Il coreografo Sidi Larbi Cherkaoui ci parla del suo spettacolo al Romaeuropa Festival
“Come gestiamo i flussi di energia contrastanti?”. Il coreografo fiammingo porta a Roma il suo “mondo fluttuante” ispirandosi alla cultura Ukiyo-e. Lo spettacolo è concepito come una meditazione per riflettere su come prenderci cura di noi stessi
“Il mondo ha bisogno di dolcezza. La dolcezza è qualcosa di difficile, richiede molta concentrazione. La violenza è molto più facile”. Con queste parole Sidi Larbi Cherkaoui (Anversa,1976) chiude il suo prologo durante l’intervista con Fabrizio Grifasi nell’ambito del Romaeuropa Festival 2023. Il coreografo fiammingo, direttore del Ballet du Grand Théâtre de Genève, con il suo spettacolo Ukiyo-e intende celebrare l’essere umano e la sua capacità di resilienza e di cooperazione rendendo omaggio a uno stile artistico sviluppatosi in Giappone durante l’era Edo.
Ukiyo-e. Il “mondo fluttuante”
La lunga storia del termine Ukiyo-e arriva a definirsi letteralmente, dal Seicento in poi, nell’espressione “mondo fluttuante” e indica una tecnica complessa che prevede, per una singola opera, la collaborazione di più persone. Diffusosi tra l’inizio del XVII e la fine del XIX Secolo, questo stile rappresenta la manifestazione di una tendenza al vivere con leggerezza e senza stress, lontana dall’etica del samurai. Sono scene di vita quotidiana, di genere e paesaggistiche, che coniugano l’attenzione verso l’ambiente alla rappresentazione della figura umana. Di questo stile Hokusai è uno dei principali esponenti, insieme a Hiroshige.
Intervista a Sidi Larbi Cherkaoui
“Lo spettacolo è una sorta di contemplazione, è come guardare il mondo e, restando immobili, vederlo fluttuare; fa vedere come puoi ricevere tutte queste energie nel tuo corpo e ritrovare la pace in te stesso”, racconta Sidi Larbi Cherkaoui ad Artribune. C’è un momento dello spettacolo durante il quale una poesia di Kae Tempest parla di come tenere duro e restare se stessi. È perciò uno spettacolo che infonde pace ed è realizzato con ventidue ballerini e tre musicisti”. Presentato all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma, lo spettacolo di Sidi Larbi Cherkaoui invitava lo spettatore a guardare il mondo che fluttua attraverso una posizione di contemplazione e di ascolto. Con il suo lavoro, l’artista ha voluto mostrare la sua personale idea di un mondo destinato a cambiare pur mantenendo la sua stabilità. I costumi, disegnati da Yuima Nakazato, e le scenografie mobili, realizzate da Alexander Dodge rafforzavano l’idea di sospensione dell’intera pièce. Un dialogo connesso con la musica, affidata a Alexander Dai Castaing, Szymon Bróska, Shogo Yoshii e alla cantante Kazutomi «Tsuki» Kozuki.
Donatella Giordano
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