Arte sui Cammini, Regione Lazio porta l’arte contemporanea sulla Via Francigena. Ecco i progetti
Sono 9 i progetti selezionati dalla Regione Lazio che vedranno l’installazione di opere d’arte contemporanea lungo i cammini dei pellegrini. Per itinerari che coniugano cultura e spiritualità
Accade sempre più spesso, oggi, che l’arte contemporanea venga interpellata per farsi portavoce di cause che, almeno in apparenza, sembrerebbero “estranee” ai suoi linguaggi e finalità, soprattutto se si trattano tematiche come la valorizzazione del patrimonio storico-artistico e la religiosità. Di recente vi abbiamo parlato di Next, progetto che tutti gli anni a Palermo, in occasione del Natale, vede un artista impegnato nella realizzazione di un’opera che abbia come soggetto la Natività, da esporre all’interno dell’Oratorio di San Lorenzo. Ma il binomio arte contemporanea-spiritualità ritorna anche in un’altra iniziativa, e questa volta riguarda i Cammini Francigeni. Lo scorso settembre, la Regione Lazio ha lanciato Arte sui Cammini, bando finalizzato alla selezione di progetti per la realizzazione e installazione di opere d’arte contemporanea lungo i percorsi della spiritualità del suo territorio. 1.725.000 di euro i fondi stanziati dalla Regione per valorizzare quattro diversi Cammini: la Via Francigena nel nord, dal confine con la Toscana a Roma; la Via Francigena nel sud, da Roma a Minturno e a Cassino, ai confini con la Campania e il Molise; il Cammino di Francesco, dall’Umbria a Roma attraverso la Valle Santa reatina e il Cammino di Benedetto, che attraversa il Lazio interno dal territorio di Leonessa a Montecassino.
I PROGETTI VINCITORI DEL BANDO
Tra i 35 pervenuti da soggetti privati tra cui fondazioni, accademie, associazioni profit e no-profit, società e imprese, sono 9 in tutto i progetti selezionati per Arte sui Cammini: Three Gates of In‐Perfection di Fondazione Allori, Incontri. Memorie per il Cammino del Viandante dell’Associazione A.I.C.E., Via dei Canti – Tre opere scultoreo-musicali adattive: Foce, Aquiloni, Terra e Cielo di Centro Ricerche Musicali, Viandante dell’Accademia Nazionale di San Luca, Lo Spazio del Cielo della Società Cooperativa Culture, Le Radici Auree di Fondazione Mondo Digitale, Meridiani di Gruppo Internazionale Affari G.I.A., Epifanie di Quasar Progetto e A piedi nudi di Fondazione Pastificio Cerere. I progetti vincitori hanno proposto principalmente opere di scultura, land art e street art, installazioni sonore e interattive, coinvolgendo artisti quali Agostino Iacurci, Andrea Aquilanti, Alfredo Pirri, Davide Dormino, Goldschmied & Chiari, Giancarlo Neri, Andreco, Chiara Camoni, Giorgio Andreotta Calò, Leonardo Petrucci, Laura Bianchini, Licia Galizia e Michelangelo Lupone.
“LO SPAZIO DEL CIELO” NEL CUORE DELLA TUSCIA
Tra i progetti vincitori, Lo Spazio del Cielo, promosso dalla Società Cooperativa Culture e diretto e ideato da Arci Viterbo/Cantieri d’Arte, è un percorso artistico che si snoda lungo la via Francigena tra Viterbo, Vetralla, Sutri e Caprarola con quattro opere permanenti realizzate da Alfredo Pirri, Elena Mazzi, Teodosio Magnoni e Matteo Nasini. “Il progetto artistico fonda le sue radici sul significato di ‘cammino’ inteso come attraversamento del paesaggio”, racconta ad Artribune il curatore de Lo Spazio del Cielo Marco Trulli. “Le opere che saranno installate lungo la Francigena segneranno un po’ il percorso, come se fossero tappe del lungo cammino dei pellegrini. Abbiamo scelto quattro artisti molto diversi tra loro per generazione di appartenenza, linguaggio e materiali utilizzati per la realizzazione delle loro opere”. Si parte da Viterbo, per la precisione dalle ex Terme Inps, luogo scelto da Alfredo Pirri per il suo intervento, Lanterna Termale; a Vetralla l’opera di Elena Mazzi Layers (working title) si inserisce nel contesto di un più ampio progetto di recupero dell’area del Fossato Callo; a Sutri invece la Torre Tuscia di Teodosio Magnoni diventa un segno contemporaneo all’interno del Parco Archeologico. Infine, sulla via del ritorno, i Risuonatori eolici di Matteo Nasini celebrano il paesaggio del Lago di Vico a Caprarola dalla piattaforma di lancio dei deltaplani. “In questo percorso artistico”, conclude Trulli, “la dimensione spirituale non risponde a una religiosità intesa in maniera letterale, ma è una sorta di religione del paesaggio, un rapporto che si instaura tra camminatore e natura. E l’arte è un modo per amplificare questa dimensione evocativa”.
– Desirée Maida
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