Il MAMbo riparte dai giovani artisti. Presentato il programma del museo con la direzione di Balbi
C'è il proverbiale Cattelan – sotto forma di sciarpa da hooligan –, ci sono le giovani generazioni, e poi importanti artisti da scoprire, residenze, progetti da pensare non solo per il museo ma anche per il centro e la periferia. In anteprima rispetto alla grande festa che sabato 3 febbraio celebrerà Art City, Lorenzo Balbi svela “MAMbo Rulez”, il programma di quanto accadrà nell'ex Forno nel corso del 2018.
La squadra è schierata, dall’Assessore alla Cultura Matteo Lepore al presidente Istituzione Bologna Musei, Roberto Grandi, e naturalmente a Lorenzo Balbi, direttore artistico MAMbo. Tutti con la sciarpa al collo, una sciarpa rosso-blu che pare proprio da tifosi sfegatati, ma a ben guardare c’è qualcosa di differente: il museo bolognese ha infatti sposato il progetto Made in Catteland – Museum League con la sciarpa da art-ultras creata appositamente da Maurizio Cattelan in 300 pezzi e che verrà venduta nei punti sensibili della citta, come capita già al MoMA di New York, alla Fondazione Beyeler di Basilea e a La Triennale di Milano, solo per fare pochi esempi. C’è anche l’album di figurine – ovviamente Panini – che scandirà, sempre usando la metafora calcistica adottata per questo 2018, le tappe principali della programmazione del MAMbo, che a pochi mesi dall’insediamento di Lorenzo Balbi e a pochi giorni da quello di Lepore alla carica comunale, è una istituzione che sta focalizzando una sua nuova identità, supportata da una visione scientifica che caratterizzerà tutte le proposte allestitive.
LO SCUDETTO AI GIOVANI ARTISTI
Il primo scudetto, e quindi il primo evento, è dedicato ai giovani artisti: That’s it! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e un metro e ottanta oltre il confine aprirà a fine giugno nella Sala delle Ciminiere e, partendo dalla citazione di Munari usata nel titolo, si porrà l’obiettivo di indagare il panorama degli artisti nati rigorosamente dopo il 1980, collocandoli all’interno del contesto nazionale. Un progetto che si innesta in una lunga tradizione di promozione dei giovani al MAMbo, che storicamente è luogo privilegiato per le ricerche delle ultime generazioni. E la direzione, anzi il campionato, sembra connotarsi sempre più nella direzione dell’arte contemporanea perché per l’autunno è prevista la prima mostra monografica in Italia di Mika Rottemberg, artista di origine argentina ora residente in Canada, tra le più importanti del panorama mondiale e che si dedica alla produzione di video-installazioni. L’esposizione non sarà solo una retrospettiva, poiché si sta già lavorando all’ideazione di una nuova opera, e questo è un aspetto su cui Balbi pone l’accento con un certo orgoglio, sottolineando il coinvolgimento di collezionisti bolognesi che ne supportano l’idea. “Il museo deve essere un luogo dove gli artisti possono esercitare la loro progettualità”, dichiara il direttore. Oltre allo spazio principale, il MAMbo contiene una Project Room ed è strettamente connesso con Villa delle Rose: nella prima, dopo la mostra in corso dedicata a Roberto Daolio, sarà allestito un omaggio – anche grazie alla preziosa donazione fatta al museo dagli eredi a due anni dalla morte – alla celebre Rosanna Chiessi, intellettuale, gallerista e molto altro la quale, nella sua villa a Cavriago, a partire dagli anni Settata del Novecento ha saputo concentrare un fermento artistico che ha segnato la cultura planetaria. A seguire, il progetto VHS+, Produzioni video tra analogico e digitale, che per la prima volta darà conto delle sperimentazioni video e dei supporti tecnici con materiali inediti.
RISCOPRIRE I GRANDI
Nella location di via Saragozza i programmi prevedono una monografica curata da Barbara Vanderlinden su Mariella Simoni, grande artista italiana che non espone dagli anni Ottanta, e poi ospiterà gli esiti una residenza per artisti internazionali il cui bando è in uscita a breve. Ma Bologna è anche contesto urbano: una città che nelle intenzioni del neo assessore vedrà una presenza sempre più diffusa dell’arte – progetti, laboratori, percorsi, non solo “statue disseminate nelle piazze”, come si propone l’Assessore alla Cultura e guardacaso pure allo Sport – anche in quartieri difficili che hanno bisogno di una rigenerazione urbana. Una nuova stagione, quindi. E gli elementi per questa macchina ci sono tutti, accomunati sotto lo slogan “MAMbo Rulez”: ci sono i colori del Bologna e l’album delle figurine, c’è la squadra di chi lavora nelle Istituzioni Musei, ci sono tante e importanti partite da giocare, c’è una “primavera” da coltivare mediante le attività didattiche del museo. Non resta che attirare e radunare tanto pubblico e assistere al gioco dopo il fischio d’inizio, e solo a fine partita si potrà scoprire se questo strano connubio arte-calcio – che vale però solo in questa direzione, niente in vista su un’improbabile inversione calcio-arte – avrà dato buoni risultati per il museo e per la città.
– Marta Santacatterina
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