Muore a soli 27 anni la dj, produttrice e attivista trans Perla Zuñiga
A diffondere la notizia il celebre festival musicale di Barcellona Sónar e in Italia la Galleria Enrico Astuni dove l’artista aveva appena preso parte a una collettiva dedicata alle nuove tendenze dell’arte contemporanea
“Ricordo che un giorno, durante una seduta di terapia, parlai di cerchi e spirali. Sentivo che con la ricaduta stavo entrando di nuovo in una spirale, da cui non ero ancora uscita. Il mio terapeuta, durante la ricaduta, aveva capito che si trattava di un nuovo cerchio, con un inizio e una fine.Qualcosa di diverso. Non una spirale. Se devo essere sincero, non gli ho mai creduto del tutto”, scriveva Perla Zuñiga (Madrid, 1996 – 2014) in Cucù raccontando la malattia che la accompagnava dal 2016, il sarcoma di Ewing, una condizione rara che colpisce le ossa. Perla, dj, produttrice, poetessa e attivista trans in arte JOVENDELAPERLA è morta domenica 14 luglio a soli 27 anni.
Chi era Perla Zuñiga
Zuñiga è stata cofondatrice del club ed etichetta discografica CULPA ed è stata resident del queer party MARICAS di Barcellona. Durante la sua breve ma intensa carriera ha composto musica con Lechuga Zafiro e Tomás Urquieta e si è esibita in numerosi locali e festival in tutta Europa, tra cui De School ad Amsterdam, Specka nella sua Madrid, Primavera Sound e Sónar a Barcellona. E proprio quest’ultimo, diffondendo la notizia, ha descritto l’artista come “una parte essenziale della nostra scena musicale, che ha lottato incessantemente per creare spazi sicuri nella vita notturna per le persone trans e non binarie”. Era nota, infatti, per sostenere la scena trans e non binaria attraverso la musica Perla Zuñiga e, in particolare, il suo impegno andava al sostegno della comunità queer FLINTA di Madrid.
Perla Zuñiga e la malattia
Durante le cure, l’artista ha descritto la chemioterapia come una “transizione” che le ha permesso di “scoprire la malleabilità dell’espressione di genere”, tanto che nel 2022, in un’intervista per El País, spiegava che “la chemioterapia, alla fine, è una transizione, un processo chimico che altera il corpo. Ha cancellato la mia identità, i tratti che pensavo definissero esteticamente la mia persona non ci sono più, per questo mi piace pensarla come l’inizio della mia metafora”. La malattia per Zuñiga è così diventata centrale nel suo lavoro sia come artista sia come poetessa.
Perla Zuñiga e l’ultima mostra
Prima di morire, Perla stava lavorando a uno spazio per dare supporto emotivo e creativo alle persone malate di cancro, mentre nel 2022 ha devoluto tutti i proventi ricevuti per un brano musicale a un ente di beneficenza che sostiene coloro che soffrono del sarcoma di Ewing. Tra le altre cose, proprio lo scorso 11 luglio aveva preso parte alla collettiva Thorns, presentata dalla Galleria Enrico Astuni di Bologna, dedicata alle nuove tendenze dell’arte contemporanea, insieme a Iah Bahia, Juri Bizzotto, Bastien Gachet e Leanne Picthall.
Caterina Angelucci
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