Meredith Monk ad Amsterdam. Concerto della pianista-artista in una chiesa medievale
Lo show è avvenuto a margine della grande retrospettiva europea dedicata all’artista ottantenne, pioniera della performance interdisciplinare, prodotta dalla Hartwig Art Foundation. Che annuncia un nuovo centro d'arte
In una fredda mattina di dicembre, in una ex chiesa di Amsterdam, è andato in scena il concerto Piano Songs di Meredith Monk. Compositrice, pianista, coreografa, regista, drammaturga, ma soprattutto cantante, Monk si è definita in passato “una madre estetica per Bjork”: la cantautrice islandese le ha tributato anni fa una cover del suo brano più famoso, Gotham Lullaby.
Il concerto per pianoforte dell’1 dicembre 2023 rientrava nel programma di live che accompagnano la prima grande retrospettiva europea dedicata all’artista americana ottantenne, pioniera della performance interdisciplinare e della tecnica vocale estesa. Prodotta dalla Hartwig Art Foundation, e curata dalla sua direttrice Beatrix Ruf (ex direttrice dello Stedelijk Museum), l’esposizione Meredith Monk: Calling si tiene all’Oude Kerk di Amsterdam fino al 17 marzo 2024 e, contemporaneamente, all’Haus der Kunst di Monaco fino al 3 marzo 2024.
La retrospettiva di Meredith Monk all’Oude Kerk di Amsterdam
“Lei non è solo una performer, ma anche una grande storyteller. Perfino senza l’uso delle parole”, racconta ad Artribune Beatrix Ruf dell’artista, la cui l’ultima grande mostra risale al 1997 presso il Walker Art Centre di New York. “Nessuno ha fatto una mostra su di lei per tanti anni così, tre anni fa andando nel suo studio di New York, ho avuto l’idea”. La mostra è stata quindi organizzata nello spazio immenso di questa ex chiesa del ‘300, prima cristiana e poi protestante, che sorge nel mezzo del quartiere a luci rosse di Amsterdam ed è stata convertita in centro d’arte contemporanea (nella sua piccola collezione figura anche un artista italiano, Giorgio Andreotta Calò). Un’immersione nel mondo di Meredith Monk, tra video, documentari, postazioni d’ascolto, interviste inedite.
Il nuovo centro d’arte della Hartwig Art Foundation che ha prodotto la mostra
“L’allestimento, molto minimale, è una coreografia dei suoi pezzi più vecchi che confluiscono in quelli più recenti, pur rimanendo indipendenti”, racconta Ruf. Come l’ultima opera Indra’s Net (“un’immagine buddista del cosmo”) – attorno alla quale ruota questa mostra -, performance che ha avuto la sua prima mondiale a giugno 2023 all’Holland Festival. Un lavoro sempre prodotto dalla Hartwig Art Foundation, istituita nel 2020 dal miliardario Rob Defares con l’intento di commissionare e acquistare opere d’arte da donare allo Stato olandese. È della Fondazione il recente annuncio di un nuovo centro d’arte nel quartiere finanziario di Amsterdam, Zuidas: nell’arco di tre anni un ex Palazzo di Giustizia degli anni ’70 diventerà una temporary house per l’arte contemporanea e un centro di incontri e produzione artistica, con un ristorante, un auditorium e una sala per workshop di musica.
Il walking concert di pianoforte alle 8 di mattina nella ex chiesa del ‘300
Durante la performance delle 8 del mattino, un walking concert dove si poteva assaporare tutta la bellezza di questo monumento storico ed entrare materialmente nello spazio sonoro dello show, sono state eseguite le famose canzoni per pianoforte di Monk da un duo di giovani pianisti italiani residenti in Olanda, Alessandra Di Gennaro e Gianmarco Moneti. I due sono riusciti a trasmettere con il semplice tocco la fisicità della musica di Monk, essenzialmente fatta di voce e di dialoghi, personali e collettivi, di scambi di ruoli tra “cantante” e “accompagnamento”, tra sfondo e figura. Il programma di concerti proseguirà il 16 febbraio e il 15-16-17 marzo, mentre a gennaio sarà la volta della proiezione della sua produzione filmica sul grande schermo di un cinema della città olandese.
Claudia Giraud
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