Come saranno la Biennale Teatro e la Biennale Danza del 2025 a Venezia

Willem Dafoe e Wayne McGregor, direttori artistici rispettivamente di Biennale Teatro e Biennale Danza, hanno presentato il variegato programma dei festival internazionali che si terranno a giugno e luglio prossimi

Si terrà dal 31 maggio al 15 giugno il 53. Festival Internazionale del Teatro, la prima edizione curata dall’attore statunitense Willem Dafoe; mentre per la quarta volta il coreografo britannico Wayne McGregor firma il cartellone del Festival Internazionale di Danza Contemporanea, giunto al suo 19. anno di vita e in programma dal 17 luglio al 2 agosto.

La poetica di Biennale Teatro 2025

Willem Dafoe chiarisce subito la natura non soltanto promozionale del suo ruolo di direttore artistico del Settore Teatro della Biennale di Venezia: “Sono conosciuto soprattutto come attore cinematografico ma lavoro in teatro da cinquant’anni e non ho mai smesso. Ventisette anni con il Wooster Group, e poi con Bob Wilson e Romeo Castellucci.” L’attore, con altrettanta affabile ma salda determinazione, dichiara poi che il suo è un programma dichiaratamente e orgogliosamente “personale”, mirato a mostrare “che cosa il teatro è per me” e costruito in base a “quello che so”, invitando artisti con cui Defoe ha lavorato e/o ha conosciuto ovvero che l’hanno influenzato.
Una schiettezza ammirabile e una pragmaticità – che non è però superficialità bensì, al contrario, chiarezza di intenti – che sono fondamenta di un cartellone che vuole testimoniare la potenza dell’arte teatrale e mostrare – chiosa Defoe – “ciò che il teatro è per me, ossia corpo, poesia e rituale”.  Da qui la scelta del titolo Theatre is Body – Body is Poetryper il denso palinsesto della 53. edizione del Festival Internazionale del Teatro festival che si snoderà dal 31 maggio al 15 giugno.

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UNITED by Chunky Move – Photo Gianna Rizzo

Il cartellone di Biennale Teatro 2025

Quattro le linee tematiche che compongono il cartellone del festival che, celebrando i cinquant’anni dall’ormai leggendaria edizione della Biennale Teatro del 1975 diretta da Luca Ronconi, vuole rendere omaggio ai maestri del cosiddetto Nuovo Teatro: Eugenio Barba e Julia Varley del mitico Odin Teatret; Thomas Richards, da trent’anni anima del Workcenter Grotowski; Satyamo Hernandez, Chris Torch, Toby Marshall dal leggendario Living Theatre; lo stesso  Wooster Group, guidato da Elizabeth LeCompte (Leone d’oro alla carriera del Festival). Willem Dafoe, poi, sarà protagonista, insieme a Simonetta Solder, di un lavoro dedicato a Richard Foreman, il drammaturgo, poeta e regista, recentemente scomparso, pioniere dell’avanguardia artistica e intellettuale statunitense.
La seconda linea, invece, si propone di rintracciare nei maestri della scena attuale la possibile eredità del Nuovo Teatro: Romeo Castellucci, Thomas Ostermeier, Milo Rau, con il suo nuovo lavoro Die Seherin, protagonista la straordinaria attrice Ursina Lardi (Leone d’argento del Festival). E ancora, Davide Iodice – Dafoe dice di averne visto il Pinocchio, che sarà dopo Venezia, a Napoli; la clown Gardi Hutter; i dervisci dell’Istanbul Historical Turkish Music Ensemble; il poeta americano Bob Holman.
Passato, presente e, ovviamente futuro, con lo spazio riservato ai talenti emergenti: la coreografa e regista greca Evangelia Rantou; l’artista pluridisciplinare afro-belga Princess Bangura; la tedesca Yana Eva Thönnes; lo statunitense Anthony Nikolchev, attivo al cinema e in teatro; il collettivo romano Industria Indipendente; la musicista, cantautrice e compositrice Daniela Pes.
Ultima linea tematica, quella della “formazione”, con il progetto Biennale College, destinato al sostegno ai giovani talenti. In particolare, verranno presentati i lavori di Mariasole Brusa, vincitrice del bando regia 2024-25, e quelli dei due vincitori del bando Drammaturgia 2024-25, Jacopo Giacomoni e Athos Mion. Accanto a Biennale College, il progetto www.wordworldwar.bomb ideato e realizzato dal regista Antonio Latella con l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma.

La poetica di Biennale Danza 2025

Nei frangenti emergenziali, come quello che stiamo vivendo, da sempre l’umanità ha cercato nuove narrative per superare la crisi, creando nuovi “miti”, indispensabili perché, non solo forniscono “un quadro di riferimento per comprendere l’esistenza, la moralità e il cosmo” ma “ci aiutano a esprimere le nostre paure, le nostre aspirazioni e i misteri della vita”. Così il coreografo britannico Wayne McGregor – per il quarto anno alla direzione del settore Danza della Biennale di Venezia – introduce il tema del 19. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, calendarizzato dal 17 luglio al 2 agosto. Il titolo scelto, Myth Makers/Creatori di miti, rimanda appunto al ruolo decisivo giocato dagli artisti nel forgiare e rinnovare quei miti che definiscono e allo stesso tempo plasmano l’umanità. Spiega McGregor: “Attraverso la loro inspiegabile ricerca creativa, gli artisti sono sempre stati i creatori di miti del proprio tempo, ed è attraverso la loro eredità che ci addentriamo nelle profondità del loro/nostro io interiore, articolando verità universali che risuonano attraverso i tempi e le culture”. E creatori di miti trasformativi sono gli artisti – più di centosessanta – ospiti di Biennale Danza 2025.

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SONGS OF THE BULBUL by Aakash Odedra Company – Photo Angela Grabowska

Il cartellone di Biennale Danza 2025

Cinque le articolazioni del 19. Festival Internazionale di Danza Contemporanea: spettacoli dal vivo, arte e tecnologia, installazioni, Biennale College, workshop e conversazioni. Il cartellone è composto solo da novità: otto prime mondiali, sette europee e cinque italiane.
Fra i grandi protagonisti della scena internazionale, saranno ospiti a Venezia con nuove creazioni in co-commissione e coproduzione con la Biennale e altri importanti enti e festival, artisti quali: Marcos Morau che, con il suo collettivo pluridisciplinare La Veronal, presenterà in prima assoluta La Mort i la Primavera; la portoghese Tânia Carvalho; il collettivo Kor’sia, fondato a Madrid dai danzatori e coreografi Antonio de Rosa e Mattia Russo – entrambi diplomati al Teatro La Scala di Milano; William Forsythe che, in collaborazione con Rauf “RubberLegz” Yasit, Lex Ishimoto, Riley Watts, Brigel Gjoka, and the JA Collective (Aidan Carberry & Jordan Johnson), presenta Friends of Forsythe .
In cartellone, poi, la Akash Odedra Company che offrirà la possibilità di compiere un suggestivo viaggio nella spiritualità sufi; il coreografo e acrobata Yoann Bourgeois, la violinista e coreografa Virginie Brunelle, con un lavoro ispirato all’esperienza del Monte Verità; la compagnia australiana Chunky Move e la cinese Tao Dance Theater che, vincitrice del Leone d’Argento 2023, ha ricevuto la commissione dalla Biennale per due nuovi spettacoli, rispettivamente 16 e 17.
La Biennale Danza, poi, festeggerà i cinquant’anni di attività e gli ottantaquattro di vita del Leone d’Oro Twyla Tharp e ospiterà la prima italiana del secondo capitolo della trilogia Cadela ForçaThe Brotherhood, un lavoro incentrato sulla mascolinità e lo sguardo maschile, creato dal Leone d’Argento Carolina Bianchi.
Da segnalare, ancora, l’installazione multidisciplinare immersiva On the Other Earth; il progetto site specific The Herds, presentato come anteprima del festival il 17 giugno e realizzato dai danzatori e coreografi di Biennale collage con la partecipazione speciale della star dell’hip-hop Anthony Matsena; il lavoro svolto dalla coreografa Sasha Waltz con gli artisti del Collage per il riallestimento di In C di Terry Riley.

Laura Bevione

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Laura Bevione

Laura Bevione

Laura Bevione è dottore di ricerca in Storia dello Spettacolo. Insegnante di Lettere e giornalista pubblicista, è da molti anni critico teatrale. Ha progettato e condotto incontri di formazione teatrale rivolti al pubblico. Ha curato il volume “Una storia. Dal…

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