Performatività e sfida ai propri limiti nell’edizione 2022 di Bolzano Danza
Spronare se stessi, pur nel rispetto degli altri e della natura: questa la sfida proposta agli artisti e al pubblico della 38. edizione di Bolzano Danza, che ha scelto come claim proprio “No Limits”. Più di 30 appuntamenti per due settimane indagheranno potenzialità e limiti del corpo performante
“Viviamo in uno scenario globale sempre più interconnesso e caotico, dove ai ritmi frenetici del consumismo e della produttività si affiancano le minacce climatiche, sanitarie e ora i conflitti internazionali. Eppure, in un contesto così incerto cosa spinge ancora una donna o un uomo a sfidare le proprie capacità? Per quale motivo alcune persone scelgono di superare sé stesse, di migliorare le proprie prestazioni, di ricercare la perfezione? Nasciamo creature performanti o lo diventiamo?”. Così Emanuele Masi, direttore artistico di Bolzano Danza, esplicita le domande alla base della costruzione del cartellone dell’edizione 2022 della 38. edizione di Bolzano Danza, No Limits. Da sempre attenta tanto a nuovi vocabolari e sperimentazioni nell’ambito della danza contemporanea – italiana e internazionale -, quanto a umori e dinamiche gemmati nella realtà attuale, il festival presenta quest’anno più di 30 appuntamenti che per due settimane, dal 13 al 29 luglio, indagheranno potenzialità e limiti del corpo performante. Quello che oramai appare un obbligo, ossia essere costantemente pronti ed efficaci, ha spinto Masi a individuare artisti e spettacoli che, più o meno dichiaratamente, riflettono su corpo e prestazione ovvero sui confini – fisici e psicologici – entro i quali può giungere la performatività. Danza, ma anche arti circensi e lo sport per testimoniare come “se la performatività a tutti i costi può diventare eccesso e vizio, oltre la sfida e la competizione, gli artisti e le artiste di Bolzano Danza 2022 raccontano anche del gioco di squadra e dell’empatia o di come concentrazione e ripetizione possano condurre a una dimensione di trance, di misticismo e di estasi, per ritrovare un contatto con la natura e con se stessi”.
SPETTACOLI “ESTREMI” AL FESTIVAL BOLZANO DANZA 2022
Corps Extrêmes – ultima creazione del coreografo di origini algerine Rachid Ouramdane – è dunque l’emblematico titolo dello spettacolo inaugurale del festival, il 13 luglio, al Teatro Comunale del capoluogo altotesino: una vera parete di arrampicata occupa il palcoscenico e diventa scenografia attiva sulla quale si sfidano artisti aerei e climber professionisti, highliner e danzatori, unendo l’aspirazione al vincere la verticalità alla gioia del danzare. E un notissimo highliner/funambolo – Nathan Paulin – diretto ancora da Ouramdane, è protagonista di Les Traceurs, performance en plein air che il 14 luglio ridisegnerà il paesaggio della Forcella del Sassolungo in Val Gardena, stimolando così pure un ripensamento della relazione fra uomo e natura. Il coreografo franco-algerino, poi, firma un terzo spettacolo “estremo”, ossia Dans le noir on voit mieux (16 luglio), nato dall’incontro con la sciamana Céline Dartanian e costruito sull’esperienza del raggiungimento della trance. In scena Lora Juodkaite – storica danzatrice di Ouramdane – avvolta dalle musiche ipnotiche di Jean-Baptiste Julien e affiancata dall’installazione luminosa di Yves Godin.
IL GIOCO E LO SPORT A BOLZANO DANZA
Quale realtà più emblematicamente legata al concetto di performatività se non lo sport? Ecco, allora, i numerosi spettacoli in cartellone incentrati su attività sportive e sul gioco: c’è quello virtuale indagato dalla coreografa serbo-olandese Dunja Jocic per l’italiano Spellbound Contemporary Ballet in We, us and other games (15 luglio); e c’è la passione per lo sci di fondo evocata da Marco D’Agostin nel suo oramai “classico” First Love (18 luglio); ci sono il quartetto di performer sui pattini a rotelle coreografato dalla portoghese Catarina Miranda in Cabraqimera (20 luglio) e il trio di giocatori di tennis in Jeux (les jeux des sports, le jeux de l’amour) (26 luglio), storica creazione di Susanna Egri, rivisitazione del celebre balletto creato nel 1913 da Nijinsky per i Ballets Russes, portato in scena dai giovani danzatori della EgriBiancoDanza.
GLI SPETTACOLI DA NON PERDERE A BOLZANO DANZA
Il ricco programma di Bolzano Danza – comprende pure uno spettacolo per bambini, Les secret des oiseaux, ancora di Ouramdane, e una serata dedicata a quattro cortometraggi realizzati dal collettivo artistico (LA)HORDE – è punteggiato da appuntamenti esclusivi: da Roommates, titolo che raggruppa sei diverse coreografie realizzate dal succitato (LA)HORDE (Marine Brutti, Jonathan Debrouwer, Arthur Harel) per il Ballet National de Marseille (16 luglio) alle due performance create da Meg Stuart, l’una con i musicisti jazz Doug Weiss e Mariana Carvalho (All the Way Around, 17 luglio), l’altra con il visionario regista e scenografo Philppe Quesne (Cascade, 19 luglio). Ospiti, poi, maestri affermati quali Emanuel Gat (ACT II&III or The Unexpected Return of Heaven and Earth, 21 luglio) e Michele Di Stefano (maqam, 26 luglio e, il giorno precedente, Bermudas Forever); artisti poliedrici quale Alessandro Sciarroni (Op.22 No.2, ispirato a una sinfonia di Sibelius, il 29 luglio) e giovani quali Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi (Juliet Juliet Juliet, insieme alla MM Contemporary Dance Company, 21 luglio), Silvia Giordano (Well, I think of conducting, 20 luglio). Gli ultimi due giorni della rassegna, infine, sono dedicati alla compagnia ospite, la Gauthier Dance/Dance Company Theaterhaus Stuttgart, accompagnata dalla neonata Gauthier Juniors: si parte con Kamuyat di Ohad Naharin per arrivare a The Seven Sins, i sette peccati capitali interpretati ciascuno da un coreografo di fama – Aszure Barton, Sidi Larbi Cherkaoui, Sasha Waltz, Marcos Morau e Sharon Eyal – perché la performatività può anche tramutarsi in “eccesso e vizio”.
– Laura Bevione
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