Italiani in trasferta. Berlino riscopre Alberto Zilocchi
A 25 anni dalla morte, Alberto Zilocchi torna a Berlino con una mostra personale organizzata in collaborazione con Spazio Testoni di Bologna e l’Archivio dell’artista, confermando l’interesse del mercato internazionale per l’arte italiana del secondo dopoguerra.

Fu firmatario con Piero Manzoni del Manifesto del Bar Giamaica nel 1957, vicino al Gruppo Zero di Düsseldorf e membro attivo del Movimento d’Arte Concettuale Costruttivista Concreta nord europeo per tutti gli anni ’70 e ’80. Intellettuale sensibile e schivo, dopo un’iniziale attività in ambito informale Alberto Zilocchi (Bergamo, 1931-1991) si dedica negli anni ’70 al ciclo dei Rilievi – tavole in legno dalla valenza scultorea – e delle Linee – composizioni eseguite con Graphos Rotring nero su carta o su tela e realizzate con rigorosa concezione costruttiva. A questa produzione è dedicata la mostra alla Werkstattgalerie di Berlino, prima personale all’estero – organizzata in collaborazione con Spazio Testoni di Bologna e l’Archivio dell’artista – dell’artista italiano la cui vicenda artistica, rimasta silente per più di vent’anni dopo la sua morte, è una riscoperta che ha tutte le carte in regola per crescere di risonanza. Ne vedete le immagini nella fotogallery…
Deianira Amico
Berlino // fino al 5 gennaio 2017
Alberto Zilocchi – Rilievi e linee
WERKSTATTGALERIE
Eisenacher sr.6
www.werkstattgalerie.org
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati