ROMEO CASTELLUCCI
ROMEO CASTELLUCCI Giulio Cesare. Pezzi Staccati Intervento drammatico su William Shakespeare 27 – 30 Ottobre Aula Ottagonale delle Terme di Deocleziano (Ex Planetario), Roma Un titolo storico della Socìetas Raffaello Sanzio, Giulio Cesare, ispirato alla tragedia di Shakespeare, torna sulle scene riallestito in “frammenti”: una nuova forma per evocare uno spettacolo irripetibile di Romeo Castellucci. […]
ROMEO CASTELLUCCI
Giulio Cesare. Pezzi Staccati
Intervento drammatico su William Shakespeare
27 – 30 Ottobre
Aula Ottagonale delle Terme di Deocleziano (Ex Planetario), Roma
Un titolo storico della Socìetas Raffaello Sanzio, Giulio Cesare, ispirato alla tragedia di Shakespeare, torna sulle scene riallestito in “frammenti”: una nuova forma per evocare uno spettacolo irripetibile di Romeo Castellucci. Uno scontro senza remissione tra due mondi, simboli aerei e oscuri, il conflitto tra padri e figli, la potenza della retorica, segno luminoso di forza e decadenza: al suo debutto nel 1997, questo Giulio Cesare. Tratto da Shakespeare e dagli storici latini segnava profondamente la scena teatrale e imponeva all’attenzione internazionale il nome di Castellucci, insieme a Chiara Guidi e Claudia Castellucci.
Uno spettacolo oggi irripetibile; così, il regista e drammaturgo di Cesena che adora rappresentare l’irrappresentabile lo riporta in scena, optando per una versione più corta, scegliendo una serie di momenti emblematici, dei “pezzi staccati per un intervento drammatico su Shakespeare”, come recita il sottotitolo. Prendono vita una serie di frammenti intorno a cui si snoda, ma sarebbe più giusto “si annoda”, l’intera vicenda.
Attraverso una sonda ottica, Castellucci mette in primo piano l’origine stessa della voce nella gola. Il puro corpo del suono visualizzato nelle corde vocali ci mostra, nella sua debolezza, la fabbrica della parola, ambivalente quando attinge al poderoso armamento della retorica. Non poteva mancare l’orazione funebre di Antonio: il suo sfoggio d’oratoria diventa una lacerante arma politica, uno sfolgorio di persuasione di massa e, al tempo stesso, decade a parole senza suono, alla finzione che è alla base del teatro. Bruto, Cassio, Cicerone, Antonio e perfino Cesare diventano strumenti di forze misteriose, in una storia che li stritola, per sublimarli in storia e consegnarli all’eternità.
http://romaeuropa.net/festival-2015/giulio-cesare/
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