Memoria e teatro. Bologna ricorda la strage di Ustica
A Bologna, presso l’installazione di Christian Boltanski per il Museo per la Memoria di Ustica, in arrivo numerosi eventi di teatro, musica, danza, poesia. Nell’ambito della consueta rassegna “Il Giardino della Memoria”.
RICORDARE USTICA
Il prossimo 27 giugno ricorre il 36esimo anniversario della Strage di Ustica e, come da diversi anni, sarà ricordato dalla rassegna Il Giardino della Memoria con proteiformi appuntamenti di teatro, musica, danza e poesia. “Attraverso l’arte e la riflessione storica, l’Associazione dei Parenti continua a fare memoria attiva”, suggerisce Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei Parenti delle Vittime, per introdurre il denso programma.
Si comincia con De facto, opera poetica elettronica dagli atti dell’Istruttoria di Rosario Priore, di e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi e con Francesca Pizzo (musiche composte ed eseguite da Caterina Barbieri, immagini video di Giovanni Brunetto). Si tratta di una creazione originale realizzata da Ateliersi, collettivo bolognese di produzione artistica che opera nell’ambito delle arti performative e teatrali, nella quale il linguaggio giuridico della sentenza-ordinanza del Giudice Priore (che nel 1999 determinò che Ustica fu “propriamente un atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata”) entra in relazione con un live set di musica elettronica “e un apparato visuale che riporta al 1980, agli albori degli home computer”.
È il tema della verità ad attraversare gli spettacoli dell’ottava edizione della rassegna Dei Teatri, della Memoria diretta dalla storica del teatro Cristina Valenti, cuore della programmazione del Giardino.
RESTITUIRE MEMORIA
A inaugurare sarà la non-scuola del Teatro delle Albe con l’evento unico È ora. È adesso!: la Piccola brigata della memoria, formata da studenti della Scuola Media Zappa guidati dall’attore e regista Luigi Dadina e dal rapper Lanfranco “Moder” Vicari, ha creato “cori e monologhi, scene e canti rap con cui i ragazzi rileggono la storia ripercorsa, a partire dalle prime visite al Museo e dagli incontri con Daria Bonfietti, per riappropriarsene e restituirla alla memoria della città”.
Altro evento unico, anteprima dello spettacolo che sarà presentato a fine luglio al Festival VolterraTeatro, è quello presentato dalla Compagnia della Fortezza: Dopo la Tempesta. Scene da “Shakespeare. Know Well”, prologo collettivo al nuovo lavoro della Compagnia che “si interroga sulla verità dei personaggi shakespeariani, e quindi sul mistero dell’uomo”. La voce di uno zio affetto da problemi maniaco-depressivi, ritrovata in vecchie cassette audio scoperte dopo la sua morte, è al centro di Gianni di Caroline Baglioni, spettacolo vincitore del Premio Scenario per Ustica 2015 e del Premio In-Box 2016.
DANZA, TEATRO, BOLTANSKI
Un folgorante duetto di teatro-danza è Le fumatrici di pecore della Compagnia Abbondanza/Bertoni [andato in scena anche al Viandanze Festival di Brescia, N.d.R.], spettacolo per la regia di Michele Abbondanza che “indaga le risorse celate nelle attitudini differenti”, nato dall’incontro tra Antonella Bertoni e Patrizia Birolo durante alcuni laboratori realizzati in una struttura torinese operante nel settore del teatro e della disabilità.
Il geniale Trattato di Economia. Coreocabaret confusionale sulla dimensione economica dell’esistenza si interroga in modo paradossale “sul denaro e sulla sua invadente onnipresenza”. Autori e interpreti, per la prima volta insieme, sono il pluripremiato danzatore e coreografo Roberto Castello e Andrea Cosentino, attore versatile, comico, autore, regista.
A concludere la rassegna è La Notte di San Lorenzo, serata di poesia ideata e curata da Niva Lorenzini e affidata quest’anno al progetto artistico del Teatro del Pratello diretto da Paolo Billi: un evento di poesia civile con testi di autori italiani contemporanei, selezionati su tematiche che riguardano in particolare guerra e migrazioni. Accanto alla lettura di celebri poeti la serata propone, come nella tradizione, l’ascolto di voci più giovani.
Il Giardino della Memoria, infine, rappresenta un’occasione per incontrare la suggestiva installazione permanente creata da Christian Boltanski con il relitto del DC9 abbattuto il 27 giugno 1980 e riportato in città: “Le ottantuno vittime sono ricordate attraverso altrettante luci che pendono dal soffitto e con lo stesso numero di specchi neri: dietro ognuno di essi alcuni altoparlanti emettono frasi quotidiane sussurrate. Parole comuni, universali”.
Michele Pascarella
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