Matera 2019. Il festival Città delle Cento Scale e Massimo Cacciari
Quinto appuntamento con Matera Sentinel. L'11 giugno, presso Palazzo Lanfranchi, Massimo Cacciari terrà una lectio dedicata al "tramonto delle utopie", evento-anteprima dell'ottava edizione del Festival Città delle Cento Scale.
La rassegna internazionale di danza, teatro e arti performative nei paesaggi urbani Festival Città delle Cento Scale nasce a Potenza nel 2008 per volontà dell’Associazione Basilicata 1799, promosso dal MiBACT e dalla Regione Basilicata.
La città, quale espressione della contemporaneità, ne diventa protagonista sia in senso metaforico che reale, con l’obiettivo di trasformarne angoli, vicoli, scalinate, piazze, ponti, luoghi abbandonati e scorci in un’arena di performance artistiche che interagiscono col tessuto urbano. La città viene osservata con occhi nuovi, ribaltata nel suo senso e arricchita di significati inediti o imprevisti.
Sin dalle prime edizioni la programmazione si è avvalsa di protagonisti del teatro, della danza e dalla performance nazionale e internazionale come Jan Fabre, Enzo Cosimi, Virgilio Sieni, Francisco Còrdova Azuela, CollettivO CineticO, il duo Ricci/Forte, la Compagnia La Veronal, Balletto Civile, Motus, Dom e molti altri, e a partire dal 2014 il festival si è esteso anche alla città di Matera.
Quest’anno si prepara alla sua ottava edizione con un’anteprima, una serata dedicata al filosofo, politico italiano Massimo Cacciari (Venezia, 1944) sul tema del “tramonto delle utopie“, mentre i successivi eventi in programma avranno inizio come sempre dall’autunno. Qui gli organizzatori svelano le caratteristiche del Festival.
Quali i punti fondamentali del festival in questi anni?
La sua multidisciplinarietà anzitutto, in particolare il rapporto che intercorre tra danza, coreografia, arti performative, architettura e paesaggio urbano, con un occhio di riguardo alla scena internazionale e agli autori che con il proprio segno coreografico hanno contribuito in questi anni allo sviluppo culturale europeo. Per quanto concerne la danza, ad esempio, i coreografi coinvolti sono inseriti all’interno di circuiti internazionali di cui il festival è parte integrante (ANTICORPI XL per l’Italia).
Non solo, la valorizzazione delle generazioni emergenti di artisti e architetti under 35 è un altro aspetto a cui teniamo particolarmente. Il festival, negli anni passati, ha dato la possibilità a giovani creativi di esibirsi attraverso spettacoli, interventi site specific, workshop e performance all’interno degli spazi urbani di Potenza e successivamente di Matera: da Francesca Pennini a Riccardo Buscarini, da Chiara Frigo a Simona Bertozzi, da Michela Lucenti a Cristina Rizzo a Marcos Morau. Alta l’attenzione anche verso le realtà più interessanti e innovative nell’ambito del teatro contemporaneo.
Quali invece le novità di quest’anno e in che modo il festival si interfaccerà col tessuto urbano di Matera?
Quest’anno inaugureremo le Residenze Artistiche Internazionali, intese come spazi di creazione, che si terranno a Matera e a Potenza con due maestri prestigiosi. Nuove presenze poi sia nel campo della danza che del teatro insieme all’adesione del festival alla rete In-Box – Teatro d’autore.
Per quanto riguarda Matera, il festival esploderà per la prima volta al di fuori delle mura storiche di Palazzo Lanfranchi, sede di precedenti spettacoli materani, per aprirsi alla suggestiva conformazione paesaggistica della città: si lavorerà per esaltare il rapporto tra l’orizzontalità della città e la verticalità della danza aerea, in una continua ricerca di spazi adatti a creazioni performative.
“Tra volontà-di-durata del potere e volontà-di-critica del sapere, tra queste decisive potenze costitutivamente conflittuali, quale armonia può darsi se non quella che s’immagina in Utopia? O ancora: può darsi soluzione a questa molteplicità di conflitti o il tramonto dell’Utopia non sta a significare altro che soluzione, appunto, può trovarsi soltanto in Nessun-Luogo?”. Un interrogativo del genere, posto da Massimo Cacciari, può essere uno strumento prezioso di riflessione sul concetto di utopia espresso dal dossier di candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019, in cui si prospettano nuovi modelli etici ed economici di sviluppo e un ribaltamento degli assiomi della città contemporanea?
Sì, con il suo intervento Massimo Cacciari inaugurerà una nuova sezione del festival che vedrà coinvolte, per ogni anno da qui al 2019, personalità di rilievo in ambito filosofico al fine di aprire parentesi di discussione sui cinque concetti chiave contenuti nel dossier: Futuro remoto, Radici e percorsi, Riflessioni e connessioni, Continuità e rotture, Utopie e distopie. Tale sezione amplia il nostro modo di intendere il festival – che ogni anno si è riconosciuto in una parola chiave intorno a cui ha costruito il suo percorso – estendendo la sua funzione anche a un laboratorio di riflessione sulla contemporaneità.
Si partirà proprio da un concetto così complesso, quello dell’utopia, più volte analizzato da Cacciari nei suoi studi. L’utopia caratterizza tutta la modernità e oggi sembra essere tramontata nella disillusione nichilista. Cacciari tenta di esplorarne le aporie che sono insite nella duplicità della sua funzione come critica del presente e costruzione di un futuro possibile o ideale, quale riflesso in negativo del presente o quale compimento di un progetto. È ancora possibile lo sguardo oltre l’orizzonte del presente? È ancora possibile immaginare un oltre? In che senso è possibile pensare il conflitto se esso ancora si dà? Questi gli interrogativi a cui si tenterà di dare risposta.
Federica Fierri
Matera // 11 giugno 2016 ore 13
Massimo Cacciari – Il tramonto delle Utopie
PALAZZO LANFRANCHI
Piazza Giovanni Pascoli
www.cittacentoscale.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/54416/il-tramonto-delle-utopie/
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