Gli spettacoli di danza contemporanea da vedere al Romaeuropa Festival
Le prime settimane del Romaeuropa Festival, in programma dall’8 settembre, puntano i riflettori su “Dance Reflections” di Van Cleef & Arpels, il progetto nato dalla collaborazione fra privati e danza contemporanea. Ecco gli spettacoli da non perdere
Dalle splendide “spille ballerina” alla collaborazione con George Balanchine, che il celebre coreografo così rievocò: “L’idea di un balletto nuovo i cui costumi avrebbero evocato i gioielli è nata qualche anno fa, quando il mio amico Nathan Milstein mi ha presentato il gioielliere Claude Arpels. Solo in seguito, a New York, ho visto le splendide gemme della sua collezione. Naturalmente ho sempre amato i gioielli […]. Amo il colore e la bellezza delle pietre preziose ed è incredibile constatare come il nostro laboratorio di costumi, sotto la direzione di Madame Karinska, abbia potuto avvicinarsi tanto alla qualità delle vere pietre, che ovviamente erano troppo pesanti per essere indossate dai ballerini!”.
Era il 1967 quando andò in scena Jewels, il balletto-trittico di Balanchine ispirato alle gemme preziose di Claude Arpels e che, nel 2012, ispirò una nuova trilogia, Gems, creata da Benjamin Millepied ancora con il sostegno di Van Cleef & Arpels. L’armonia, la luce e la millimetrica perfezione dell’arte dell’oreficeria si rispecchiano nelle analoghe peculiarità dell’arte coreutica, convincendo dunque la nota casa parigina a istituire, nel 2015, il Premio Fedora-Van Cleef & Arpels per il Balletto, destinato a celebrare l’inventiva di una nuova opera; e, nel 2020, a lanciare l’iniziativa Dance Reflections. Un progetto articolato in due momenti: in principio, l’accompagnamento di artisti e istituzioni nella produzione di opere nuove ma pure nella fertile manutenzione del repertorio; in seguito, l’organizzazione di appuntamenti coreografici di rilievo, in collaborazione con festival e istituzioni internazionali.
DANCE REFLECTIONS A ROMAEUROPA
Ecco, allora, che la trentasettesima edizione del Romaeuropa Festival (in programma dall’8 settembre al 20 novembre 2022) esordisce con tre spettacoli di assoluta qualità, ospitati proprio nell’ambito del progetto Dance Reflections. Si parte il 13 settembre con Anna Teresa De Keersmaeker che, nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, è protagonista del riallestimento del suo storico Drumming – creato dalla coreografa e danzatrice belga nel 1998 a partire dall’omonima composizione minimalista per percussioni di Steve Reich. Nel nuovo Drumming Live la complessa costruzione della partitura musicale viene tradotta in una coreografia nitida e vitalistica, in cui ogni singola frase di movimento è spunto per un infinito numero di variazioni, nel tempo e nello spazio.
Minimalismo musicale e danza si confrontano pure nel secondo appuntamento sostenuto da Van Cleef & Arpels, ovvero In C, corpo a corpo tra la coreografa tedesca Sacha Waltz e l’omonimo pezzo composto nel 1964 da Terry Riley e considerato il primo esperimento di musica minimalista. In scena il 17 e 18 settembre, ancora nella Cavea dell’Auditorium, lo spettacolo si fonda su una struttura flessibile e infinitamente variabile, nata per l’esigenza di provare a distanza in epoca di pandemia e divenuta grammatica elastica e inventiva, che consente ai danzatori di apprendere autonomamente i sintagmi della coreografia e di reinventarla a ogni replica, ciascuna davvero intrinsecamente irripetibile.
Unica è anche la terza performance inserita in Dance Reflections, ossia il percorso site specific ideato dal trentacinquenne coreografo francese Noé Soulier negli spazi dell’Accademia di Francia a Villa Medici e intitolato Passages (dal 23 al 25 settembre). Un itinerario che mira a esplorare le relazioni fra i corpi e i movimenti dei danzatori e le loquaci e sontuose architetture del palazzo romano, di cui evidenziare prospettive e dettagli inusuali così da stimolare l’immaginario e l’emotività degli spettatori.
‒ Laura Bevione
https://romaeuropa.net/
https://www.dancereflections-vancleefarpels.com/en
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