Drammaturgie fra mille difficoltà. Un festival a Bologna
Si è conclusa il 22 giugno la terza edizione del festival perAspera, dieci giorni di arte contemporanea nella splendida cornice di Villa Mazzacorati a Bologna. Un report di Simona Caraceni.
Per l’evento inaugurale di perAspera, Fedra Boscaro e Tommaso Arosio hanno presentato Appunti per un Novissimo Bestiario #9.
Novissimo Bestiario è un progetto di ricerca che intende censire gli “esseri immaginari” del contemporaneo. La serie performativa degli Appunti è da intendersi come un’indagine preparatoria al Bestiario, focalizzata sul rapporto “essere immaginario – essere umano”. Gli appunti dispari fanno uso di video body mapping e di una creazione partecipata. I singoli appunti sono la stratificazione dei contributi di artisti-ospiti, invitati a rimodellare le immagini-corpo secondo la propria ricerca poetica. “Fedra Boscaro e Tommaso Arosio compongono una intelligente riflessione critica sulla percezione (e sull’uso) del corpo, surfando l’immaginario pop occidentale. Nel loro bestiario vengono rappresentati ed evidenziati gli aspetti più stereotipati di ciò che si cerca e si chiede alla fisicità femminile; questi stessi aspetti vengono poi decomposti, corrotti in modo da suggerire quanto infinite possano diventare le vie della bellezza. Gli Appunti si delineano così come ongoing project arricchito da continui contributi di provenienza eterogenea. Il lavoro, grazie alla sovrapposizione fra corpo reale e corpo virtuale, mostra lo scarto fra le due dimensioni, confutando la relazione indicale supposta fra oggetto fisico e sua rappresentazione bidimensionale” glossa Federica Patti.
Interessante l’opera di Vincenzo Scorza, che a perAspera ha presentato πr² ≈ (r√π)² [titolo comprensibile: Circa].
“Una riflessione su come i media, la politica e i poteri di controllo possano influenzare comportamenti e pensieri. Su come i popoli siano soggiogati da un incessante potere ipnotico. Così, ognuno diventa una sorta di giocattolo grottesco, subdolamente controllato da qualcuno/qualcosa che instilla pensieri e comportamenti. Ognuno crede di essere libero, ma si è liberi solo nei termini che qualcun altro ci ha imposto. In altre parole, si è liberi di far girare la ruota come i criceti”, riferisce l’artista. Circa è infatti un live electronics improvvisativo, coadiuvato da un visual basato su loop di un maneki neko, sottoposto a diverse trasformazioni, che interagiscono con la composizione sonora in tempo reale. Il performer, seguendo un canovaccio indicativo, costruisce una drammaturgia sonora estemporanea.
In ambito musicale è da segnalare anche il lavoro di Enrico Malatesta, Bestia, un lavoro composto da brevi segmenti sonori realizzati con il solo ausilio delle possibilità acustiche e multimateriche degli strumenti a percussione, come approfondimento degli studi che compongono la serie “bestiario” pubblicati in vinile dalle etichette discografiche Second Sleep, Senufo Editions, Alku e caratterizzati dall’utilizzo di dense microstrutture ritmiche e veloci tempi di esecuzione, con la finalità di esplorare nuove possibilità dinamiche e direzionali dei gesti su un ridotto set di percussioni.
Il concerto è stato volto ad articolare dimensioni corali sfruttando ogni qualità sonora e spaziale degli strumenti utilizzati, basando la ricerca sull’utilizzo delle percussioni come mezzi per la creazione segmenti sonici dinamici, in cui le risonanze, i suoni fantasma, e l’azione legato/slegato dei gesti che hanno assunto un valore centrale, così come il silenzio in termini di condizione esecutiva.
Fiorenza Menni, Federica Falancia e Alessandro Gulino hanno presentato Die Hamletmaschine von Heiner Müller. “Io non sono Amleto. Non recito più alcuna parte. Il mio posto, se il mio dramma dovesse ancora aver luogo, sarebbe su entrambi i lati del fronte, tra i due schieramenti. […] Strozzato da conati di vomito scuoto il pugno contro di me, che sto dietro il vetro blindato”. L’Amleto di Heiner Müller si specchia tra i carri armati. La potenzialità interattiva della tecnologia usata per disegnare la scena ha permesso di seguire l’intuizione visiva e fa sì che la luce disegni ciò che è essenziale a una narrazione più intensa e concisa. Essenziale e preciso anche il suono con luci in tempo reale in dialogo con la voce dal vivo.
La danza contemporanea ha accompagnato quasi tutte le serate del festival. Da segnalare Claudia Catarzi con il suo 40.000 centimetri quadrati, Fabrizio Favale / Le Supplici con Alberi e Massimiliano Barachini che, in scena con Jacopo Jenna (danza) e Spartaco Cortesi (musiche dal vivo), ha presentato Brek Dens: “È quello in cui credo e quello che sento quando sono sul palco di fronte ad un pubblico. Che ascolta e guarda. È il nostro territorio e terreno di gioco. Il nostro sfogo. In questa performance non c’è niente di personale, ma tutto è sociale e politico. Contro la danza e per la danza, per inquadrarla e per ritrovarla nuova. Per ritrovarmi nella danza, lo posso fare solo in un momento sociale. Voglio parlare, e parlare di nulla. Parlare e abbracciare il vuoto. E dal vuoto si può ricominciare la costruzione. Nel vuoto ci sono semi di costruzione. Voglio distruggere questa danza per cercarne una nuova”.
Infine, un plauso meritano le Macellerie Pasolini, che vedremo a perAspera in tour, primo tour del festival nei luoghi storici della provincia di Bologna il 13 e 20 luglio. Il gruppo, istituito a Roma nel 2009, crea, produce e sostiene opere interdisciplinari, dislocandosi nei luoghi di residenza artistica dei suoi componenti: oltre Roma, Bologna e New York, e sono in via di attivazione le sedi di Londra e Madrid. Per perAspera in tour Macellerie Pasolini presenterà Love Car. Quest’ultimo declina il viaggio di un’intera esistenza nell’attimo che precede il suo trapasso: evento che in qualche modo ne illumina e ne definisce il suo senso profondo, portando in primo piano il problema etico e politico dell’eutanasia. Lo spettacolo si svolge interamente all’interno dell’abitacolo di un’automobile parcheggiata. Nella versione tecnologica sono previste microcamere wi-fi posizionate in diversi punti dell’abitacolo che, attraverso una regia mobile, permettono un editing in tempo reale dell’intera performance, ritrasmessa quindi su un grande schermo, In questo modo, oltre a una sorta di duplicazione filmica dell’azione, lo spettatore ha modo di scorgere particolari altrimenti più difficili da vedere all’interno dell’automobile.
Simona Caraceni
http://www.perasperafestival.org
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