La forma e l’attimo. Luigi Carboni a Verona
Studio la Città, Verona – fino al 4 febbraio 2017. Luigi Carboni propone una gamma di forme inedite partendo da una geometricità originaria e invisibile. Luce e ombra contribuiscono a quest’orizzonte attraverso una stratificazione cromatica dei piani.
Una delle note da rilevare nelle opere d’arte contemporanea è relativa a una scelta espressiva tra astrazione e figurazione. Un lavoro come quello di Luigi Carboni (Pesaro, 1957) mette in discussione questi limiti di genere, offrendo una rappresentazione visiva in cui convergono aspetti contrari. Al fine di trasmettere questi stati visivi, Carboni opta per immagini non più leggibili, ma che emergono attraverso una pulsione di forme cromatiche infinite. Le opere testimoniano un viaggio partito da un mondo monocromo e arrivato a un dispiegamento formale originario. Il titolo della mostra testimonia l’attenzione rivolta alla fase in cui la forma coincide con la sua origine, ma un attimo prima. Le tele esposte esprimono bene questa tensione della forma archetipica, come dimostrato dall’opera Dare visibilità, del 2016, a olio e acrilico come le altre. Una tela che, con le sue stratificazioni cromatiche, proviene dall’inconscia geometria del Caos.
Claudio Cucco
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