The Jackal per il MANN. Campagna social con ironia per il super museo napoletano
Partita la nuova campagna di comunicazione del Museo Archeologico di Napoli. Protagonista un gruppo di giovani imprenditori che interpretano, scrivono e producono irresistibili video di satira: amatissimi dal pubblico, versatili, infaticabili, The Jackal oggi sono alle prese anche con l’arte e con la storia…
Bell’esperimento per il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dal 2015 diretto da Paolo Giulierini (oggi anche alla guida del Parco dei Campi Flegrei), uno dei super direttori scelti tramite concorso pubblico a seguito della Riforma Franceschini. Artribune, nella sua top ten di fine anno, lo aveva incoronato “miglior museo del 2017”, per la capacità di rendere attuale, coinvolgente, seducente l’universo dell’arte antica, grazie a un bel percorso di valorizzazione e modernizzazione. Percorso che, naturalmente, include progetti e strategie di comunicazione. Come quest’ultima trovata, assolutamente inedita per un museo italiano, persino dissacratoria se paragonata all’impronta austera che connota i grandi templi dell’archeologia e della classicità. E invece lo spirito antitradizionale del MANN sorprende, diverte e fa centro. Irresistibilmente pop, intelligentemente antielitario, col gusto dell’autoironia e il passo leggero di una comicità a misura di social, sempre sul pezzo, trasversale, mai sopra le righe. The Jackal, in due parole.
THE JACKAL, DAI GAY INGENUI ALL’ARCHEOLOGIA
Il fortunato team di videomaker, produttori, attori e sceneggiatori napoletani, esploso in Rete negli ultimi anni, surfa anche tra pubblicità, cinema e tv, portando avanti una cifra stilistica, linguistica ed estetica assolutamente propria. Video lanciati sul web, cortometraggi, teaser, spot per aziende, spazi televisivi (da AnnoUno di Santoro a una serie su MTV), campagne mediatiche e nel 2017 anche un film, dal titolo “Addio Fottuti Musi Verdi”: The Jackal sono un concentrato di sarcasmo, demenzialità e arguzia, abituati a cucire piccoli racconti dell’assurdo intorno ai vizi, i costumi, le passioni, le ossessioni e le debolezze dell’italiano d’oggi, in un frullato di attualità e mass media, pieghe del quotidiano e rituali di sempre. Al centro Napoli, teatro dinamico e cuore dialettale di ogni storia, nell’humor contagioso che ha il sorriso stralunato e smagliante di Ciro Priello, la romanticheria dei Gay Ingenui, il gossip al balcone delle Vrenzole, le incursioni non-sense a Sanremo, l’epica parodistica degli antieroi di Gomorra, la sinistra calma piatta di Simone Ruzzo o la dialettica nevrotica di Gianluca Fru.
E proprio lui, il pallido Fru – occhialetti tondi, lunghi capelli, fisico smilzo, età indefinita e aria da nerd – è l’interprete del video prodotto per il MANN e lanciato sui social il 27 marzo scorso. L’inizio di una campagna che si preannuncia gustosa, studiata per raccontare in maniera nuova spazi e progetti del museo. Target allargato, oltre la solita platea di addetti ai lavori e appassionati, con un’attenzione particolare ai giovani fra i 18 e i 30: la fascia più attiva su Facebok, Youtube e Instagram.
L’ESPERTO DI COSE, L’AUTOMOBILE E LA KALOKAGATHÌA
Emulo sui generis di Alberto Angela, immerso nel suo storytelling divulgativo, Fru passeggia tra le sale, illustrando “L’evoluzione dell’intelligenza umana” e rimettendo in scena un suo personaggio già noto: l’inimitabile “Esperto di cose”, ferratissimo in storia, spettacolo, letteratura, antropologia e robe varie, protagonista di una serie di sketch con finale surreal-polemico a sorpresa.
Al MANN, tra una mummia egizia semovente che si fa i selfie coi turisti, un floppy disk mimetizzato fra reperti del Paleolitico e il Doriforo di Policleto che uccide l’autostima di un poco prestante visitatore (altra punta di diamante del gruppo, l’attore Fabio Balsamo), il dottor Fru avanza, spiega, gesticola, mostra capolavori. E cita pure la “kalokagathìa”, ideale convergenza di Bene e Bello secondo i greci del V secolo a.C. La parolina complessa, masticata dall’insigne studioso mentre flirta con la telecamera, si scioglie poi nell’urlo definitivo che stravolge set, copione e allure: altro che intelligenza superiore, kalòs, agathòs e civiltà straordinarie. Fru non ricorda nemmeno se ha chiuso l’automobile. E torna a controllare, puntualmente, senza scampo. Idiozia o sindrome ossessivo-compulsiva? L’esperto di arte antica diventa umano, all’improvviso. Goffo, imbranato, teneramente esaurito.
Il video è per tutti i Fru che non ricordano se hanno chiuso la macchina (ma anche il gas o la porta di casa) e non si capacitano: 2000 anni fa costruivano piramidi e oggi si esce pazzi per tenere a mente un “comando semplice”… Da Alberto Angela all’uomo qualunque, una bonaria parodia dell’anchorman colto, sempre perfetto, e una smitizzazione dell’aura severa in cui la cultura umanistica troppo spesso resta impigliata. “L’ironia”, ha spiegato il direttore Giulierini, “nasce nella commedia greca e prosegue nel teatro e nella poesia satirica latina, dissacrando i mostri sacri della politica o i modi di vita convenzionali, dai tempi di Aristofane fino a Plauto e Giovenale. Sorridere del mondo e di se stessi è il miglior modo per darsi una misura, un limite, riconoscendo le nostre imperfezioni ma anche la nostra umanità. E il divertentissimo contributo dei Jackal esprime bene la volontà del MANN di avvicinare, divertendosi, tanti giovani alla cultura”.
In soli due giorni, sulla pagina Facebook di The Jackal il video ha raccolto circa 6.500 condivisioni, quasi 900.000 visualizzazioni e oltre 30.000 reactions. E “mannaggia alla kalokagathia!” is the new “chitemmuort”. Già un cult.
– Helga Marsala
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