Abbiamo provato lo streaming del National Theatre di Londra. Ne vale la pena?
Il livello della piattaforma di spettacoli teatrali è molto alto, e giustifica i circa 12 euro al mese del servizio. E ci sono anche nomi grossi come Andrew Scott, Emilia Clarke e Ralph Fiennes
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Per vedere alcuni dei volti più amati del panorama cinematografico britannico cimentarsi con il teatro non serve andare a Londra. Da alcuni anni (2021) il National Theatre ha infatti presentato un servizio di streaming online dove vedere una corposa selezione di produzioni (anche di altri teatri della capitale) a ricambio stagionale: la scelta, tra opere originali, classici shakespeariani e mondiali, è molto vasta, e molti di questi spettacoli vantano un cast da paura.
Con il nome di National Theatre at Home, il prestigioso teatro londinese ha quindi una sua piattaforma online, dove offre un abbonamento a circa 12 euro al mese – tanto rispetto a quello base di Netflix, poco rispetto a un qualunque spettacolo teatrale di alto livello – per accedere a una selezione di decine di titoli di ogni tipo, tutti in lingua inglese (sottotitolati al bisogno), che cambiano a rotazione. Vediamo alcune delle produzioni da non perdere in questa stagione.
“Present Laughter” in streaming su National Theatre at Home
È meravigliosamente istrionico Andrew Scott (Ripley, Fleabag, Sherlock) in Present Laughter, piccolo capolavoro di grida, risate e follia del commediografo britannico Noël Coward, molto noto in UK. Già messosi alla prova con Vanya, di Anton Čechov, Scott regala qui una performance ipnotica nei panni del divo Garryl Essendine mentre sta per partire per una lunga tournée teatrale in Africa. In mezzo a una serie di situazioni farsesche, dai molteplici tradimenti suoi e dei suoi più cari amici al tutoraggio di un delirante esordiente, Garry affronta una crisi di mezza età esilarante, coloratissima e piena di colpi di scena.
“Macbeth” in streaming su National Theatre at Home
Già coprotagonista di Scott in Present Laughter, Indira Varma è la vera stella di questo adattamento (diretto da Simon Godwin) della più famosa (e corta) delle tragedie shakespeariane, quella del lord Macbeth e della sua sanguinosa ascesa a re di Scozia. Coprotagonista di Ralph Fiennes (in questo momento al cinema con Itaca e Conclave), che interpreta ottimamente proprio il tragico protagonista, Varma – peso massimo del teatro inglese – è una Lady Macbeth incredibilmente convincente, ora spaventosa e sensuale ora fragile ed evanescente. E anche se Fiennes dà slancio con il suo indubbio talento alla produzione, adattata a un contesto bellico contemporaneo, c’è una sola incolpevole pecca: i suoi evidenti 62 anni pesano sul viso e nella voce di un eroe che dovrebbe essere, se non giovane, almeno nel pieno delle sue forze.
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Copyright: empire street productions, photo by Helen Murray
“Prima Facie” in streaming su National Theatre at Home
Impossibile poi non raccomandare Jodie Comer (Villanelle in Killing Eve) nel monologo devastante di Prima Facie. Unico personaggio dell’opera teatrale della drammaturga australiana Suzie Miller (al debutto nel 2019), Tessa è una giovane avvocata di grido: laureatasi a Oxford, il meglio del meglio, nonostante le umili origini, non perde una causa da mesi. Mostrandoci in diretta la sua rapidità e sagacia nel tendere tranelli all’accusa, capiamo presto che Tessa è uno squalo, ed è ricercatissima soprattutto nei casi di violenza sessuale. Dopo un evento drammatico, si renderà però conto che il sistema giuridico che lei ha sempre usato a proprio vantaggio è profondamente ingiusto, e sarà costretta a rivedere la sua opinione della giustizia. Per questa performance, andata in scena nel West End nel 2022, Comer ha vinto, tra gli altri, un Tony e un prestigioso Premio Laurence Olivier come migliore attrice, mentre il dramma (che è andato sold out per tutti e tre i mesi di repliche) si è aggiudicato un altro Olivier per la migliore nuova opera teatrale.
Ci sarebbero ancora molte altre performance da consigliare: prima tra tutte, quella di Emilia Clarke (la Daenerys di Game of Thrones) nella parte commovente di Nina in Seagull, adattamento sobrio e brillante del Gabbiano di Čechov, oppure un folle Ian McKellen in Re Lear o ancora un sognante e malinconico Josh O’Connor (La Chimera, The Crown) nei panni di Romeo. E se volete piangere, raccomandiamo Andrew Garfield (Spider-Man, Tick, Tick… Boom!) in Angels in America. C’è solo da tenersi la serata libera.
Giulia Giaume
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