Il Teatro alla Scala debutta con la sua tv in streaming, Scala.tv
La prima diretta è in programma per il 14 febbraio, in occasione della quinta rappresentazione de I Vespri siciliani. Ma la tv online fornirà anche contenuti on demand, approfondimenti e spettacoli per giovani e bambini
Si chiama Scala.tv, e come lascia intuire il nome sarà un nuovo strumento a disposizione del celebre teatro per interfacciarsi con il pubblico attraverso i canali digitali. Una piattaforma streaming che proporrà opere, balletti, concerti e spettacoli per i bambini sia in diretta che on demand, ma anche approfondimenti rivolti tanto ai melomani incalliti, abituali frequentatori della Scala, quanto a chi vuole avvicinare “con facilità e naturalezza un immenso patrimonio artistico che fa parte della storia e dell’identità collettiva del nostro Paese”, spiega una nota del Teatro. La “prima” della nuova piattaforma andrà in scena alle 19 del 14 febbraio, con la trasmissione in diretta della quinta rappresentazione de I Vespri siciliani di Giuseppe Verdi nel nuovo allestimento diretto da Fabio Luisi con la regia di Hugo de Ana; e proprio come per assistere a uno spettacolo dalla platea o dagli esclusivi palchi progettati dal Piermarini sarà necessario acquistare un biglietto – in prevendita dal 9 febbraio, i prezzi non dovrebbero superare i 10 euro – per garantirsi l’accesso alla prima visione streaming.
LA TV IN STREAMING DEL TEATRO ALLA SCALA
Al momento però è già possibile registrarsi al servizio, all’indirizzo web della Scala.tv, che scandisce il countdown in vista del 9 febbraio, quando la piattaforma inizierà a popolarsi di contenuti. Il progetto prende spunto da una soluzione già diffusa in diversi teatri della Germania e sfrutterà le nove telecamere installate alla Scala durante la pandemia. I vantaggi, secondo gli ideatori dell’operazione, saranno molteplici, perché la nascente tv si proporrà come servizio aggiuntivo per gli appassionati che avranno occasione di tornare su rappresentazioni già viste o recuperare quelle mancate, ma raggiungerà anche (e soprattutto) una platea globale ed eterogenea, “che per ragioni di distanza non può raggiungere Milano, ma desidera conoscere la programmazione ed entrare nella famiglia scaligera”, come quei Paesi del mondo attualmente esclusi dalle tournée internazionali. Si punta anche a coinvolgere i più giovani, garantendo alle scuole l’accesso allo streaming di spettacoli e contenuti esclusivi, come le sessioni di prova. Per tutti, durante gli intervalli, il regista Mario Acampa si incaricherà di guidare gli spettatori dietro le quinte, per curiosare tra gli allestimenti e raccontare i protagonisti dello spettacolo. Una volta a regime, la tv della Scala proporrà un catalogo di titoli registrati nelle ultime stagioni, documentari e contenuti speciali per gli iscritti alla piattaforma.
IL FUTURO PROSSIMO DELLA SCALA. TECNOLOGIA E NUOVI SPAZI
Del resto il 2023 della Scala sembra orientato verso un piano di ammodernamento di più ampio respiro, che poggiando sulla tecnologia digitale punta a migliorare l’esperienza del pubblico. Così, già la prossima estate arriveranno in sala tablet di ultima generazione in sostituzione degli attuali display per i sottotitoli, ormai obsoleti. Mentre è già disponibile nel foyer, prima dell’inizio dell’opera, un QrCode per scaricare sul proprio smartphone il libretto (in cinque lingue, ma si punta a offrirne otto) e seguire agilmente le vicende dei protagonisti. In parallelo proseguono i lavori di restauro e ampliamento degli spazi a disposizione di quello che è considerato il primo teatro neoclassico d’Europa, tra via Verdi – dove su progetto di Mario Botta sarà completata entro l’anno la torre, con sala prove ipogea, che si innalzerà per 36 metri fuori terra, pareggiando l’altezza della torre scenica già realizzata nel 2004 dall’architetto ticinese – e il quartiere Rubattino, nell’area che ospiterà i Laboratori della Scala, su progetto dell’architetto portoghese Pablo Oriol Salgado. Una nuova “fabbrica” per riunire sale prove, sartorie, depositi (attualmente a Rho), alcune sale polifunzionali e punti di ristoro, nel contesto del Parco della Lambretta, il cui ampliamento e rinnovamento sarà finanziato con i fondi del PNRR.
Livia Montagnoli
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