Nasce in Piemonte Hangar Sbit-In, un nuovo spazio per l’arte e il design
Per i suoi 10 anni, l’azienda di interior design Sbit-In affianca al suo showroom, in un opificio d’archeologia industriale degli anni ’60, lo spazio espositivo Hangar per progetti anche di arte contemporanea.
In seguito al restauro di un opificio d’archeologia industriale risalente ai primi anni ’60, nasce a Santena nel 2007 la società di interior design Sbit-In. In questa imponente struttura a pochi chilometri da Torino, l’azienda a conduzione familiare coniuga la grande passione per il design di un’intera generazione con quella per l’edilizia (della stessa famiglia fa, infatti, parte Sbit S.r.l. che è un’impresa edile specializzata in ristrutturazioni e costruzioni a Torino, sul mercato dal 1978). E lo fa creando un importante showroom di 1200 mq, dove sono presenti le migliori marche del design italiano: da Moroso a Zanotta, da Kartell a Serralunga. Ora, per festeggiare i dieci anni di attività, i proprietari Maria Concetta Bilotta, Francesco Bilotta e Gianna Serratore hanno pensato di adibire a sede espositiva, per ospitare progetti culturali di arte e design, lo spazio di 300 mq attiguo al negozio di Santena, denominato Hangar.
SI PARTE DALLA CERAMICA
“In un momento storico in cui la contaminazione permea ogni ambito”, sostiene Francesco Bilotta, uno dei tre proprietari di Hangar Sbit-In, “crediamo sia essenziale promuovere questo concetto con nuove produzioni culturali in un’alternanza di proposte emergenti o già affermate che concepiscano la sperimentazione della materia come motore pulsante della propria attività artistica.” Il primo evento a inaugurare questo ciclo di progetti di arte e design, che verranno realizzati su invito, sarà la mostra a cura di Elena Inchingolo In-Between, monografica di Tommaso Tosco (Santena, 1957), ceramista e artista poliedrico, che in un excursus cronologico presenta le prime opere installative, in ceramica, degli Anni Ottanta, unitamente alle realizzazioni più recenti in acciaio corten.
NON SOLO ARTE
Collaboratore e amico di Nanni Valentini, dal quale apprende le conoscenze tecniche e la cultura della ceramica, nonché appassionato fruitore di musica contemporanea – dai Landscapes di John Cage alle sonorità new wave dei Talking Heads, alle composizioni sperimentali di Morton Feldman – Tosco trasferisce nella sua opera il rigore e l’essenzialità delle forme unitamente all’estro per la sperimentazione sulla materia. “Abbiamo ritenuto che l’opera di Tosco fatta di armonia sperimentale delle forme potesse incarnare pienamente la nostra vision aziendale: tradizione, confronto e innovazione”, conclude Bilotta.
– Claudia Giraud
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