È morto Sergio Ricciardone, direttore artistico del festival C2C e riferimento della club culture italiana

Impresario musicale nonché operatore culturale nel senso più ampio del termine, Ricciardone amava progettare nuovi scenari attraverso la musica. Nel 2002 co-fondava a Torino il Club To Club, destinato a diventare uno dei festival musicali più apprezzati del mondo

Cinquantatrè anni e una malattia fulminante, che nel giro di pochissimo tempo ha portato via prematuramente Sergio Ricciardone. Figura chiave della scena musicale italiana e internazionale e riferimento per la club culture italiana, Ricciardone fondava nel 2002 – insieme a Roberto Spallacci e Giorgio Valletta, a partire dall’associazione Xplosiva – il Club To Club Festival (dal 2022 ribattezzato C2C) di Torino, di cui aveva continuato a rivestire il ruolo di direttore artistico (l’edizione 2025 si svolgerà tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre). Ora la pagina ufficiale del Festival lo ricorda con poche, sentite parole, condividendo il dolore per una perdita improvvisa quanto inaspettata con la sua famiglia e gli amici: “La tua visione continuerà a illuminare il nostro percorso, il tuo carisma a guidarci nelle difficoltà. Attraverso le asperità sino alle stelle”.

C2C24, DAY1, foto by Kimberley Ross, StoneIsland Stage, KODE9
C2C24, DAY1. Photo Kimberley Ross, StoneIsland Stage, KODE9

Sergio Ricciardone, la musica e la club culture del C2C

Classe 1971, torinese, Ricciardone – anche conduttore radiofonico e dj, nonché operatore culturale nel senso più ampio del termine – è sempre stato guidato da una propensione all’innovazione e all’interdisciplinarità, che ha portato il C2C a diventare uno dei principali eventi “avant-pop” del mondo, in quanta piattaforma nata per valorizzare le sperimentazioni musicali contemporanee più coraggiose e, al contempo, per mettere in connessione persone e comunità, crescendo con la città. A Torino, grazie alla sua direzione illuminata, in oltre vent’anni di festival – tra le più importanti manifestazioni europee di musica elettronica, e non solo – si sono avvicendati sul palco alcuni tra gli artisti più influenti della scena internazionale, da Thom Yorke a James Blake, da Aphex Twin a Franco Battiato.
E quando si trattava di ideare format inediti per nuovi progetti culturali, Ricciardone – consulente progettuale per noti brand e istituzioni culturali – non si tirava mai indietro. Nel 2017, partecipava attivamente al debutto nel panorama torinese delle OGR, centro per le arti visive e performative nato all’interno delle ex Officine Grandi Riparazioni, sotto la direzione di Nicola Ricciardi: a Ricciardone, il compito di curare il palinsesto musicale degli esordi, su incarico della Fondazione Crt, reinventando gli ambienti delle Officine come spazio performativo.

L’eredità di Sergio Ricciardone e il prossimo debutto del C2C a New York

A ricordarlo in queste ore sono molti musicisti che hanno avuto modo di incontrarlo e collaborare con lui, come i Subsonica, che con Ricciardone hanno condiviso il legame con la città di Torino e la voglia di proiettarla sulla scena musicale internazionale: “Nei primi tempi dell’avventura Subsonica, Sergio era una delle persone a noi vicine. Ci dimostró il suo sostegno e la sua amicizia portando alcune nostre tracce remix a Londra e riuscendo anche a farle pubblicare. Dai quei primissimi anni le nostre storie sono cresciute in parallelo e Sergio con il festival Club to Club ha raggiunto traguardi di livello internazionale, ma soprattutto ha saputo creare una squadra solida di giovani collaboratori”. Una solidità confermata dal debutto del festival negli Stati Uniti, dove proprio tra un paio di mesi, il 9 maggio 2025, il C2C esordirà al Knockdown Center di New York, nel Queens. “Portare C2C Festival negli Stati Uniti rappresenta un momento cruciale nel nostro percorso” dichiarava qualche mese fa Ricciardone, in un’intervista a RollingStone “Siamo entusiasti di condividere la nostra visione artistica dedicata allo spirito dell’avanguardia e del nuovo pop con nuove comunità, creando opportunità di scambio culturale e continuando a ridefinire musica e arte su scala globale”. Un peccato che lui non sarà lì a godersi lo spettacolo.

Redazione

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