Teatro: a Reggio Emilia le arti dello spettacolo immaginano il futuro con il Festival Aperto
“Principio speranza” è il tema della XIII edizione del festival Aperto. Fino al 24 novembre danza, musica e performance per indagare come i linguaggi espressivi contemporanei riescono a raccontare il nostro mondo
Trenta spettacoli, quarantatré repliche complessive, undici fra produzioni e coproduzioni, otto fra prime assolute e italiane: questi i numeri dell’edizione 2021 del Festival Aperto di Reggio Emilia, che si apre il 18 settembre con The end of the world, performance multimediale immersiva sull’incombente insostenibilità ambientale realizzata dal collettivo torinese SPIME.IM insieme al pianista ucraino Lubomyr Melnyk e alla violoncellista canadese Julia Kent.
UN FESTIVAL MULTIDISCIPLINARE
Uno spettacolo inaugurale paradigmatico di una rassegna, organizzata a Reggio Emilia da Fondazione I Teatri con Reggio Parma Festival, dedita alla multidisciplinarità e percorsa da mai soddisfatta curiosità per la sperimentazione e l’innovazione dei linguaggi delle arti dello spettacolo dal vivo. Un festival che, quest’anno, vuole altresì lanciare un positivo messaggio di fiducia, scegliendo di evocare Ernst Bloch e quel “principio speranza” che, nelle intenzioni del direttore artistico Paolo Cantù, “incarna quella continua tensione verso il futuro – insufficiente e necessaria insieme – che ci restituisce ogni volta la direzione e il senso del nostro agire”.
DA NON PERDERE
Il progetto site specific La Visita, ideato da Gabriela Carrizo, anima dei Peeping Tom, per gli spazi della Collezione Maramotti (4-6/11). La rigorosa visionarietà del coreografo greco Christos Papadopoulos in Larsen C (21/11) e le inaspettate acrobazie di quattro donne attorno a una gru in Marée Noire, proposto dalla Cie La Burrasca (2-3/10). L’esibizione delle sorelle più note fra i virtuosi del pianoforte, Katia e Mariella Labèque, con un concerto (23/10) inserito nella sezione del cartellone dedicata a Igor Stravinskij e arricchita anche dall’appuntamento con i Solisti della Mahler Chamber Orchestra (20/10). Ma ci sarà anche modo di godere dell’anteprima del nuovo album di Massimo Zamboni, La mia patria attuale (19/11) e di apprezzare il talento di giovani ma già affermati artisti quali Filippo Andreatta/Oht, Icarus vs. Muzak, Annamaria Ajmone e Marco D’Agostin.
– Laura Bevione
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