Parma celebra con una mostra il regista Mario Lanfranchi e le sue tante vite
Regista d’opera, teatro e cinema, ma anche eclettico collezionista. Mario Lanfranchi fu questo e molto altro. Riscopriamo la sua figura in occasione della mostra in suo onore organizzata dall’APE Parma Museo
Si intitola Le molte vite di Mario Lanfranchi. La casa in scena la mostra dedicata al regista parmense: oltre a essere un’esposizione documentaria, con foto, oggetti, locandine, in loop i film La traviata con Anna Moffo e Venezia, carnevale, un amore (protagonisti Fracci e Nureyev), di grande fascino sono le foto della villa di Luca Gilli. Importante anche per la città incontrare nuovamente la figura del Maestro, come veniva affettuosamente chiamato, per la vasta aura di stima che lo accompagnava.
Chi era Mario Lanfranchi
Era un grande affabulatore Mario Lanfranchi (Parma, 1927 – Roma, 2022), una meraviglia ascoltare i suoi aneddoti, lui che, autore di regie in tutti i campi, aveva conosciuto le figure di maggior rilievo della televisione, del cinema, dell’opera, del teatro. Cittadino del mondo, aveva vissuto a Milano, Roma, Londra e New York, firmato regie liriche per i maggiori teatri europei e non solo. Attratto definitivamente dai soprano, aveva infine sposato Anna Moffo che aveva rivelato al mondo con la messa in scena per la televisione di Madama Butterfly, 1956.
Curiosità e amicizie di Mario Lanfranchi
Opere, musical, film, ma intanto diventava anche uno dei maggiori collezionisti d’arte del dopoguerra, scopritore di talenti anche per l’arte contemporanea: nella cinquecentesca villa di famiglia a Santa Maria del Piano (Lesignano de’ Bagni, Parma), tra le più antiche dimore del territorio, ci sono anche due poltrone in ferro di Ron Arad. Mario stava camminando per le strade di Londra quando lo aveva visto al lavoro in una sorta di cantina/garage – artista ancora del tutto sconosciuto – e all’istante aveva fatto quell’acquisto, invitando il collega e amico (nonché anch’egli di Parma) Bernardo Bertolucci, incontrato poco dopo, a comprare qualcosa anche lui.
Oltre le varie forme di collezionismo – ferri battuti e recipienti di rame antichi, libri storici illustrati, ma anche penne stilografiche, libri sulla commedia dell’arte e così via – c’era anche il piacere delle corse dei cavalli – e dei levrieri. Anzi: del levriero, El Tenor: una delle sale della villa ha le pareti fitte di coppe e targhe, ancora imbattuto il record di vittorie. “Finito sulle prime pagine del Corriere come sportivo dell’anno: un cane! Non io con le mie regie…”. Del resto, Mario ricordava come l’amico Franco Maria Ricci lo avesse presentato una volta a una bella signora dicendo: “ecco l’unico uomo al mondo mantenuto da un cane!”.
Le “Feste in villa” di Mario Lanfranchi
Una vitalità straordinaria: nell’estate del 2020 (sarebbe morto agli inizi dell’anno seguente) Mario Lanfranchi aveva fatto mettere in scena due suoi testi, su Gesù Cristo e Giulio Cesare, con votazione finale del pubblico: meritavano di essere salvati? Anche nel tempo ultimo della sua esistenza concitata, senza avere ancora propriamente deciso se fermarsi a Santa Maria del Piano, ha organizzato per diverse estati le “Feste in villa” alternando spettacoli teatrali, jazz, musica popolare, in scena vecchi amici ma anche nuovi talenti, giovanissimi, con grandi folle che invadevano ogni spazio del bel giardino all’italiana.
La Fondazione Mario Lanfranchi
Si sentiva immortale Mario Lanfranchi, uno stato d’animo che derivava dai tanti progetti che ancora aveva in mente. Anche un film: avvincente la sceneggiatura de Il pianista. Ma in uno spiraglio di consapevolezza aveva deciso, per quel futuro del tutto impensabile, a una Fondazione a suo nome: Lara Canuti, suo avvocato, Presidente; chi scrive qui, Valeria Ottolenghi, critico teatrale, amica di conversazioni con buon gelato, Direttore Artistico. Ce lo aveva comunicato in piena salute – e non se ne parlò più per anni.
Così abbiamo creato noi la Fondazione. Ora posso scrivere in prima persona, singolare/plurale. La villa è stata riconosciuta Casa d’Illustre dalla Regione Emilia-Romagna. Sin dalla prima estate abbiamo organizzato Piaceri d’Arte, una rassegna di musica e teatro che si spera possa diventare festival del territorio. Ed è ancora aperta la mostra all’APE Museo, prorogata la chiusura anche per permettere agli ospiti del Festival Verdi di poterla visitare, Mario Lanfranchi pioniere dell’opera lirica in tv.
Valeria Ottolenghi
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