Robert Plant, la leggendaria voce dei Led Zeppelin, alle OGR di Torino. Il report

Che effetto può fare oggi ascoltare dal vivo un mostro sacro della musica come il leader dei Led Zeppelin? Questa e altre riflessioni nel report del concerto di Robert Plant, Suzi Dian e i Saving Grace

Il 2024 continua a dimostrarsi un anno particolarmente ricco per la programmazione musicale delle Officine Grandi Riparazioni di Torino che, dopo aver ospitato superstar del calibro di Keanu Reeves (con i suoi Dogstar) e Tom Morello, ha accolto un altro mostro sacro della musica e dello spettacolo. Stiamo parlando del leggendario Robert Plant che la sera del 15 ottobre 2024 ha ammaliato il popolo sabaudo insieme ai Saving Grace e alla cantante pluristrumentista Suzi Dian.

RobertPlant, OGR, Torino
RobertPlant, OGR, Torino, foto Luigi De Palma

Il mito di Robert Plant

Icona universale della storia del rock, nonché del mondo della musica, Robert Plant deve la sua fama soprattutto al ruolo da frontman che ha avuto all’interno dei Led Zeppelin: dalla loro fondazione, nel 1968, fino allo scioglimento avvenuto nel 1980 dopo la morte prematura del batterista John Bonham. Dotato di un talento canoro unico (messo a dura provo dopo un intervento alle corde vocali subito nel 1974), Plant è riuscito a farsi strada nell’Olimpo delle rock star anche grazie a un certo carisma coltivato nel tempo a suon di eccessi, misticismi e sex appeal.

I progetti musicali di Robert Plant dopo i Led Zeppelin

Conclusasi l’esperienza con gli Zeppelin, il cantante britannico ha proseguito la sua carriera musicale dapprima come solista e successivamente con altri progetti – non proprio indimenticabili – che hanno comunque lasciato intatta la sua aura da creatura mitologica. Seppure il mito attorno a Robert Plant (che, ricordiamolo, ha 76 anni) sia ancora bello vivo, il cantautore oggi appare sotto una luce più umana, terrena e raccolta. O almeno questa è stata la sensazione che si è avvertita sentendolo cantare alle OGR.

Il Progetto Saving Grace alle OGR

Prodotto in collaborazione con la Fondazione Reverse, il concerto evento del 15 ottobre – andato inevitabilmentesold out– ha visto salire sul palco della Sala Fucine gli impressionanti Suzi Dian, Tony Kelsey, Oli Jefferson e Matt Worley che formano il nuovo progetto di Robert Plant, i Saving Grace. Nata dalla volontà di coniugare l’implacabile passione verso la musica con il bisogno di un ritorno alla semplicità, la band si avvale dell’utilizzo di strumenti quali fisarmonica, mandolino, banjo e cuatro (questi ultimi due suonati in maniera sublime da Worley) per riportare alla mente memorie lontane e una certa sensazione di serenità.

Il concerto di Robert Plant e dei Saving Grace a Torino

Partito inizialmente un po’ sottotono, il live dei Saving Grace ha saputo comunque mettere in scena tutta la maestria dei suoi membri attraverso l’esecuzione di canzoni in grado di modificare stile e tempo in corso d’opera. Fra sonorità a tratti orientaleggianti, ritmi da folk irlandese e canti blues si ha avuto così la possibilità di ascoltare tanto rivisitazioni di brani tradizionali (come The Cuckoo ed And We Bid You Goodnight) e cover sorprendenti come quelle di Orphan Girl, Everybody’s Song, e For The Turnlists (rispettivamente di Gillian Welch, i Low, e Neil Young). A proposito di cover, ovviamente non potevano mancare riadattamenti di alcuni pezzi dei Led Zeppelin, nella fattispecie Four Sticks, The Rain Song, e Friends.

Nel complesso, l’energia che Robert Plant e soci sono riusciti a ricreare ha sicuramente dell’incredibile, ciononostante l’evento è parso troppo contenuto per giustificare la scelta di una location così poco intima e un costo dei biglietti che si aggirava tra i 75 e i 139 euro (per intenderci, quanto è costato partecipare l’ultimo concerto dei Depeche Mode sempre a Torino).

RobertPlant, OGR, Torino
RobertPlant, OGR, Torino, foto Luigi De Palma

Prossimo concerto alle OGR: I Godspeed You! Black Emperor

E neanche il tempo di metabolizzare l’incontro ravvicinato con Robert Plant che le OGR annunciano subito un altro grande nome della scena mondiale: Godspeed You! Black Emperor, l’emblematica band del post rock made in Canada che toccherà il capoluogo piemontese l’8 marzo 2025.

Valerio Veneruso

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Valerio Veneruso

Valerio Veneruso

Esploratore visivo nato a Napoli nel 1984. Si occupa, sia come artista che come curatore indipendente, dell’impatto delle immagini nella società contemporanea e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo. Tra le mostre recenti: la personale RUBEDODOOM –…

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