La mega compagnia di danza cinese Shen Yun che potrebbe essere una setta

Body shaming, controllo dell'alimentazione, orari di lavoro massacranti e abusi psicologici: ecco cosa è emerso dalle inchieste sulla non profit, legata al movimento religioso Falun Gong. Che ora torna sotto la lente dei giornali americani

Tamburi, nastri, lunghe maniche colorate, una voce stentorea che anticipa “uno spettacolo da vedere almeno una volta nella vita”. Difficile, per chi gira sui social media, bazzica i giornali o anche solo passeggia per strada non aver visto almeno una pubblicità, un video o un manifesto di Shen Yun 2025, lo spettacolo di danza classica cinese che torna in Italia con un grande tour da Torino a Bari. Quello che però non è ancora arrivato, in Italia, sono le inchieste che negli Stati Uniti hanno interessato la compagnia, per molti assimilabile a un culto.

Cos’è Shen Yun

Dichiarando di voler riassumere “5000 anni di storia” in una grande “celebrazione del patrimonio culturale cinese” da “prima del comunismo”, Shen Yun indica (secondo loro stessi) “la bellezza degli esseri divini che danzano“. La compagnia, che in realtà sono sei diverse compagnie di danza parallele, è raccolta sotto l’organizzazione non profit Shen Yun Performing Arts, fondata nel 2006 nella Hudson Valley di New York. Come riportato dal New Yorker, oggi le sei compagnie Shen Yun sono composte ciascuna da circa quaranta ballerini (più orchestra, e si arriva a ottanta persone). Questi sono formati alla Fei Tian Academy, che si trova in un grande campus nel nord dello stato di New York istituito dal movimento religioso Falun Gong, o, come viene chiamato internamente, Falun Dafa. E qui cominciano i problemi.

Cos’è Falun Gong, il movimento religioso cinese

Il Falun Gong è stato fondato da Li Hongzhi nel 1992. Sin dai primi tempi ha attirato milioni di persone, per le quali venivano organizzati dei grandi raduni: a metà degli Anni Novanta c’erano più di duemila “stazioni di pratica” nella sola Pechino. Il Partito Comunista iniziò a preoccuparsi e a reprimere i gruppi di fedeli, andando a vietare la vendita delle pubblicazioni del gruppo (stimato nel 1999 a settanta milioni di aderenti). Quando diecimila persone organizzarono una protesta silenziosa di fronte al complesso del governo centrale, fu emesso un mandato di arresto per Li, che però era già scappato negli Stati Uniti. L’ambasciata cinese ha cominciato ad avvertire il pubblico (e lo fa tuttora) di stare lontano dalla cosiddetta esibizione di ‘Shenyun’ dell’organizzazione ‘Falun Gong’ per evitare di essere ingannati e usati dalla setta“. Nonostante questo, il gruppo si è consolidato.
Alcune uscite pubbliche di Li, però, hanno cominciato a creare grande disagio intorno a Falun Gong: il fondatore si è infatti espresso con opinioni razziste, anti-evoluzioniste e omofobe, e sostenendo che gli alieni stiano rendendo gli umani dipendenti dalla scienza moderna. Samuel Luo, di San Francisco, ha raccontato nel suo sito The Untold Story of Falun Gong che la madre e il patrigno avevano rifiutato delle cure essenziali perché secondo il movimento la malattia è “basata sul karma”.

Gli abusi subiti dentro Shen Yun

Un problema ricorrente, questo del rifiuto delle cure mediche, che ritorna anche in un’indagine del New York Times secondo cui Shen Yun scoraggia sistematicamente i suoi membri dall’accesso alla medicina, oltre a pretendere l’obbedienza a programmi fisicamente e mentalmente estenuanti. Il reportage di Nicole Hong e Michael Rothfeld ha mostrato “un’atmosfera di controllo” che prevedeva limitazioni su libri, musica e notizie: “Avevano bisogno di un permesso speciale per lasciare il complesso e spesso vedevano le loro famiglie solo una volta all’anno”. E qui già il culto lo si vede di più. “È stato detto loro che esibirsi con Shen Yun faceva parte di una missione sacra per salvare l’umanità e che qualsiasi errore sul palco avrebbe potuto condannare il loro pubblico all’inferno”. E poi body shaming, con le ballerine sottoposte a regolari pesate e umiliazioni pubbliche se “troppo grasse”, in tandem con un controllo rigido dell’alimentazione: un atteggiamento allarmante, soprattutto considerato che i ballerini non hanno accesso a visite routinarie con dottori o fisioterapisti esostengono orari di lavoro massacranti (15 ore al giorno, a volte esibendosi in due spettacoli al giorno). Tutto questo vivendo tutti insieme nel grande complesso, quando non in tournée.
E se un artista volesse smettere e andarsene? “Molti erano terrorizzati all’idea di smettere perché gli veniva detto che sarebbero andati all’inferno, o che sarebbero stati in pericolo fisico senza la protezione del loro leader spirituale”, hanno riportato Hong e Rothfeld. “Diversi ex artisti ci hanno raccontato che quando hanno provato a smettere, è stato detto loro che avrebbero dovuto rimborsare il costo delle borse di studio complete che avevano ricevuto per la loro istruzione, una cifra che avrebbe potuto raggiungere le centinaia di migliaia di dollari. Nessuno ha mai fatto seguito alla richiesta di rimborso”.

Le testimonianze online contro Shen Yun e le inchieste

“Io ero nel culto che c’è dietro Shen Yun, mi hanno rovinato l’infanzia”, racconta Angela / @workplace_doodles su TikTok, mentre mostra foto e video dei suoi 18 anni tra culto e compagnia. Ci conduce attraverso i festeggiamenti del compleanno del grande leader, il 23 maggio, così come le manifestazioni pubbliche per difendere l’onore del movimento e dell’associazione. E poi tanti i commenti di esperti (come @knittingcultlady) sul successo del culto o anche solo osservazioni di spettatori (come @itsbadgalsisi) che hanno riportato come le performance siano accompagnate da spiegazioni costellate di riferimenti ideologici e canzoni con testi in cinese (e traduzione a vista) contro l’ateismo e l’evoluzionismo.
Da novembre 2024, sulla base delle testimonianze di una ex ballerina che si era unita alla compagnia a 13 anni, Shen Yun è sotto inchiesta (e con lei il media di estrema destra The Epoch Times, connesso all’associazione) con accuse di lavoro minorile, abusi e sfruttamento.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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