Cultural and creative monitor. L’Europa e la cultura
Da qualche mese è attivo il Cultural and creative monitor, lo strumento messo a punto dal JRC – Joint Research Center per confrontare le esperienze culturali di 168 città europee. E regalare nuovi spunti ai singoli Paesi.
Il 18 settembre è stato presentato a Bologna il Cultural and creative monitor, uno strumento interattivo e multimediale sviluppato dal JRC – Joint Research Center, il servizio della Commissione Europea che ha l’obiettivo di fornire un supporto tecnico alle politiche dell’UE.
Il Cultural and creative monitor è uno strumento che mette a confronto, secondo specifici indicatori, le esperienze in ambito culturale e creativo di 168 città europee, con l’intento di favorire lo sviluppo della cultura attraverso lo scambio reciproco e l’apprendimento basato sull’esperienza di altre città europee.
Tra le 168 città inserite in questa ricerca ci sono le capitali europee della cultura, le città creative dell’Unesco e altre città che ospitano almeno due festival culturali internazionali. Le valutazioni sono fatte sulla base di 29 indicatori, che prendono in considerazione tre aspetti principali delle città: cultural vibrancy, creative economy ed enabling environment.
“Il Cultural and creative monitor è uno strumento che mette a confronto, secondo specifici indicatori, le esperienze in ambito culturale e creativo di 168 città europee”.
A livello italiano, ad esempio, sono monitorate quattro città capitali europee della cultura (Bologna, Firenze, Genova e Matera), quattro città candidate come capitali europee della cultura (Cagliari, Lecce, Perugia e Ravenna), tre città creative dell’Unesco (Parma, Roma e Torino) e sei città che ospitano almeno due festival internazionali (Brescia, Milano, Napoli, Venezia, Trento e Trieste).
Una breve sintesi del monitoraggio italiano è liberamente consultabile online, insieme alle altre fact sheet stilate per ciascun Paese europeo. La consultazione online e interattiva di questa ricerca è abbastanza semplice e intuitiva. In questo modo, partendo da esperienze concrete di città simili, sarà possibile individuare i punti di forza locali e le aree di miglioramento, valutare gli impatti delle politiche culturali e, auspicabilmente, ispirare i responsabili politici nazionali di tali settori.
‒ Raffaella Pellegrino
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #40
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