Alle Gallerie d’Italia di Torino il festival che educa all’ascolto consapevole
Cresce la rassegna di musica sperimentale “To Listen To”. Alcune rappresentazioni alle Gallerie d’Italia ma poi tanti concerti e installazioni sonore sparse per la città. Ecco dove
Nato in sordina l’anno scorso al Conservatorio di Torino, è già cresciuto fino ad approdare alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo. Stiamo parlando di To Listen To, il primo festival dell’ascolto sperimentale che pone l’accento non tanto sulla musica sperimentale, quanto sull’azione – del musicista come del pubblico – dell’ascoltare come atto di consapevolezza e quindi di libertà espressiva. In programma dal 22 al 30 settembre, questa seconda edizione – sempre ideata dalla comunità SMET, la Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio -, oltre a svilupparsi dentro i suoi spazi e quelli delle Gallerie d’Italia, sarà diffusa sul territorio in una originale versione Off del festival. Tra concerti, talk, installazioni sonore e workshop per bambini.
La natura formativa del festival To Listen To
“La sperimentazione musicale non è un’opportunità che riguarda unicamente i musicisti ma anche gli ascoltatori”, dice Stefano Bassanese, coordinatore SMET e direttore artistico del festival, del quale rivela la natura specificatamente formativa. “La nostra ambizione, anche sociale, è di riuscire a trasmettere l’idea di una libertà espressiva che va al di là dei generi musicali e delle categorie generazionali: non bisogna aver paura di non essere identificabili o allineati. Spesso si ha un’immagine sacralizzata del Conservatorio. Siamo un’istituzione votata alla formazione, ma per noi formare non significa formattare. Al contrario, lavoriamo per valorizzare le differenti potenzialità evitando le semplificazioni dei formati. E con questo vogliamo contribuire alla formazione di un pubblico capace di sperimentarsi nell’ascolto”.
Il programma del festival To Listen To: anteprima alle Gallerie d’Italia
Il programma del festival prevede tre giorni di anteprima alle Gallerie d’Italia (22-23-24 settembre) con una serie di dialoghi sulla musica, seguiti da performance di 20 minuti: dagli Intonarumori futuristi ricostruiti dal compositore Luciano Chessa negli spazi esterni del museo, alle partiture ispirate ai rudimenti dello skateboard di Jennifer Walshe realizzate dagli Esecutori di Metallo su Carta (Enrico Gabrielli, Francesco Fusaro e Sebastiano De Gennaro) e DJ Balli. Poi toccherà alla parte Off: il 25 e il 26 settembre a Flashback Habitat si terranno due workshop, uno a cura dell’improvvisatore e compositore di musica elettroacustica francese Jérôme Noetinger che sarà in concerto il 26 settembre a Villa della Regina; infine, il 27 settembre presso l’Arena Manin, in collaborazione con Il Piccolo Cinema, ci sarà la sonorizzazione elettroacustica di film del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della Fondazione Home Movies di Bologna.
To Listen To. Il cuore della rassegna al Conservatorio Giuseppe Verdi
Il cuore della rassegna sarà invece al Conservatorio Giuseppe Verdi (28-29-30 settembre) con il ritorno degli Intonarumori di Luciano Chessa, questa volta con l’aggiunta di The Orchestra of Futurist Noise Intoners che, insieme a Davide (Boosta) Dileo allievo dello SMET, propongono nuove composizioni appositamente commissionate (a Blixa Bargeld, Teho Teardo, tra gli altri). Per tutta la durata del festival, saranno frubili tre installazioni sonore e audiovisive: la ricostruzione di La Luce di Giuseppe Chiari (prodotta dal Centro Tempo Reale di Firenze) alla Guido Costa Project, Space di Jacopo Foschi al Circolo del Design e Circular Magnetica di Giovanni Corgiat Mecio nel Foyer del Conservatorio. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito, tranne il concerto a Villa della Regina che prevede il biglietto di entrata al museo e i workshop a Flashback Habitat che richiedono una tessera associativa.
Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati