Villa Verdi al via l’esproprio. La tenuta del compositore Giuseppe Verdi diventerà bene pubblico
La Villa, insieme al parco, il Teatro di Busseto e la casa natale del compositore omonimo, era all’asta per un contenzioso fra gli eredi. Grazie all’intervento del Ministero della Cultura verrà istituita una fondazione
Si trova a Sant’Agata di Villanova sull’Arda, vicino a Piacenza, la villa del compositore Giuseppe Verdi che dopo anni di contenzioso fra gli eredi rischiava l’abbandono. Ora il Ministero della Cultura ha annunciato una procedura di esproprio per “pubblica utilità” affinché venga recuperato e valorizzato non solo l’immobile ma anche tutti quei cimeli che sono custoditi al suo interno, come il pianoforte o i guanti che Verdi utilizzò una sola volta per dirigere a Milano la Messa da Requiem per Alessandro Manzoni (il 22 maggio 1874).
Il ministro Gennaro Sangiuliano ha previsto un tempo di 180 giorni per la conclusione dell’esproprio, dopodiché verrà istituita una fondazione mista presieduta dalla Regione Emilia Romagna, il Ministero della Cultura, il Comune di Sant’Agata e quello di Busseto: “Questo bene non può rimanere esposto al degrado e all’incuria, ma deve poter costituire il nucleo centrale di un itinerario museale a disposizione del mondo intero”, ha dichiarato Sangiuliano. La tenuta non comprende soltanto la villa ma anche un parco (dove Verdi fece piantare alberi esotici), il Teatro di Busseto e la casa natale del compositore. “Il restauro e la riapertura su nuove e più solide basi della villa appartenuta al Maestro Verdi saranno un punto di forza per fare conoscere nel mondo l’artista nonché la ricchezza delle terre verdiane, con il monumento a legare le province di Parma e Piacenza” ha aggiunto il presidente dell’Emilia Romagna StefanoBonaccini.
La storia di Villa Verdi
Ritenuta luogo della memoria collettiva nazionale, Villa Sant’Agata – o Villa Verdi – venne acquistata dal compositore nel 1848 per i suoi genitori e, successivamente, dal 1851 ci si trasferì fino a poco prima della sua morte avvenuta nel 1901. Da quella data non è stato mosso nulla: qui Giuseppe Verdi compose il celebre Requiem in onore di Alessandro Manzoni, Il trovatore e La traviata nel 1853, il Simon Boccanegra e l’Aroldo nel 1857, Un ballo in maschera nel 1859, La forza del destino nel 1862, il Don Carlos nel 1867, l’Aida nel 1871, l’Otello nel 1887 e Falstaff nel 1893, senza contare che qui è conservata una delle prime copie dei Promessi Sposi. La villa è stata a lungo al centro del dibattito, dalla messa in asta all’esproprio, passando per numerosi eventi di sensibilizzazione e raccolta fondi, come Uniti per Verdi e i 14 concerti organizzati dal MiC in collaborazione con vari teatri lirico-sinfonici, diffusi in tutta Italia tra Verona, Roma, Torino, Bologna, Venezia, Genova, Cagliari, Palermo, Trieste, Bari, Napoli, Firenze e Milano.
Caterina Angelucci
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati