Opere di street art realizzate dai droni. Carlo Ratti lancia i phygital graffiti
In autunno verranno realizzati i primi due esperimenti, a Torino e Berlino. Il progetto 'Paint by Drone' dello Studio Carlo Ratti Associati propone di realizzare grandi opere murali collettive utilizzando i droni.
Usare i muri spogli che abbondano in ogni città per realizzare nuove opere di street art. Fin qui non sembra un’idea innovativa, visto che la tendenza a commissionare murali è sempre più diffusa in tutto il mondo. Il nuovo progetto dello studio Carlo Ratti Associati però non prevede la partecipazione di artisti del pennello o della bomboletta; piuttosto propone l’utilizzo di droni guidati a distanza tramite una app. È questa, in soldoni, l’idea lanciata dallo studio di innovation design torinese (con sedi anche Boston e Londra) guidato da Carlo Ratti, professore al MIT (Massachussets Institute of Technology) dove dirige il Senseable City Lab, un gruppo di ricerca che indaga l’impatto delle nuove tecnologie sulla vita metropolitana. Programmati per recepire le istruzioni di una o più persone in remoto, i droni saranno in grado di dipingere su grandi superfici seguendo in tempo reale gli input di un singolo oppure di una comunità. Si potrebbero, ad esempio, realizzare delle opere collettive con contributi di persone di tutto il mondo, che lavorerebbero sull’enorme spazio a disposizione collaborando telematicamente.
PHYGITAL GRAFFITI
Il progetto è applicabile a qualsiasi superficie, ma è pensato principalmente per i teloni che coprono gli edifici duranti i lavori di costruzione e ristrutturazione. Quelli che normalmente restano bianchi oppure ospitano grandi billboard pubblicitari. “Le nostre città sono piene di superfici verticali che restano vuote, sia permanenti che temporanee”, commenta Ratti, “i teloni delle impalcature, ad esempio, hanno un enorme potenziale, ma di fatto vengono usati solo per l’advertising o lasciati vuoti. Con il progetto ‘Paint by Drone’ vorremmo liberare il potenziale dei phygital graffiti. Qualsiasi facciata può trasformarsi in uno spazio dove esporre nuove forme di arte collaborativa e open-source, oppure visualizzare il ritmo di una città elaborando i dati che produce in tempo reale”. Le prime due sperimentazioni sul campo sono previste per l’autunno e saranno ospitate dalle città di Torino e Berlino.
– Valentina Tanni
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