Ibrida Festival. A Forlì diventa capitale delle arti intermediali
In arrivo a Forlì la settima edizione del progetto che riunisce videoarte, installazioni, performance art e musica elettronica. Obiettivo? Parlare di digitale
“Il concetto di identità è da sempre un campo minato. Il confine tra mondo fisico e mondo digitale è ogni giorno più labile. Tutti noi abbiamo un’identità digitale per accedere ai servizi più disparati del nostro quotidiano. Prima di parlare di Metaverso sarebbe giusto chiedersi: come tutto ciò ha cambiato le nostre vite, in campo artistico e non solo? Dove ci porterà questa epocale transizione?”.
Queste le domande che Francesca Leoni e Davide Mastrangelo mettono sul tavolo della settima edizione di Ibrida ‒ Festival Internazionale delle Arti Intermediali. A Forlì, dal 15 al 18 settembre, negli spazi di EXATR ‒ hub si parlerà di identità digitale tra videoarte, performance art, installazioni interattive, dialoghi e musica elettronica. Digital Identity sarà infatti il titolo di un festival che nasce nel 2015 “con lo scopo di indagare e divulgare le produzioni e le ricerche recenti nell’ambito della videoarte e non solo”, spiegano gli ideatori e direttori artistici della manifestazione organizzata dall’associazione culturale Vertov Project. “Le arti intermediali, nomen omen, prevedono l’utilizzo di diversi media contemporaneamente (il video, l’installazione, la musica, la performance live), in un’ottica di ibridazione”. Da qui un programma che è un frattale in espansione.
IL PROGRAMMA DI IBRIDA FESTIVAL
Rilevanza al live per recuperare socialità dopo la pandemia: Silvia Cignoli, Salvatore Insana e Caterina Palazzi presenteranno il concerto audiovisivo Your Favourite Hell, il compositore elettronico Økapi (aka Filippo E. Paolini) proporrà OTIS ‒ Vertical Tales. È in programma anche Soul Punx, con Konstantin Dellos (Lunakid) e le animazioni e interazioni video live di Igor Imhoff. Ogni sera poi, in chiusura, DJ set e visual a cura di Sonic Belligeranza, con DJ Balli e AcidZab.
Novità di questa edizione, un’intera sezione dedicata alle installazioni: per tutta la durata del festival saranno liberamente fruibili opere create da Rino Stefano Tagliafierro (che presenterà Peep Show Box, viaggio privato nel mondo dell’erotismo nella storia dell’arte), Francesca Fini (con l’opera multimediale in realtà aumentata The reading, till the end of the world), Francesca Lolli (che allestirà l’installazione immersiva Tutte le volte che), Francesco Selvi e Matteo Pini (con Bertrando & Bernardo, installazione video ispirata ai mondi creati da Beckett e Ionesco) e Igor Imhoff (che tornerà a Ibrida con Eyes #41, software che scansionerà in tempo reale i visitatori tramite un apposito sensore a infrarossi, creando una suggestiva esperienza di virtual reality).
Per la parte storica del festival, quella delle proiezioni, sono in programma opere di videoarte provenienti da tutto il mondo, in parte selezionate tramite una open call che ha visto l’arrivo di più di duecentocinquanta creazioni da ogni parte del globo. In programma, inoltre, sezioni tematiche (Video Performance, Segnali, Percezioni) e Videoart Yearbook: l’annuario della videoarte italiana a cura del DAMS dell’Università di Bologna, con cui da quest’anno Ibrida Festival ha stretto una prestigiosa collaborazione, sarà presente con una selezione video dall’ultima edizione della rassegna.
GLI INCONTRI CON IL PUBBLICO DI IBRIDA FESTIVAL
Per la sezione dedicata agli incontri pubblici i critici d’arte Renato Barilli e Silvia Grandi presenteranno il progetto e la selezione video Videoart Yearbook, Domenico Quaranta, uno dei maggiori esperti italiani in arti digitali, introdurrà il suo libro Surfing with Satoshi. Arte, blockchain e NFT; Bruno di Marino dialogherà con l’artista Francesca Fini sulla videoarte e arte al femminile; Elena Giulia Rossi presenterà il suo recente saggio Mind the Gap. La vita tra bioarte, arte ecologica e post internet; per il terzo anno sarà proposto Art Magazine Talk, confronto tra le maggiori riviste di arte contemporanea italiana sulle trasformazioni del tempo che stiamo attraversando.
“Il pubblico sarà libero di muoversi negli spazi di EXATR tra proiezioni, istallazioni, incontri e spettacoli live”, spiegano i direttori artistici. “Quest’anno allestiremo un vero e proprio villaggio intermediale con diverse installazioni interattive e non, un bar e un angolo food per i momenti di svago e confronto tra un live e l’altro. Ibrida Festival, da sempre, è anche un luogo di scambio, un salotto dove nascono idee e progetti, in cui il pubblico incontra gli artisti e dialoga con loro”. Uno scambio anche su piattaforma, “a partire dal 2020 abbiamo realizzato una piattaforma web permanente, raggiungibile dalla pagina https://ibridafestival.it/ibrida-live/”, raccontano Francesca Leoni e Davide Mastrangelo. “Si tratta di un contenitore/vetrina in divenire, in ascolto del mondo che cambia, che ospiterà in via esclusiva una parte dei contenuti del festival. Nello specifico, per l’edizione 2022, saranno proposte sezioni monografiche dedicate al lavoro di Virgilio Villoresi, Gianluca Abbate e Silvia De Gennaro”.
‒ Chiara Pirri
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