La mostra di Renato Guttuso a Catania. Tutte le immagini dei suoi “quadri rossi”
Fino al 5 novembre, presso la Fondazione La Verde La Malfa a Catania, è possibile visitare l’esposizione dedicata al maestro siciliano, uno dei massimi esponenti della pittura italiana del Novecento. Filo conduttore, l’uso del colore rosso, in tutte le sue sfumature cromatiche e simboliche.
![La mostra di Renato Guttuso a Catania. Tutte le immagini dei suoi “quadri rossi”](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/07/Renato-Guttuso-Natura-morta-1973.jpg)
La Sicilia continua a celebrare Renato Guttuso: nell’ultimo anno sono stati moltissimi i musei pubblici e privati siciliani che hanno dedicato importanti retrospettive al pittore nato a Bagheria nel 1911 e scomparso a Roma nel 1987. Principale interprete dell’arte isolana del Novecento e tra i massimi esponenti della pittura neorealista italiana, Guttuso è stato uno dei più importanti intellettuali e artisti che la Sicilia ha avuto nel secolo scorso. Dopo la grande esposizione di sole nature morte che la Fondazione Sicilia ha ospitato lo scorso inverno a Villa Zito a Palermo (precedentemente in mostra a Pavia) e la riapertura del Museo Guttuso a Bagheria lo scorso dicembre, la Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte di Catania dedica una mostra all’artista siciliano attorno al tema cromatico e simbolico del “rosso”, Rosso Guttuso. Opere 1934-1984, visitabile fino al 5 novembre. L’esposizione comprende una selezione di lavori che traccia un duplice percorso, cronologico e tematico, sottolineando come il rosso sia il leit-motiv che accomuna l’intera produzione del pittore. Nature morte, ritratti, disegni, a prescindere dai temi trattati e rappresentati, il rosso è onnipresente nelle opere di Guttuso, diventando sinonimo di sofferenza, passione, pietà, violenza e lotta, simbolo di vita attiva e partecipata. “Dentro ma anche al di là del segno”, scrive Giorgio Agnisola nel testo critico, “il colore rosso riflette una condizione d’anima, una passione immanente e trascesa, che apre al pulsare sanguigno dello sguardo, ma anche al vibrare sotteso della memoria, alla dolcezza e al sogno della vita trasfigurata dagli ideali”. Ecco le immagini.
– Desirée Maida
![Renato Guttuso, Natura morta, 1973](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/07/Renato-Guttuso-Natura-morta-1973-768x619.jpg)
![Renato Guttuso, Carrettiere siciliano addormentato, 1946](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/07/Renato-Guttuso-Carrettiere-siciliano-addormentato-1946-768x573.jpg)
![Renato Guttuso, I martiri, 1954](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/07/Renato-Guttuso-I-martiri-1954-768x407.jpg)
![Renato Guttuso, Il congedo, 1934](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/07/Renato-Guttuso-Il-congedo-1934-768x1050.jpg)
![Renato Guttuso, La madre, 1937](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/07/Renato-Guttuso-La-madre-1937.jpg)
![Renato Guttuso, Lo studio dell'Artista, 1963](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/07/Renato-Guttuso-Lo-studio-dellArtista-1963-768x571.jpg)
![Renato Guttuso, Studio per Crocifissione, 1940](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/07/Renato-Guttuso-Studio-per-Crocifissione-1940-768x1229.jpg)
![Renato Guttuso, Tetti, 1961](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/07/Renato-Guttuso-Tetti-1961-768x515.jpg)
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