La nuova edizione di Vie Festival in Emilia Romagna

Dopo due anni di pausa ERT invita per questa edizione autunnale artisti internazionali da Marocco, Libano, Grecia, Polonia, Germania Spagna e Italia per tracciare le linee del fermento sociale e politico dei nostri giorni

Si svolgerà fino al 16 ottobre VIE festival alla sua sedicesima edizione nella consueta dimensione espansa, tra Modena, Bologna, Cesena e Vignola. L’ultima edizione, quella della primavera 2020 era stata interrotta improvvisamente a causa della pandemia, dopo due anni di pausa ERT invita per questa edizione autunnale artisti internazionali da Marocco, Libano, Grecia, Polonia, Germania Spagna e Italia per tracciare le linee del fermento sociale e politico dei nostri giorni e seguire i temi urgenti come quelo della pace e della crisi climatica.

VIE FESTIVAL: IL PROGRAMMA

Il primo anno alla direzione artistica di Valter Malosti, 4 prime nazionali, tra cui la coreografa marocchina Bouchra Ouizguen che in Elephant approfondisce le influenze tra la danza tradizionale marocchina e le influenze occidentali, attraverso un intenso coro di voci e corpi. Questo spettacolo fa parte del focus di drammaturgia fisica Carne a cura di Michela Lucenti, artista associata ad ERT. La compagnia spagnola la Veronal, composta da artisti provenienti da danza, fotografia, cinema e letteratura, sotto la guida di Marcos Morau (consacrato al festival di Avignone 2021), portano in scena il loro Opening Nigth al teatro Bonci di Cesena (celebre film performativo di Cassavetes). Performer della stessa compagnia qui coreograga Lorena Nogal presenta a Cesena il suo assolo sul tema dell’accoglienza.

VIE FESTIVAL: TRA PERFORMANCE E DIGITALE

La realtà virtuale si invita al festival attraverso il lavoro della coreografa tedesca Susanne Kennedy, con l’artista multidisciplinare Markus Selg e l’esperto di tecnologie Rodrik Biersteker. Insieme creano I AM (VR). L’Italia è ben rappresentata da Lisa Ferlazzo Natoli (lacasadargilla) che presenta Il Ministero della Solitudine con la cura del movimento di Marta Ciappina. In una società che può fare sempre meno riferimento ad una dimensione di comunità: come si classifica una persona sola? Esiste un sussidio di solitudine? E ancora in scena: Anagoor, Marco D’Agostin con GLI ANNI, ispirato al romanzo biografico e generazionale della neo-premio nobel Annie Ernaux e tanti altri. Chiude il festival il maestro polacco Krystian Lupa che con Imagine (prima nazionale che prende il titolo dalla nota canzone di J. Lennon) porta sul palcoscenico il tema della pace. E proprio nei giorni di prove il lavoro è stato interrotto dalla notizia della guerra in Ucraina e dall’arrivo di molti profughi in Polonia e in particolare nel Teatro di Varsavia, adattato poi per l’accoglienza. VIE sarà anche l’occasione di presentare la nuova piattaforma digitale di video on demandProspero Extended Theatre, nata dalla volontà del network transnazionale (9 teatri e il canale televisivo francese ARTE) di cui ERT è tra i fondatori fin dal 2006. La piattaforma conterrà le registrazioni integrali e sottotitolate in nove lingue delle produzioni teatrali, insieme a una serie di altri contenuti derivati dai processi creativi e dai repertori dei membri della rete, con l’obiettivo principale di contribuire alla costruzione di una cultura europea condivisa.

Chiara Pirri

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Chiara Pirri

Chiara Pirri

Chiara Pirri (Roma, 1989), residente a Parigi, è studiosa, giornalista e curatrice, attiva nel campo dei linguaggi coreografici contemporanei e delle pratiche performative, in dialogo con le arti visive e multimediali. È capo redattrice Arti Performative per Artribune e dal…

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