La Biennale Musica di Venezia 2025 sarà elettronica. Tutti gli appuntamenti da non perdere
Diretto da Caterina Barbieri, il 69esimo Festival Internazionale di Musica Contemporanea veneziano spazierà dal drone metal alla techno, con tanto di incursioni di musica antica

“La musica è la stella dentro. È il desiderio di cose grandi, di vastità. Scintilla di mondi, ci apre all’infinito. Vibrazione che permea il cosmo e ci attraversa con meraviglia, dalla molecola al moto planetario, il suono trasporta fuori dai confini dell’ego e apre all’incontro con l’altro – l’ignoto”. Con queste parole Caterina Barbieri introduce la sua idea di Biennale Musica di Venezia che dirige a partire da quest’anno. Sarà un programma robustamente elettronico quello che ci presenterà nel 69. Festival Internazionale di Musica Contemporanea in diversi luoghi storici di Venezia, dall’Arsenale al Teatro alle Tese, con l’aggiunta della terraferma di Marghera e Mestre, ma anche tra le calli, i rii, lo specchio d’acqua del bacino delle Gaggiandre. Atteso dall’11 al 25 ottobre 2025, il festival sarà dedicato alla “musica cosmica”, ovvero a quella capacità di “creare nuovi mondi, oltre rigide definizioni di genere o affiliazione storica”.






La visione di Caterina Barbieri, neo-direttrice della Biennale Musica di Venezia
“Il Festival si propone di esplorare il tema della musica cosmica”, continua la direttrice. “Musica come organismo vivente (…). Musica che rispecchia e manifesta la natura nel suo divenire, rendendone percettibili i processi di creazione e trasmutazione. Musica che insegna a stare nel presente: passato e futuro collassano nell’istante ora (…). Nella mia curatela per la Biennale Musica vorrei avere uno sguardo sul contemporaneo il più vivo e fluido possibile rappresentando la musica del presente nella sua ricchezza e diversità. Vorrei celebrare la permeabilità del linguaggio musicale e la sua innata capacità di mutare pelle. Nell’estasi dell’ascolto, si dissolvono rigide nozioni di tempo e spazio: la musica ci insegna molto sulla relatività e i limiti della percezione umana”.

Il programma della Biennale Musica di Venezia 2025
Il programma del festival affonda le sue radici nella musica elettronica e nel minimalismo, ma ci sono incursioni anche nella musica antica, nei suoni contemporanei, nel folk, nella drone music, nella techno e nell’afrofuturismo. Si spazia da alcune figure pionieristiche della musica elettronica, drone e minimalista, quali Suzanne Ciani, a nuove voci del minimalismo contemporaneo quali Maxime Denuc, Enrico Malatesta, Agnese Menguzzato e FujIIIIIIIIIIIta; dai maestri della sperimentazione Novecentesca quali Giacinto Scelsi, Xenakis, Ligeti e Kurtag; alle icone dell’astrazione ambient, glitch e computer-music quali Basinski, Fennesz e Aleksi Perälä a progetti di culto drone metal quali Sunn O)). E ancora, da leggende della techno quali Carl Craig a manifestazioni più recenti di sperimentalismo afrofuturista e altre forme di avanguardia elettronica di matrice nera (Actress, Nkisi e DeForrest Brown Junior), dall’hyperpop multidisciplinare di Ecco2k alle sperimentazioni tra free-jazz, impro-noise e elettronica di artisti singolari quali Rafael Toral e Mabe Fratti.

Gli Highlight della Biennale Musica di Venezia 2025
L’acqua sarà protagonista di questa edizione, a partire dall’evento di apertura del festival: una processione musicale di barchini attraverserà i canali di Venezia e culminerà in un concerto live di Los Thuthanaka, il duo boliviano composto da Chuquimamani-Condori e dal fratello Joshua Chuquimia Crampton, davanti al bacino delle Gaggiandre all’Arsenale, per celebrare il potere rituale della musica. Sarà acquatico anche il nuovo monumentale lavoro del compositore americano d’avanguardia William Basinski, che re-immagina i tape loops di Garden of Brokeness per più pianoforti a coda, percussioni e motori di vaporetto in prima mondiale a Venezia; mentre il Teatro alle Tese si trasforma in una camera di risonanza nell’opera del sound artist giapponese Yosuke Fujita, alias FujiIIIIIIIIIIIta, divenendo un vascello che naviga nell’interazione fluida tra il terrestre e il cosmico. E poi la combo transgenerazionale, tra la pioniera dell’elettronica con il sintetizzatore Buchla, l’italo-americana Suzanne Ciani, e il clubbing di Actress. E poi, la prima mondiale di Nkisi che coniuga tradizioni africane a forme sonore rave, noise e industrial, per esplorare la memoria storica e pratiche ritualistiche collettive legate al suono e a stati di trance; il DJ set di Carl Craig, figura chiave della seconda ondata techno di Detroit; e l’esibizione della violoncellista e cantante guatemalteca Mabe Fratti, riconosciuta per la sua capacità di intrecciare formazione classica e ricerca sonora sperimentale. Gran finale con Ecco2k che presenta a Venezia un set esteso e immersivo al confine tra performance e dj set.
I musicisti mentori della Biennale College Musica 2025
Come sempre ci sarà spazio per il progetto della Biennale College Musica, strettamente integrato nel Festival: i musicisti dei 5 progetti musicali – performance dal vivo o composizioni acusmatiche in diffusione multicanale – selezionati su 235 da 35 Paesi di tutto il mondo, saranno in residenza a Venezia in tre sessioni tra maggio e ottobre, lavorando insieme ai tutor per preparare interventi compositivi ed esecutivi nell’ambito del festival. I mentori dei musicisti selezionati provengono dalla ricerca accademica, dalla pratica performativa, dalla ricerca audiovisiva multimediale, dalla club culture, dalla musica elettroacustica e dal sound design e sono: Ellen Arkbro, DeForrest Brown Jr, Chuquimamani-Condori, Thierry Coduys, Lorenzo Senni, Marcel Weber (MFO).
Claudia Giraud
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