Assegnati i Leoni d’oro e d’argento della Biennale Danza 2024 di Venezia
Va a Cristina Caprioli, danzatrice e coreografa italiana residente in Svezia, il Leone d’oro alla carriera della Biennale Danza 2024, mentre a Trajal Harrell è assegnato il Leone d’argento
Il Consiglio d’Amministrazione della Biennale di Venezia, accogliendo la proposta del direttore della sezione Danza, il coreografo britannico Wayne McGregor, ha reso noti i Leoni 2024, che verranno consegnati il 21 luglio nel corso della 18° edizione del Festival Internazionale di Danza Contemporanea (in programma dal 18 luglio al 3 agosto). Il Leone d’oro alla carriera è attribuito alla danzatrice e coreografa italiana ma residente in Svezia, Cristina Caprioli. Il Leone d’argento, invece, va a un altro coreografo e danzatore, lo statunitense Trajal Harrell.
Biennale Danza 2024. Il Leone d’oro Cristina Caprioli
Nata a Brescia nel 1953, Cristina Caprioli si forma presso l’Accademia del Balletto di Stoccolma (1971 – 1974) per poi proseguire i propri studi negli Stati Uniti, prima al Merce Cunningham Studio e poi all’America Ballet School (1975 – 1977). Dopo aver lavorato come danzatrice a New York – dove frequenta anche lezioni con la coreografa Twyla Tharp – in Svizzera e in Germania, nel 1983 decide di stabilirsi definitivamente a Stoccolma (Svezia), dove, 15 anni dopo, fonda la compagnia indipendente ccap, con la quale realizza una vasta gamma di attività: non solo performance ma anche film, installazioni e progetti di ricerca interdisciplinare a testimoniare l’eclettica vocazione di Caprioli anche come teorica sperimentale, accademica e curatrice. Un’esperienza sfaccettata che, sottolinea il direttore del settore Danza Wayne McGregor nella motivazione per il premio, “ha silenziosamente e sostanzialmente influenzato più generazioni di coreografi durante i suoi tre decenni di ricerca sul corpo”. McGregor aggiunge poi, come l’arte coreografica di Cristina Caprioli sia “caratterizzata da precisione, complessità e forme nuove di virtuosismo fisico. Tutte le sue produzioni sfidano le regole e le economie di scambio del settore; le basi filosofiche del suo canone hanno bilanciato ricerca concettuale rigorosa ed esperienza concreta coinvolgente e altamente praticabile. L’impegno di Caprioli per l’avanzamento e lo sviluppo della nostra forma d’arte è stato fonte di ispirazione per il settore e il suo approccio sotto traccia a tutto ciò che intraprende non fa che evidenziare la qualità eccezionale e l’integrità di un processo creativo a 360 gradi”. Durante il Festival Internazionale di Danza Contemporanea sarà, poi, possibile apprezzare dal vivo il lavoro della danzatrice e coreografa, in cartellone con tre titoli – Deadlock, Flat Haze e Silver – a cui si deve aggiungere la coreografia The Benchche il Leone d’oro creerà con i danzatori selezionati per Biennale College.
Biennale Danza 2024. Il Leone d’argento Trajal Harrell
È lo stesso Wayne McGregor, nella motivazione scritta per il Leone d’argento, a tracciare il ritratto artistico di Trajal Harrell, danzatore e coreografo nato nel 1973 a Douglas, in Georgia: “Laureato alla Yale University, al Centre National de la Danse (Yvonne Rainer) e alla Martha Graham School of Contemporary Dance, la ricerca fondamentale di Trajal Harrell si basa su una ricca conversazione tra la danza postmoderna, la scena del voguing newyorkese e la danza giapponese Butoh. Il suo lavoro re-immagina il nostro passato incurante della distanza cronologica, geografica e culturale, portando le sue performance in luoghi dedicati tanto alle arti visive quanto allo spettacolo dal vivo. Harrell utilizza gli strumenti del pensiero critico, in particolare la ricerca sul genere, il femminismo e il post-colonialismo, per esplorare le sue approfondite acquisizioni di storia dell’arte e della danza. Frutto di una vasta ricerca, le sue performance sono come tanti oggetti sensibili, ibridi e gioiosi che attingono in egual misura alla moda, alla cultura pop e agli artisti d’avanguardia. È in questo mix unico di generi, nella sorprendente giustapposizione di forme e nella vastissima gamma di emozioni che il lavoro di Harrell coinvolge e appassiona. Ridiamo con la stessa rapidità con la quale piangiamo, in un ottovolante di emozioni”. Un coreografo capace di coniare un linguaggio originale, in cui confluiscono idioletti anche apparentemente distanti e che si potrà ammirare declinato in due spettacoli in scena al Festival veneziano: Tambourines e Sister or He buried the Body.
Laura Bevione
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