Calcio e arte. Centre Pompidou e Museo Egizio di Torino promuovono due partite
Gli azzurri non giocano ai Mondiali di Calcio in Russia, ma l’Italia scende in campo lo stesso in due partite a sfondo artistico: a Torino col supporto del Museo Egizio e a Metz con quello del Centre Pompidou
Giovedì 14 giugno partirà in Russia la 21esima edizione dei Mondiali di Calcio FIFA che, com’è noto, non vedrà la partecipazione dell’Italia. Ma c’è chi ha voluto colmarne simbolicamente il vuoto, a modo suo, con una partita artistico-calcistica che si è svolta lo scorso 9 giugno allo Stadio Dezavelle di Metz. A disputarla c’erano la Squadra Diaspora, formata da una selezione di migranti italiani dell’artista di stanza a Metz Paolo Del Vecchio – che per i suoi giocatori ha prodotto una serie di maglie (azzurre) che portano nel loro design il valore dell’emigrazione italiana nel mondo – e l‘A.S. Velasca di Milano (una sua mostra è tuttora in corso fino al 23 giugno dalla milanese Edicola Radetzky).
IL CLUB DI CALCIO PIÙ AD ARTE DEL MONDO
Quest’ultimo è il club meno titolato, ma più artistico del mondo (secondo la FIFA), fondato da Marco De Girolamo, Karim Khideur, Loris Mandelli, Clèment Tournus e dall’artista italo-francese Wolfgang Natlacen. Ad arbitrare la partita un altro artista, l’italo-svizzero Massimo Furlan, che nel 2003 ha realizzato allo stadio di Losanna – e in seguito a Milano al Festival Teatri dello Sport – la performance sulla memoria del calcio Furlan/Numero Ventitre. Il tutto con il patrocinio nientemeno che del Centre Pompidou di Metz. “Quando l’Italia è stata eliminata, ho proposto all’artista Paolo Del Vecchio, che era venuto a Milano a conoscerci, di colmare la “perdita” con un’amichevole internazionale contro la sua squadra virtuale materializzata per l’occasione”, racconta ad Artribune il Presidente di A.S. Velasca Wolfgang Natlacen. “Paolo Del Vecchio ha accettato la sfida e ci ha invitati, ma ho formulato delle condizioni: scegliere l’arbitro (l’artista Massimo Furlan); essere ufficialmente invitati dal Centre Pompidou; avere i miei giocatori ospiti dagli studenti delle Belle Arti di Metz; tesserare un giocatore pro per equilibrare la partita”.
LA FOLLE PARTITA
Il risultato? Una folle partita-performance (finita 3-1 per il Velasca), con tutte le opere d’arte presenti materialmente in campo – dalle maglie alle borracce, al tabellone, alla moneta dell’arbitro –, con Massimo Furlan alias Pino Moreno, letteralmente nei panni del famigerato arbitro ecuadoriano Byron Moreno (quello che defenestrò l’Italia dai Mondiali del 2002) e, in partita, anche un giocatore della Nazionale, Nicola Sansone, italiano di Monaco, ex del Sassuolo e in forza al Villareal. Ma c’è un altro torneo che si svolgerà praticamente negli stessi giorni della Coppa del Mondo in Russia. Stiamo parlando della dodicesima edizione della coppa delle comunità migranti di Torino (di circa 30 Paesi), Balon Mundial, che quest’anno – in programma dal 16 giugno al 29 luglio 2018 – per la prima volta avrà il supporto del Museo Egizio di Torino. “Quest’anno è il dodicesimo anno, 12 come il numero del dodicesimo giocatore: il tifo, a cui dedicheremo questa edizione”, racconta Tommaso Pozzato, Presidente A.S.D. Balon Mundial Onlus. “Fondamentale per raggiungere il vero obiettivo di Balon Mundial, creare attorno ai campi un luogo di incontro tra le culture e le persone che vivono la città di Torino. Desideriamo coinvolgere sempre di più le comunità nella vita cittadina attraverso il calcio, per questo due delle grandi novità di questa edizione sono dedicate ai tifosi e alle comunità: la nascita del Fan Mediator e la collaborazione con il Museo Egizio”. Una collaborazione che nasce per favorire il dialogo interculturale attraverso lo sport e che si concretizzerà in una tariffa speciale per visitare il Museo (dal 15 giugno al 15 settembre 2018), rivolta a tutte le comunità che partecipano al torneo Balon Mundial.
– Claudia Giraud
www.asvelasca.it
www.balonmundial.it
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