Il 2023 di Fondazione Musica per Roma: record di presenze e incassi. E nuovi progetti all’orizzonte
La Fondazione che gestisce l’Auditorium Parco della Musica e la Casa del Jazz festeggia un anno da protagonista dell’offerta culturale capitolina. E a fronte degli ottimi risultati del 2023 si prepara a novità nella programmazione e strutturali. Ne parliamo con l’AD Daniele Pitteri
Un anno scandito da 561 eventi, che hanno radunato più di 405mila spettatori, per un incasso di oltre 15 milioni di euro. Sono i numeri, più che soddisfacenti, del 2023 della Fondazione Musica per Roma, che nella Capitale gestisce l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e la Casa del Jazz. Risultati che segnano un ulteriore miglioramento rispetto al 2022 – già annata record per presenze e incassi – tanto più incoraggiante a fronte dell’incremento della quota di autofinanziamento (che ha raggiunto il 69,3% dell’investimento totale) della Fondazione, che dunque si consolida come ente culturale di riferimento sul territorio italiano. Nel 2023, infatti, sono cresciuti presenze (+18%) e incassi (+24%). E che dire del fatturato complessivo? “Nel 2019 la Fondazione aveva raggiunto il suo massimo fatturato a 25,9 milioni, dopo due anni di pandemia e restrizioni, nel 2022, eravamo a 28,3 milioni. E nel 2023 si superano i 30. Come abbiamo fatto?” ci racconta l’AD della Fondazione Daniele Pittèri “progettando su scala quadriennale, facendo finta che la pandemia non esistesse, o meglio facendo finta che non dovesse finire mai. Da questo è scaturito il piano strategico 2021/2024 utile a gestire lo spazio per spettacoli più grande d’Europa agendo su progettazione culturale, politiche di branding, processi gestionali e organizzativi”.
Il 2023 di Fondazione Musica per Roma
Il merito è attribuibile anche a una programmazione variegata, che nel biennio 2023-24 ha potuto – e potrà – contare su molte novità. Innanzitutto, i festival basati su format inediti, che si sono avvicendati nel secondo semestre del 2023, con grande successo di pubblico (Ethos, festival dell’Etica pubblica; Città in scena, festival della rigenerazione urbana), sommandosi a iniziative stagionali già consolidate, come il Roma Summer Fest, che l’estate scorsa ha inanellato 58 appuntamenti all’aperto nella Cavea dell’Auditorium, richiamando 170mila spettatori, o il Romaeuropa Festival. Poi le residenze artistiche, intuizione avviata con la complicità di Nicola Piovani (nel 2023), Tosca e Daniele Silvestri (per il 2024), ognuno dei quali ha sviluppato un progetto speciale in sinergia con la Fondazione. E le collaborazione con altre istituzioni culturali, dal Comitato Greccio 2023 (con Ascanio Celestini) al Teatro dell’Opera di Roma, per la realizzazione di Cantamondo, al consolidamento della partnership con la Compagnia di ballo Daniele Cipriani, che nel primo trimestre del 2024 darà seguito a due importanti spettacoli di danza.
Gli obiettivi per il 2024. Programmazione, nuovo masterplan (e nuovi vertici)
Si lavorerà, dunque, nei prossimi mesi, per rafforzare la molteplicità di stimoli e interessi che alimentano l’offerta culturale di Auditorium e Casa del Jazz, dai concerti delle orchestre residenti al ciclo di appuntamenti dedicati alla musica contemporanea, al focus sul pianista Brad Mehldau, protagonista di diversi incontri nel corso del 2024. E ancora, spazio per la musica emergente grazie alla rassegna Retape a cura di Ernesto Assante, ma anche per la realtà virtuale, con il festival Romevideogamelab, ospitato all’Auditorium dal 25 al 28 gennaio 2024, in collaborazione con Q Academy. Poi danza contemporanea (con Equilibrio a febbraio), editoria (con Libri Come nel mese di marzo), scienza (con il Festival delle Scienze di Roma in aprile), teatro.
Mentre si profila all’orizzonte la messa a terra del masterplan a firma Renzo Piano (in collaborazione con Alvisi Kirimoto), che punta a espandere le aree pubbliche dell’Auditorium inaugurato nel dicembre 2002, e a rivitalizzare il giardino pensile con nuove attività, amplificandone la natura di parco urbano. Il progetto, presentato a dicembre 2023, sarà sostenuto da un investimento pari a un milione di euro, con l’auspicio di avviare il cantiere entro il 2025. Alla metà del 2024 si concluderà il mandato di Daniele Pitteri (Napoli, 1960), AD di Fondazione Musica per Roma dal 2020. “Dopo 4 anni ci troviamo con una fondazione completamente nuova e rifondata” spiega l’AD “si tratta dell’unica struttura in Europa che propone una programmazione suddivisa per generi e per stagioni, che varia dalla musica contemporanea colta al jazz, al rock, al pop, alla musica d’autore fino alla musica elettronica”. Pitteri lascerà una fondazione ancora in grado di crescere? “Sì, a patto di sperimentare il nuovo ponendosi dalla parte di chi guarda; di avere la consapevolezza che fare cultura significa spostare ogni giorno l’asticella un po’ più in là; e infine di considerare che l’impresa culturale è un’impresa a tutti gli effetti, con l’unica differenza che gli utili debbono essere reinvestiti”. Visti i risultati notevoli ci si aspetterebbe una riconferma, tanto più che il primo mandato è stato funestato dal covid: “sono sempre per il rispetto delle durate dei mandati e penso che il ricambio ai vertici sia sempre opportuno”, dribbla Pittèri.
Massimiliano Tonelli
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