C2C Festival 2023. Chiude col botto Club to Club a Torino

Il sabato, la serata più importante di tutto il festival che chiude domenica 5 novembre, conferma la manifestazione come una delle più interessanti del panorama musicale. Spiccano le performance di King Krule e Flying Lotus

Inaugurata con il contrasto fra le sonorità morbide della new entry in casa Warp Records, Slauson Malone1 (alter ego dell’artista statunitense Jasper Marselis) e quelle più ruvide e tekno di Sangre Nueva, la serata di sabato 4 novembre di C2C ha sparato tutte le sue ultime cartucce per chiudere con il botto la serata più importante di tutto il festival che cala il sipario domenica 5 novembre.

Gli ospiti del 4 novembre al Club to Club

Seppure molto atteso, il ritorno di Yves Tumor (già ospite nelle edizioni del 2017 e del 2018) non si è rivelato così entusiasmante come previsto offrendo uno show spettacolare ma musicalmente schizofrenico: una performance corale che, penalizzata dalla cattiva acustica della location, ha dato in pasto al pubblico una commistione di così tanti generi diversi da non generare il comfort di un unico e solo mood. Le occasioni di rifarsi le orecchie però non sono mancate grazie alle esibizioni degli ospiti successivi.

Salito sul palco intonando Alone, Omen 3, uno dei suoi brani più celebri, il giovane britannico Archy Ivan Marshall, in arte King Krule, classe 1994, ha finalmente ristabilito gli equilibri con un concerto intimo e al contempo energico che ha saputo ravvivare e coccolare tutta la folla presente. Accompagnato dai membri della sua band, fra i quali spicca l’incredibile sassofonista argentino Ignacio Salvadores, Marshall ha alternato pezzi dei primi album a canzoni estratte da Space heavy, il suo ultimo disco. Altro paio di maniche, invece, per quel genio di Flying Lotus che, dopo aver già partecipato nel 2012 al festival torinese, è salito sul palco del C2C a gamba tesa. Circondato da numerosi schermi a LED sui quali si sono susseguiti video e animazioni generate con l’Intelligenza Artificiale, il producer californiano non ha indugiato nell’incendiare il main stage attraverso beat ipnotici e campionamenti così tanto ricchi da riuscire a far muovere sia le gambe sia il cervello. Rivisitando brani ormai storici (Zodiac shit e Post requisite) e altri frutti di collaborazioni con il progetto Captain Murphy e l’amico fraterno Thundercat, FlyLo ha dato vita a un live esplosivo e coinvolgente che non ha risparmiato nessuno. Un’esperienza magistrale che però non ha mancato di lasciare un po’ di amaro in bocca terminando troppo presto con un anticipo di ben trenta minuti da quanto annunciato. In ogni caso, a parte qualche problemino gestionale qua e là, misto a un lucro eccessivo su servizi e bevande, C2C si conferma ancora una volta come un festival attento a portare nel nostro Paese artisti che non si vedono con una certa frequenza.

Valerio Veneruso

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Valerio Veneruso

Valerio Veneruso

Esploratore visivo nato a Napoli nel 1984. Si occupa, sia come artista che come curatore indipendente, dell’impatto delle immagini nella società contemporanea e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo. Tra le mostre recenti: la personale RUBEDODOOM –…

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