Lo spettacolo di Emma Dante ispirato alla Festa dei Morti

La stagione del Teatro Biondo di Palermo si è aperta lo scorso 7 ottobre con lo spettacolo “Pupo di zucchero. La festa dei morti” di Emma Dante. L’opera ha debuttato qui per la prima volta in uno spazio chiuso dopo le due tappe en plein air a Pompei e Avignone.

La pièce di Emma Dante (Palermo, 1967) Pupo di zucchero. La festa dei morti è liberamente ispirata a una delle cinquanta fiabe che compongono Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de peccerille, scritto da Gianbattista Basile nel XVII secolo. La messa in scena della Dante è apparsa discontinua, in alcuni punti irrisolta, ma nel complesso straordinaria. Non facile da digerire per chi ha sempre visto declinare questa fiaba per niente infantile in maniera tradizionale. Perché nella riscrittura di Emma Dante di tradizionale non c’è niente… eppure moltissimo.

Emma Dante, Pupo di zucchero. La festa dei morti

Emma Dante, Pupo di zucchero. La festa dei morti

LO SPETTACOLO DI EMMA DANTE

La storia è quella di un vecchio che, per sconfiggere la solitudine, invita a cena i famigliari trapassati. La Festa dei morti, del resto, è una tradizione – da qualche tempo un po’ meno potente di un tempo ‒ che al Sud ha avuto per secoli valenza simile se non superiore al Natale. Antonino Buttitta nel suo Cultura figurativa popolare in Sicilia ne dà un’ampia e dettagliata rappresentazione. I morti a cui si rende omaggio portano dolcetti ai bambini che li aspettano con ansia e al risveglio, tra il 1° e il 2 novembre, li vanno a cercare per tutta la casa. Il pupo di zucchero bianco, in particolare, raffigura le anime dei defunti e viene consumato in un momento di patrofagia simbolica.
Nella versione di Emma Dante assistiamo al racconto del vecchio protagonista che diventa filo conduttore dell’intera vicenda: Carmine Marignola che lo interpreta è un Geppetto alle prese con i suoi burattini, per una notte presenti in carne e ossa. Sono interpretati da nove “bestie di scena” che la Dante sottopone come di consueto a uno sforzo fisico intenso per tutta la durata dello spettacolo. Ballano, cantano, saltano, si picchiano e fanno l’amore soli o coralmente in un crescendo di sequenze dove il limite tra teatro e cinema si dissolve.

Emma Dante, Pupo di zucchero. La festa dei morti

Emma Dante, Pupo di zucchero. La festa dei morti

EMMA DANTE E IL SUD

È una commedia o un film quanto proposto da questa straordinaria regista capace dell’una e dell’altro? Né l’una né l’altro o tutt’e due insieme. Marignola si esprime solo in dialetto e l’attacco può risultare difficoltoso a chi non lo consce, ma il lavoro fisico delle nove marionette (in Sicilia le marionette si chiamano Pupi) oltrepassa ogni problema linguistico.
C’è mammina, una vecchia tremolante, c’è il giovane padre disperso in mare, ci sono le bellissime sorelle Rosa, Primula e Viola, Pedro dalla Spagna, che si strugge d’amore per Viola, il figlio adottivo Pasqualino, lo zio Antonio e zia Rita, lui violento lei vittima ma sempre provocante e discinta. Si ritrovano tutti insieme, ipercinetici e frastornati, per una notte intera, ma è solo un sogno: finiranno per tornare al loro vero posto, dentro le tombe, dove continueranno a essere l’oscena rappresentazione della morte, visualizzata per il gran finale dalle sculture create a misura d’uomo da Cesare Inzerillo.

Aldo Premoli

http://www.emmadante.com/

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Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

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