La storia della gallerista Maddalena Carioni Magliano. A Saronno
Galleria Il Chiostro, Saronno ‒ fino al 2 giugno 2018. La mostra ripercorre l’attività galleristica di Maddalena Carioni Magliano nella cornice milanese degli Anni Settanta.
È un’interessante occasione di riscoperta di un momento della vita culturale milanese degli Anni Settanta quella offerta dalla Galleria Il Chiostro, che ospita una mostra dedicata alla breve attività di Maddalena Carioni Magliano, scomparsa l’anno scorso.
Si tratta della storia della sua galleria aperta nella zona residenziale della vecchia fiera del capoluogo lombardo tra la primavera del 1972 e l’estate del 1973. Un tempo ristretto che vede, però, protagonisti artisti assai importanti. La mostra di apertura è dedicata a Fernando Tonello che sarebbe scomparso poco tempo dopo, a soli trentadue anni. Ma la mostra che costituisce una sorta di dichiarazione di intenti, come ha ricordato Adriano Altamira, è la collettiva del maggio del 1972, alla quale partecipano Luciano Fabro, Mario Fusco, Jasci e Tonello, Hidetoshi Nagasawa, Mario Nigro e Remo Salvadori, Antonio Trotta e Zvi Goldstein. E quindi la mostra di Trotta, di Eielson. Una seconda importante collettiva con il primo gruppo di artisti ai quali si aggiungono Anselmo, Bagnoli, Boetti, Luethi, Mambor e Mattiacci, Paolini e Penone, Salvo, Dorothée Von Windheim, Zaza, Zini e Zorio è del dicembre dello stesso anno.
Nel giugno del 1973 lo Studio presenta un libro e dei multipli di Vincenzo Agnetti per poi chiudere per motivi che vanno al di là di problematiche artistiche.
In mostra a Saronno, fra le altre, le opere di Agnetti, Anselmo, Boetti, Calzolari, Fabro, Griffa. Rotella.
‒ Angela Madesani
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