Su ItsArt, la piattaforma della cultura italiana, dal 15 ottobre una Traviata rivoluzionaria
Il 15 ottobre debutterà in esclusiva su ITsART La Traviata del Maggio Musicale Fiorentino: una versione inedita, ambientata nella Parigi del 1968, con la regia di Davide Livermore e Zubin Mehta sul podio
Partita a maggio 2021, dopo l’annuncio di un ricco palinsesto di 700 contenuti, ITsART ha acquistato gradualmente punti trasmettendo oltre 350mila streaming di contenuti in piattaforma durante i primi 4 mesi e registrando fino a più di un milione di accessi e 80mila clienti registrati. Ora si appresta a ripartire con una nuova stagione altrettanto ampia di contenuti culturali in digitale – gratuiti oppure a pagamento (ma non è permesso l’abbonamento mensile in stile Netflix) -, in cui si annoverano film, concerti, opere, spettacoli e performance teatrali. Tra nuovi format sviluppati e prodotti dalle principali istituzioni culturali italiane – aree archeologiche, musei, fondazioni, accademie e teatri – insieme ad un’ampia proposta di film e documentari, grazie alla collaborazione con le principali case di produzione cinematografica.
LA TRAVIATA RIVOLUZIONARIA DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO: REGISTA DAVIDE LIVERMORE
In questa ricca offerta, non poteva mancare la lirica, con La Traviata rivoluzionaria del Maggio Musicale Fiorentino, che venerdì 15 ottobre alle ore 21 debutterà in esclusiva sulla piattaforma. Una versione inedita dell’ottocentesca opera di Giuseppe Verdi, questa volta ambientata nella Parigi del 1968 durante gli anni della contestazione, con la regia di Davide Livermore che lascia spazio a un’ambientazione contemporanea, in perfetto equilibrio con l’ispiratissima caratterizzazione dei personaggi, ma al tempo stesso dirompente, dove dramma privato e vita pubblica, accettazione e senso di rivalsa si intrecciano in un gioco di specchi e rimandi. “Non per provocare”, dice Livermore, “ma per raccontare più da vicino questa storia, per sviluppare la ricchezza e la modernità del capolavoro verdiano e anche lo scandalo che creò nella società di allora, nel 1853. Ciò nel rispetto totale, parola per parola, nota per nota, del libretto e della partitura”. “Anche l’amore tra Violetta e Alfredo è altrettanto forte e rivoluzionario”, continua il regista, “è quello di una giovane e bellissima prostituta, Violetta, che grazie a esso intraprende un vero e proprio percorso di redenzione personale”.
IL FIL ROUGE DELLA CONTESTAZIONE DEL ’68 A PARIGI
Tutto concorre a dare forma al fil rouge della rivoluzione, ispirato proprio dalla trama ottocentesca: il nuovo allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con le scene di Giò Forma a dare plasticità alle vicende di Violetta (un’eccezionale Nadine Sierra)con riferimenti al film Blow up di Antonioni; Zubin Mehta sul podio che scandisce le armonie dell’Orchestra e del Coro del Maggio (qui in veste trasgressiva) diretto da Lorenzo Fratini, con particolare enfasi sul pathos profondo de l’amami Alfredo (interpretato da un potentissimo Francesco Meli); la cupa ambientazione di Parigi, resa così dall’impianto luminotecnico di Antonio Castro; i costumi contemporanei, casual, provocanti di Mariana Fracasso; gli slogan sessantottini nelle proiezioni di D-Wok, rivolti a una borghesia disinvolta e poco incline al senso del pudore, nella fattispecie il personaggio di Germont (interpretato da un sorprendentemente odioso Leo Nucci). I biglietti sono disponibili sulla piattaforma.
-Claudia Giraud
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