Assaltare i limiti
“Assalto ai limiti” è il titolo della sesta edizione del Festival Teatri di Vetro, diretto da Roberta Nicolai di Triangolo Scaleno Teatro. La kermesse occuperà la Capitale per nove giorni, da oggi al 25 maggio.
Dal 2007 Teatri di Vetro Festival fotografa il paesaggio nazionale delle arti sceniche contemporanee. Ogni anno attraverso un annuncio pubblico sceglie e sostiene le più interessanti realtà emergenti, mettendole in dialogo con i cittadini e con l’urbe. Dal Palladium di Roma Tre allo spazio indipendente Angelo Mai, passando per i lotti della Garbatella, per ripensare alla città come a un insieme di pratiche e pensieri. E se l’assalto ai limiti kafkiano si riferiva a una generazione che affrontava i padri riscrivendo la storia individuale e collettiva, l’invito di TDV è quello a riscoprire il progetto come pensiero, desiderio che è già in sé un’azione concreta.
“Progettare, ora più che mai, è un assalto ai limiti”, scrive Roberta Nicolai, che sa bene come pensare un festival significhi anche tenere conto della complessità della scena contemporanea, fatta non solo di teatro e danza, ma anche fotografia, videoarte e performance. Infatti, da questa edizione, TDV in partnership con Anticorpi XL, il primo network italiano dedicato alla danza d’autore, inaugura la sezione Arti sceniche in video, dedicata ai linguaggi della videodanza e del videoteatro come forma espressiva, che ospita il lavoro iChange di Francesca Beatrice Vista e una selezione di opere a cura di Daniele Spanò.
Il calendario del festival è densissimo di eventi. Si parte con Sonno di Vincenzo Schino, spettacolo complesso e denso sui meccanismi della rappresentazione tra Goya e Macbeth; di nuovo Shakespeare con Cie Persona, ma questa volta sarà un’Amleto “della chimica”. Mentre Falancia e Gulino guidano negli scarti della tecnologia audiovisiva alla ricerca di una Pax Domestica, Inquantoteatro con Mostrum rema contro un tempo che appare sbagliato.
Il giorno seguente si affronta il tema della coppia da prima con il duo Bartolini/Baronio seguiti dalla scrittura scenica di Biancofango, per poi approdare alla menzogna di Perdere la faccia di Menoventi/Ciprì e alla violenza del mito con il collettivo Bluemotion. Ancora una giornata, un altro bagno mitico con Nympha! Mane di ErosAnteros, mentre alla Garbatella Andrea Cosentino ci porta la sua riflessione semiseria sulla realtà e lo statuto dell’arte e il progetto Ultimi di Dynamis Teatro si confronta con il disagio adolescenziale.
Domenica 20 è tutta dedicata alla nuova danza contemporanea con il trio al neon Foscarini Nardin Dagostin, il ritorno a casa di Sara Simeoni, l’autobiografismo dei Qualibò e il toccante albero di famiglia nel corpo di Chiara Bersani. Corpo “al centro” anche nell’ora di Educazione Fisica di Civilleri e Lo Sicco, lunedì 21, insieme a Crack Machine della Compagnia MusellaMazzarelli.
Martedì 22 TDV si dedica di nuovo completamente dedicata alla danza: Silvia Gribaudi racconta la confusione dei linguaggi contemporanei, Helen Cerina parla di arte e amore, mentre il Teatro delle Moire apparecchia un immaginario rituale da tavola guardando all’Alice di Caroll. Dal sogno si passa alla cruda realtà, con gli eventi di venerdì 25: Ventichiaviteatro e la storia di due cocainomani romani, Silvia Gallerano si misura con La Merda, primo monologo del Decalogo del Disgusto di Cristian Ceresoli.
Durante TDV verranno realizzati anche progetti speciali in loco. La performance fotografica di Camera 21, una sorta di censimento per immagini, installato nel cuore pulsante del Mercato Rionale della Garbatella. Sineglossa invece, presenta Bianca, terza tappa di Eresia, saga pluriennale intorno alla figura di Giovanna D’Arco, all’interno dell’atelier Iosselliani, mentre Genesi 2.0, la lezione sulla vita dalle stelle alla meccanica quantistica di Lucilla Giagnoni avrà luogo su un terrazzo condominiale della Garbatella. Infine ci saranno anche due occasioni di approfondimento intorno alla produzione artistica contemporanea: un seminario sulla distribuzione dello spettacolo dal vivo, realizzato in collaborazione con 369gradi e un laboratorio sulla genesi di una creazione drammaturgica di C.Re.S.Co, fase conclusiva dell’ambizioso progetto di NDN – Neetwork Drammaturgia Nuova, che punta a divenire laboratorio permanente.
Jennifer Malvezzi
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