L’arte contemporanea, la danza e il design insieme sul palco del Teatro alla Scala

L'installazione di Samantha Stella ha invaso il palco milanese nell’ambito della serata d’onore di Edra durante la Design Week. Con omaggi al designer Masanori Umeda e alla storia grandiosa del teatro

Un’installazione atemporale ispirata all’antica Casa delle Vestali accosta le poltrone della Flowers Collection di Edra ai corpi adornati con costumi e accessori simbolo della ricca storia del Teatro alla Scala. Questa la complessa forma di Largo: Giardino con la luna piena, ultima creazione di Samantha Stella per il prestigioso palco milanese. Realizzata nell’ambito della Design Week e in occasione della serata d’onore che Edra, eccellenza toscana nel campo dell’arredamento, ha dedicato al designer giapponese Masanori Umeda lo scorso 19 aprile, l’installazione è stata accompagnata dalla coreografia di Matteo Levaggi (con cui Stella ha fondato la compagnia Matteo Stella Dance Arts) per i danzatori della Scuola di Ballo dell’Accademia e dalla violoncellista Sofia Bellettini con musiche di Bach.

Largo: Giardino con la luna piena di Samantha Stella. Photo: Giulia Berruti

Largo: Giardino con la luna piena di Samantha Stella. Photo: Giulia Berruti

L’INSTALLAZIONE DI SAMANTHA STELLA PER IL TEATRO ALLA SCALA

Eleganza e grazia, minimalismo e dettaglio estetico, classicità e contemporaneità si incontrano in quello che l’autore Masanori Umeda ha immaginato come un giardino con la luna piena, significato di ‘Getsuen’, nome di una sua creazione per Edra”, racconta Stella, artista visiva, performer, set e costume designer nonché contributor di Artribune. “Ritroviamo questa seduta, che ricorda un giglio stilizzato, insieme ad un giardino di rose nere, una linea orizzontale formata dalle poltrone Rose Chair nate dalla sua visione, che si staglia sul fondale del palco del teatro come un antico colonnato, custodito da moderne vestali. I corpi dei danzatori si muovono sinuosi sulle note di J. S. Bach al ritmo ancestrale del violoncello. Le vestali immobili, adornate da elementi simbolo della storia del Teatro alla Scala, tessono un dipinto atemporale. La luce bianca intensa della luna ci avvolge. Il rito si compie”. E dal design si passa alla storia della danza: i costumi sono infatti un inno d’amore alla Scala. “Un body nero di reminiscenze balanchiniane e scarpette a punta nere con lacci, accomunano danzatrici e vestali, custodi di una rosa di velluto nero e di antichi oggetti cui donano eternità”, illustra Stella. “Ecco un candido velo disegnato da Pietro Zuffi per ‘La Vestale’ del 1954 con regia di Luchino Visconti e la celebre Maria Callas; un abito crema di Giulietta dai costumi di Franca Squarciapino per l’edizione di ‘Romeo e Giulietta’ del 1995 con coreografia di Kenneth MacMillan e scene di Ezio Frigerio; una spada e un elmo dorati dalla ‘Giovanna D’Arco’ del 2015 con regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier, scene di Christian Fenouillant e costumi di Agostino Cavalca. E ancora, un bianco tutù piumato ci riporta all’Odette de ‘Il Lago dei Cigni’ sulle celebri musiche di P.I. Tchaikovsky. Al varco del tempio incantato, la dea Vesta con il suo mantello nero custodisce il sacro fuoco della nostra casa, il Teatro”.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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