La musica elettronica protagonista della Biennale Musica 2024 a Venezia
Le impressioni a caldo della rassegna veneziana, l’ultima a guida di Lucia Ronchetti, dedicata quest’anno alla 'musica fine a se stessa', con una sezione dedicata ai dj set elettronici
La compositrice Lucia Ronchetti conclude il quartetto d’anni che l’ha vista alla guida della Biennale Musica a Venezia, con un’edizione consacrata alla ‘musica assoluta’, da intendersi come “linguaggio autonomo […] senza alcun riferimento extra-musicale e senza riferimenti visivi”, per dirla con le parole stesse della direttrice artistica nel suo saggio di apertura del voluminoso catalogo della rassegna.
Biennale Musica 2024 a Venezia: le 10 sezioni
Il ricco materiale sonoro presentato nei sedici giorni della kermesse ancora in corso fino all’11 ottobre 2024 (di cui abbiamo seguito la porzione centrale, tra il 29 settembre e il 3 ottobre) è articolato in 10 sezioni; vi si rintracciano alcuni dei temi che sono già emersi nelle precedenti edizioni curate da Ronchetti, come la peculiare attenzione al rapporto con il passato, e con i luoghi in cui la Biennale Musica si svolge: dunque un forte interesse per la straordinaria tradizione musicale veneziana, e una marcata presenza della musica elettronica, cui era stata dedicata l’edizione del 2023.
La sezione “Solo Electronics” alla Biennale Musica 2024 a Venezia
Come una filiazione di quella bellissima edizione può essere vista la sezione Solo Electronics, che si è articolata in tre appuntamenti negli spazi di Forte Marghera, nei quali un approccio da club (pubblico in piedi e immerso nell’oscurità, bar in funzione) si è abbinato all’estrema ricercatezza della proposta musicale. Nella serata di domenica 29 settembre si sono succeduti sul palco tre artisti molto diversi tra loro, sia nelle modalità esecutive che per le atmosfere innescate.
Biennale Musica 2024: tutti i protagonisti dei dj set elettronici
Zsolt Sőrés ha affiancato all’utilizzo della consolle quello di una viola, naturalmente amplificata ed effettata, e suonata in maniera ben poco canonica (a un certo punto è stata anche ‘molestata’ con un ventilatorino). Ne sono scaturite atmosfere cupe, rotte qua e là da suoni straziati, cui hanno fatto da contraltare i ritmi martellanti di Ash Fure, impegnata in un set anche visivamente molto coinvolgente (abbassava e sollevava un pannello trasparente sulla consolle, alterando così i suoni). In conclusione l’inventiva di Robert Machiri che, attraverso suoni e frammenti africani e free jazz, conduceva il pubblico verso una maggiore ballabilità. Molto bello il fumoso light design della serata, affidato, come anche nel caso degli altri due appuntamenti della sezione, a Theresa Baumgartner.
Biennale Musica 2024: posto d’onore ad Antonio Vivaldi
Tra i giganti della storia della musica veneziana, un posto d’onore lo ha avuto Antonio Vivaldi, di cui sono stati eseguiti, nel pomeriggio del 30 settembre, alcuni concerti dell’opera III, la sua prima, più clamorosa e più influente silloge di concerti, l’Estro Armonico. Esecuzione magnifica, mista di rigore filologico e di vivificante “estro”, dovuta alla Venice Baroque Orchestra guidata, al cembalo, da Andrea Marcon. Meraviglioso, poi, sentire Vivaldi nella ‘sua’ chiesa della Pietà, con lo stesso riverbero che accompagnava l’esecuzione delle sue musiche, quando a interpretarle erano lo stesso Prete Rosso e le giovani virtuose dell’annesso ospedale.
Le incandescenze rock di Giovanni Sollima alla Biennale Musica di Venezia
A un acerrimo nemico di Vivaldi, Benedetto Marcello, è stato invece dedicato il concerto del pomeriggio del 2 ottobre, ottimamente interpretato da Cristiano Contadin e Giulio Tanasini alla viola da gamba, e da Massimo Raccanelli al violoncello. Ad alcune sonate di Marcello è seguito non, come inizialmente previsto, Tous les mondes di Isabel Mundry, ma Lamentatio di Giovanni Sollima, nella trascrizione, in prima esecuzione, per viola da gamba. Tanasini ha proposto una convincente lettura di questo brano così tipicamente sollimiano, nel suo intreccio di rimandi all’antico e di influssi contemporanei, di passaggi elegiaci e di incandescenze rock.
Biennale Musica 2024: un bilancio
La Biennale Musica di quest’anno – che ha visto l’assegnazione del Leone d’Oro a Rebecca Saunders e del Leone d’Argento all’Ensemble Modern – prosegue fino all’11 ottobre, con altri appuntamenti che si preannunciano del massimo interesse. Il capitolo conclusivo della tetralogia curata da Ronchetti sta confermando l’ottima impressione che hanno generato le ultime edizioni della manifestazione, con uno sguardo sul mondo musicale contemporaneo che si è fatto sempre più curioso (senza dimenticare il passato), un rinnovato dialogo con la città di Venezia e alcuni dei suoi spazi più stupefacenti, un notevole riscontro a livello di pubblico (giovani compresi). Vedremo adesso, con un misto di curiosità e di apprensione, a chi passerà il testimone, e se le qualità emerse negli ultimi anni potranno continuare a dare i loro frutti.
Fabrizio Federici
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