Il Celebration Tour di Madonna arriva in Italia. All’insegna dell’arte contemporanea
In occasione delle due date italiane della cantante, esploriamo il rapporto che lega Madonna all’arte contemporanea. A partire dalla sua straordinaria collezione che vanta opere di Frida Kahlo, Picasso, Yayoi Kusama e non solo
La prossima tappa del Celebration Tour di Madonna in Italia, con due esibizioni uniche fissate per il 23 e 25 novembre presso il Forum d’Assago, promette non solo un’immersione nella storia musicale della celebre cantautrice, ma anche una celebrazione dell’arte contemporanea attraverso impattanti visual. Il percorso artistico della superstar affonda le radici nei suoi primi anni a New York, dopo un’adolescenza travagliata, immergendosi nella fervente scena creativa degli anni Ottanta. Questo periodo ha segnato anche l’inizio del suo percorso nel collezionismo, orientato verso i modernisti e la scena della pop art, ma con un forte interesse anche per la fotografia.
La collezione d’arte di Madonna: da Fernand Léger a Yayoi Kusama
Sebbene sia poco noto che Madonna abbia utilizzato il suo primo stipendio per opere d’arte, la sua passione per essa non si è mai placata. Attualmente, vanta una collezione di circa 300 capolavori di vari artisti, con un valore stimato tra 100 e 160 milioni di dollari, posizionandosi tra i 100 maggiori collezionisti di Art & Antiques. La sua prima acquisizione risale al 1987 con Les Deux Bicyclettes di Fernand Léger datata 1944, un investimento che all’epoca ammontava a 1 milione di dollari. Partecipando attivamente alle aste, nel 2013, ha venduto un altro lavoro di Léger, Trois Femmes à la Table Rouge, per 7,2 milioni di dollari, devolvendo l’intero ricavato alla sua Ray of Light Foundation, a supporto dell’istruzione in Medio Oriente e Asia meridionale. Nella sua collezione troviamo anche opere di Frida Kahlo: tra queste, la controversa My Birth, che raffigura la nascita dell’artista messicana. Oltre a Kahlo, Madonna possiede opere dell’artista americana Jenny Holzer, con le sue installazioni che affrontano tematiche di potere, ruoli di genere e questioni politiche, e di Yayoi Kusama, con l’affascinante Infinity Dots Mirrored Room.
La collezione d’arte di Madonna: da Tamara de Lempicka a Man Ray
Fanno parte della collezione della cantante anche Tamara de Lempicka, della quale Madonna sostiene di possedere una raccolta che potrebbe costituire un intero museo a sé, insieme a creazioni di Andy Warhol, Cindy Sherman, Damien Hirst, Salvador Dalí e Pablo Picasso, incluso il famoso Buste de Femme à la Frange. Il suo patrimonio comprende inoltre capolavori di Julian Schnabel e Man Ray, tra cui un nudo di Kiki de Montparnasse, accuratamente posizionato nel suo salotto accanto a un’immagine del pugile Joe Louis immortalato da Irving Penn. Ha, inoltre, contribuito in modo significativo alla società attraverso diverse iniziative filantropiche, come la sponsorizzazione della retrospettiva inaugurale di Jean-Michel Basquiat al Whitney Museum of American Art e la prima retrospettiva dedicata a Tina Modotti al Philadelphia Museum of Art. Oltre a ciò, ha promosso progetti come Art for Freedom, gestito l’installazione artistica c X-STaTIC Pro=CeSS di Steven Klein e co-creato opere d’arte digitali NFT con Mike Winkelmann (“Beeple”).
L’arte nell’espressione di Madonna
Madonna ha collaborato con esponenti di svariati campi artistici, che spaziano dalla musica alle arti visive e alla moda. I suoi videoclip e le performance, inclusi quelli presentati durante il Celebration Tour, sono intrisi di elementi propri dell’arte contemporanea. Il videoclip Vogue, diretto da David Fincher, costituisce un esempio lampante di questa commistione: ispirato alla ball culture di New York City, il video contiene riferimenti a opere d’arte iconiche come L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci e L’Angelo Azzurro di Marlene Dietrich. L’influenza di Keith Haring emerge chiaramente nel video Like a Virgin, in cui i ballerini si confrontano con i suoi graffiti distintivi, e la sua passione per la street art continua con Mr. Brainwash, al quale è stata commissionata la copertina dell’album Celebration. Anche la moda ha svolto un ruolo fondamentale nelle performance di Madonna. Ad esempio, Jean-Paul Gaultier ha lasciato un’impronta indelebile realizzando il memorabile bustier a forma di cono indossato durante il Blond Ambition World Tour del 1990. La collaborazione della cantante con il regista Alek Keshishian ha prodotto il documentario innovativo Madonna: Truth or Dare (noto anche come In Bed with Madonna). Questo film, uscito nel 1991, ha gettato una luce inedita sui retroscena dell’industria musicale, offrendo uno sguardo approfondito e inedito sulla vita di Madonna.
Il Celebration Tour di Madonna
Il Celebration Tour di Madonna rappresenta un esemplare percorso biografico, un’ode alla sua carriera artistica. A illustrarlo è Carlo William Rossi, fotografo e consulente creativo, noto per la sua profonda conoscenza dell’universo artistico di Madonna. Artribune lo ha contattato poche ore prima dell’arrivo della celebre cantautrice in Italia, e Rossi, oltre a concedere immagini esclusive provenienti da una delle tappe del tour, presenta un’opera d’arte che attraversa l’intera carriera della pop star. “È evidente che in questo tour Madonna abbia ancora una volta dimostrato il suo talento nell’arte della sintesi, condensando quarant’anni di carriera in un’esibizione di due ore e 28 brani”, afferma Rossi. L’evento vanta non solo gli outfit iconici della star, ma anche riferimenti visivi dedicati a figure come Keith Haring, Martin Buroigne e Herb Ritts, simboli persi a causa dell’AIDS. Inoltre, Rossi ha contribuito con la sua consulenza per due marchi italiani: il promettente Trippat, responsabile dei copricapi indossati dal corpo di ballo, e i gioielli gotici di Antichità Petrone, che hanno fatto parte del look di Madonna dalla tappa parigina. “Il mio compito, sostenuto dal profondo rispetto per l’artista, è stato di collegare questi brand con l’essenza di Madonna al fine di creare accessori che esprimessero pienamente il suo eclettismo. E devo dire che la missione è stata coronata dal successo”.
Alessia Caliendo
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