È morta Sinéad O’Connor. Aveva 56 anni
L'acclamata cantante dublinese, considerata tra le star più controverse del suo tempo, aveva raggiunto la fama mondiale con il singolo "Nothing Compares 2 U" nel 1990. Cinque anni fa la conversione all'Islam
È morta a 56 anni la cantante irlandese Sinéad O’Connor. L’acclamata cantautrice originaria di Dublino – considerata tra le star della musica pop più controverse degli anni Ottanta e Novanta, con la testa rasata, l’espressione arrabbiata e il guardaroba poco femminile – aveva raggiunto la fama mondiale con la canzone Nothing Compares 2 U, nominata il singolo numero uno al mondo nel 1990 dai Billboard Music Awards, ma anche grazie a successi come Mandinka e No Man’s Woman. O’Connor ha pubblicato nel corso di oltre trent’anni 10 album e realizzato tour fino a poco prima della pandemia.
Chi era Sinéad O’ Connor
O’Connor è nata a Dublino l’8 dicembre 1966. La sua infanzia è stata traumatica, tra abusi in famiglia, espulsione da scuola, arresto per taccheggio e riformatorio. All’età di 15 anni, mentre cantava una cover di Evergreen di Barbra Streisand a un matrimonio, fu notata da Paul Byrne, batterista della band irlandese In Tua Nua (molto vicina agli U2). Dopo una prima collaborazione artistica con la band di Byrne, O’Connor lasciò la scuola e cominciò a concentrarsi esclusivamente sulla propria carriera, andando a studiare canto e pianoforte al Dublin College of Music. Nel 1985 firmò con la Ensign Records nel 1985, spostandosi a Londra, e il suo album di debutto The Lion and the Cobra (completamente riscritto dopo una prima registrazione) è stato uno dei dischi più apprezzati del 1987.
Sin dall’inizio della propria carriera, O’ Connor è stata criticata per le forti prese di posizione politica sia in difesa dell’IRA sia in senso femminista, motivo per cui non volle comparire al Saturday Night Live in risposta a un ospite misogino e non andò ai Grammy del 1991 a cui era stata invitata (e dove aveva quattro nomination) perché l’istituzione era “troppo materialistica“. Nonostante fosse una figura mediatica controversa era molto amata, anche grazie a pezzi struggenti come I Do Not Want What I Haven’t Got, nato dallo scioglimento del matrimonio con il batterista John Reynolds, e ovviamente Nothing Compares 2 U, il cui testo era stato scritto in origine da Prince. Dopo il disco Am I Not Your Girl? O’ Connor è stata nuovamente attaccata, complice l’aver strappato una foto di Papa Giovanni Paolo II a una puntata del Saturday Night Live. Ritiratasi per qualche anno in Irlanda, periodo durante il quale ha anche sofferto di un esaurimento nervoso e tentato il suicidio, nel 1994 O’Connor tornò al pop con l’LP Universal Mother, che, nonostante le buone recensioni, non riuscì a rilanciarla. A metà del 2000 ha pubblicato l’album Faith and Courage, mentre con Sean-Nós Nua due anni dopo è stata acclamata per il suo ritorno alla tradizione popolare irlandese. Dopo una raccolta di brani rari e inediti è entrata nel mondo del reggae con Throw Down Your Arms, al quarto posto nella classifica dei migliori album reggae di Billboard. Hanno fatto seguito alcuni altri album, ricevuti dalla critica con favore.
Collezionista d’arte, nel 2012 ha messo all’asta due opere della propria collezione per devolvere il ricavato all’ente di beneficenza di Dublino Penny Dinners (per un valore di circa 22mila euro) e aiutare le “1,8 milioni di persone che vivono al limite” e le “famiglie incapaci di nutrire i propri figli“.
La conversione e gli ultimi riconoscimenti
Nel 2018 la cantante si è convertita all’Islam, cambiando il suo nome in Shuhada’, raccontando online che la sua conversione era stata “la conclusione naturale del viaggio di qualsiasi teologo intelligente. Tutto lo studio delle scritture conduce all’Islam. Il che rende ridondanti tutte le altre scritture”. Ha documentato la sua fede più volte su Internet, ringraziando per la vicinanza e l’affetto la comunità islamica.
Nel 2022, anno in cui ha perso il figlio Shane, O’ Connor si è vista dedicare un film sulla propria vita e carriera. All’inizio di quest’anno ha ricevuto il premio come Classic Irish Album agli RTÉ Choice Music Awards per I Do Not Want What I Haven’t Got, vittoria che ha dedicato a “ogni membro della comunità di rifugiati irlandesi, non solo quelli Ucraini. Siete i benvenuti in Irlanda“.
Giulia Giaume
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