epica ‘El Mar Mediterrani’ (scritta per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Barcellona del 1992) e alla meno conosciuta ‘Replica’ (che ha dato vita a Musical Enciclopedia, uno dei dischi più importanti di Sakamoto), sono una introduzione ideale all’arte di un compositore che è emblema della multiculturalità che caratterizza la fine del nostro secolo“.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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