Festival Puerilia. La nascita della bellezza
Fino al 25 maggio a Cesena è in programma la quinta edizione del Festival Puerilia diretto da Chiara Guidi: spettacoli, racconti, dialoghi, film, laboratori, installazioni. C’è anche “Buchettino”, a vent’anni dal debutto. E una nuova collaborazione con il centro di arte e cultura contemporanea [NON]Museo.
FESTIVAL PUERILIA: LE COORDINATE
“In un teatro della città – ricavato dagli androni vasti di una scuola del primo Novecento – si prepara per i bambini l’esperienza scenica, e per tutti il varco nell’infanzia”. Chiara Guidi, fondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio, introduce la quinta edizione delle Giornate di puericultura teatrale da lei dirette: “Puerilia è il disegno di un viaggio, l’apparecchiatura di uno spazio e di una dimensione sospesa per accogliere l’incontro tra arte e infanzia e scoprirne i nodi profondi. Articolate nella forma scatenante di una collisione primaverile tra il teatro e la scuola – con spettacoli, racconti, film, dialoghi, laboratori, installazioni e con una festa finale – le giornate di Puerilia invitano a un’esperienza dal valore iniziatico, che svela con grazia un segreto silenzioso e un sapere antico ponendosi al fondo la domanda di cosa perda la nostra società se allontana l’arte, se la vive unicamente nel consumo”.
GLI SPETTACOLI
Questa edizione si apre con La terra dei lombrichi. Una tragedia per bambini da Alcesti di Euripide, frutto del laboratorio di Chiara Guidi sul metodo errante, forma teatrale aperta che ha bisogno dei bambini per comporsi e per compiersi. A distanza di vent’anni dal debutto, la Socìetas Raffaello Sanzio ripropone Buchettino: “Accolti nella semioscurità di una grande camera da letto in legno, gli spettatori vengono invitati a sistemarsi in piccoli letti. Lì, in una luce appena visibile una narratrice leggerà loro le peripezie di Buchettino, illustrate unicamente da una traccia acustica. Non c’è quasi niente da vedere, a favore dell’ascolto e delle immagini interiori”. Completa il programma di spettacoli un altro lavoro che festeggia vent’anni di vita: Con la bambola in tasca del Teatro delle Briciole/Solares Fondazione delle arti.
A Puerilia 2015 è presentato anche Nuvole e mani di Simone Massi, un “animatore resistente”, un disegnatore che coltiva amore per la natura e la civiltà contadina, avulso dal mito della velocità, incline al lavoro manuale anziché digitale, paladino di una solenne semplicità. È un artista-artigiano che prima di diventare un animatore di fama internazionale ha anche lavorato come operaio in fabbrica.
LABORATORI E COLLABORAZIONI
Al Teatro Comandini hanno anche luogo due laboratori di Chiara Guidi: il corso di aggiornamento per insegnanti Sono qui dietro di te e la proposta per attori Il metodo errante.
Negli spazi monumentali della Biblioteca Malatestiana, invece, Puerilia propone alcuni dialoghi. Tra essi vale segnalare almeno Bambini che pensano, leggono, narrano tanto, con Franco Lorenzoni e Roberta Passoni – maestri elementari della scuola di Giove e coordinatori della Casa-laboratorio di Cenci – e con Céline Le Roux, fondatrice del festival per l’infanzia Micro Mondes di Lione: si parte dalla testimonianza di pratiche educative che pongono al centro della ricerca il dialogo, la conversazione e l’ascolto “per riflettere su come la scuola possa forgiare la propria identità in relazione alle pratiche d’arte”.
Oltre alla collaborazione con la Biblioteca Malatestiana, Puerilia 2015 avvia anche una relazione con il [NON]Museo, centro di arte e cultura contemporanea di Cesena, e l’Associazione Katrièm che lo ha fondato. Molte le iniziative pensate appositamente per queste Giornate di puericultura teatrale: il laboratorio sull’arte contemporanea per bambini Capire l’arte?, l’installazione sonora per tavolo tellurico Della terra, l’installazione partecipativa-laboratorio Oggetti che narrano e, infine, il documentario sul pensiero infantile, a cura di Alcantara Teatro, Filosofare.
Tutto questo per tentare di rispondere a una domanda che Chiara Guidi ha posto alla radice di Puerilia 2015: “Come può l’arte del racconto resistere allo sguardo dei bambini?”.
Michele Pascarella
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